L’INTERVENTO Incontro tra produttori di armi e Stato

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L’INTERVENTO Incontro tra produttori di armi e Stato

Come riporta la “Vox Media”, in occasione del 31° anniversario delle Forze armate, l’Ambasciata ucraina a Washington ha organizzato l’8 dicembre 2022 un ricevimento per diplomatici, think tank, giornalisti e funzionari statunitensi. Si è trattato di una cerimonia di quelle che solitamente organizzano un po’ tutti i Paesi, e quindi da questo punto di vista non ha rappresentato nulla di speciale. Ma ciò che alcuni media hanno registrato, merita davvero un’attenzione particolare. Perché sull’invito, sotto gli emblemi ufficiali ucraini e i nomi dell’Ambasciatore dell’addetto alla difesa ucraini, spiccavano i nomi di alcune delle principali società produttrici di armi, ovvero “Northrop Grumman”, “Raytheon”, “Pratt & Whitney” e “Lockheed Martin”.
”È davvero strano dal mio punto di vista che questo venga inserito in un invito”, ha dichiarato un esperto di think tank. “Il fatto stesso che non si sentano imbarazzati al riguardo, è sicuramente interessante”, ha spiegato un accademico. Entrambi hanno partecipato agli eventi organizzati dell’Ambasciata, ma hanno preferito mantenere l’anonimato.
Secondo la “Reuters”, “l’invito è una chiara dimostrazione di come la guerra in Ucraina abbia favorito gli affari, soprattutto quelli dei produttori di armi. “Mentre l’Ucraina combatte una guerra difensiva contro la brutale aggressione da parte della Russia, gli ucraini a Washington pungolano gli USA a inviare più armi a Kiev. Finora, l’amministrazione del Presidente Joe Biden ha stanziato una cifra sostanziosa per l’ assistenza militare, pari a 19,3 miliardi di dollari. In questo contesto a trarre i maggiori profitti sono state la “Lockheed Martin”, la “Raytheon” e la “Northrop Grumman”. Ciascuno dei loro titoli azionari è salito dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ad esempio, soltanto la “Lockheed” ha registrato una crescita di circa il 38 per cento nel 2022. Il suo missile “Javelin” è diventato in Ucraina una merce molto ricercata”, riporta “The Washington Post”. È così richiesto che la “Lockheed Martin” ha dichiarato che passerà da una produzione di 2.100 esemplari a ben 4.000 all’anno (“CBS NEWS”).
”Stiamo consentendo al popolo ucraino di difendersi senza dover correre il rischio di scatenare la Terza guerra mondiale. Ogni dipendente in questa struttura è oggi un contribuente statunitense alla causa della libertà”, ha dichiarato il Presidente Joe Biden rivolgendosi ai dipendenti della fabbrica “Lockheed di Troy” in Alabama nel maggio del 2022. Che l’Ucraina e gli appaltatori militari statunitensi di cui sopra abbiano forti relazioni tra loro non è affatto sorprendente. “Lo scorso anno gli alleati e i partner degli Stati Uniti d’America in tutto il mondo hanno acquistato armi statunitensi per un valore di circa 50 miliardi di dollari”, riporta l’”Association of the United States Army” (2022).

Secondo la “Defense News”, gli USA hanno inviato all’Ucraina 20 sistemi di difesa missilistica e stanno lavorando per produrne altri 18, che costeranno circa 1,1 miliardi di dollari. “L’esercito statunitense ha stipulato con la ‘Lockheed Martin’ contratti per un valore di 521 milioni di dollari per ripristinare le proprie scorte”, dopo le forniture militari all’Ucraina, riporta “The Motley Fool”. “Non ho mai visto un simile abbraccio pubblico di un Paese con i produttori di armi come sta accadendo nel caso dell’Ucraina. Una cosa è sostenere l’Ucraina per permetterle di difendersi, il che è certamente legittimo, ma penso che le aziende vogliano andare oltre”, ha dichiaratore Bill Hartung, ricercatore il presso “Quincy Institute for Responsible Statecraft”. Forse Bill Hartung intendeva dire semplicemente che forse nessun politico oserà impedire un’attività così redditizia alle potenti corporazioni?

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