Un successo importante per mantenere l’identità italiana nelle terre adriatiche

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Un successo importante per mantenere l’identità italiana nelle terre adriatiche

FIUME | La sensibilizzazione delle forze parlamentari italiane nei confronti delle istanze della Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia e degli esuli giuliano-dalmati ha avuto un ruolo chiave nell’esito positivo della battaglia condotta al fine di assicurare il rifinanziamento delle Leggi 72/01 e 73/01. A spiegarcelo è stata ieri l’onorevole Beatrice Lorenzin, autrice di uno dei due emendamenti “salvaCNI” approvati nei giorni scorsi dalla Commissione Bilancio della Camera dei deputati del Parlamento Italiano. Nell’illustrarci la genesi della conquista ottenuta per gli esuli e i rimasti, l’ex ministro della Salute (incarico ricoperto dall’aprile del 2013 al giugno scorso, nda) ha sottolineato che si tratta di un successo molto importante.

Un milione di euro in più

Difatti, gli sforzi profusi dall’On. Lorenzin, che a Montecitorio opera nell’ambito del Gruppo misto Civica popolare-AP-PSI-Area civica, dovrebbero assicurare lo stanziamento da parte dello Stato Italiano di risorse aggiuntive (circa un milione di euro in più nel 2019, nda) a favore della CNI, rispetto a quanto previsto originalmente dal legislatore.
“Stiamo parlando di risultati molto importanti in quanto riferiti al grande tema degli esuli e dei rimasti, ossia al mantenimento della cultura italiana e della formazione (scolastica) italiana in Istria e in Dalmazia. Insomma, in territori che una volta erano italiani e nei quali continua a essere presente una grandissima comunità di connazionali. Questa è una cosa importantissima”, ha rilevato Beatrice Lorenzin. “È importante – ha proseguito – per tutto quello che ha rappresentato e continua a rappresentare tutt’oggi quest’esperienza della nostra storia, oltre che per le nostre famiglie (Teodoro, il padre dell’onorevole Lorenzin è originario di Medolino, nda)”. “È importante – ancora la Lorenzin – perché sarebbe veramente incomprensibile che l’Italia rinunciasse a tenere vicino a sé un legame culturale, educativo e di formazione con un territorio con il quale è legata da mille anni di storia”.

Ristrutturazioni scolastiche

“Adesso, con l’approvazione della Legge di Bilancio alla Camera si andrà al Senato. Dopodiché si potrà procedere, automaticamente, nei tempi previsti dalla norma, al rifinanziamento del fondo”, ha spiegato l’On Lorenzin. “Spero soprattutto che vengano alla luce le ristrutturazioni scolastiche, le iniziative in Istria, Fiume e Dalmazia e che ci permettono di tenere viva la nostra storia. Quando ho visitato la scuola di Pola (nell’aprile del 2017, assieme all’allora ministro degli Affari esteri italiano, Angelino Alfano, nda), ho visto che i ragazzi erano veramente contenti e si sentivano italiani. La giudico una cosa molto, molto importante”, ha affermato Beatrice Lorenzin.

La forza delle radici

In passato Beatrice Lorenzin ha già fornito contributi significativi tesi al rafforzamento dei legami tra le due sponde dell’Adriatico. “Spero di poter continuare a dare il mio contributo anche in futuro. Sia per noi figli di esuli che siamo qui in Italia, che dobbiamo essere vicini a questa esperienza; sia per i ragazzi che sono oggi in queste terre (Fiume, Dalmazia, Quarnero, Dalmazia nda)”, ha detto la politica italiana di origini istriane. Ha auspicato che anche in futuro si possano mantenere gli scambi tra le scuole. “Scambi tra ragazzi, tra italiani e croati italiano o sloveni italiani. E in questo modo tenere viva la nostra identità culturale”, ha fatto presente Beatrice Lorenzin, puntualizzando che si tratta di temi che le stanno molto a cuore. L’On. Lorenzin ha espresso l’augurio di poter tornare presto a visitare le terre d’origine della sua famiglia paterna accompagnata dai suoi figli. La prima tappa del suo viaggio potrebbe essere ad Abbazia, una località che non ha ancora avuto occasione di conoscere e nella quale è stata invitata a recarsi dai connazionali riuniti nella locale Comunità degli Italiani.

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