Tremul: devono cambiare gli interlocutori e le modalità di finanziamento della CNI

0
Tremul: devono cambiare gli interlocutori e le modalità di finanziamento della CNI

CAPODISTRIA | Ultima riunione della Giunta esecutiva per il mandato 2014-2018 quella tenutasi nella sede dell’Unione Italiana di Capodistria. A guidare i lavori è stata la vicepresidente Marianna Jelicich Buić, con i giuntini che in apertura hanno dato il via all’assunzione Marin Corva in qualità di presidente della Giunta dell’UI, seguendo la prassi adottata sin dal 1991 per tutti i titolari dell’Esecutivo. Allo stesso tempo, è stato quindi chiuso il rapporto di lavoro dell’ormai ex presidente della Giunta e attuale presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul.

Dramma Italiano

Si è poi passati al capitalo relativo al Dramma Italiano, con l’Esecutivo che ha preso atto della lettera inviata lo scorso 6 luglio dal direttore della compagnia teatrale Giulio Settimo con la quale ha proposto all’UI delle modifiche al Programma di attività e piano finanziario per l’anno di gestione 2018. Le modifiche in particolare riguardano tre prime “Le intermittenze della morte”, la ripresa de “La rappresentazione dell’Amleto nel villaggio di Merduscia di sotto” e la ripresa di “Sei donne appassionate”. Come spiegato da Settimo nella lettera “le modifiche sono state fatte perché la programmazione teatrale si basa su un calendario stagionale (settembre-luglio), mentre il bilancio che bisogna presentare è relativo all’anno solare in corso. Questo comporta alcuni cambiamenti obbligati dovuti in parte sia a questioni economiche, ossia mancanza di fondi, che a problemi di ordine pratico e organizzativo – disponibilità degli artisti esterni”.

Piano finanziario 2018

Il nodo centrale ha riguardato il Programma di lavoro e Piano finanziario dell’Unione Italiana per il 2018. Ricordiamo che il Comitato di coordinamento ha approvato la stragrande maggioranza delle proposte presentate dall’Assemblea dell’UI per quanto riguarda il Piano finanziario. Il boccone amaro, difficile da mandare giù, riguarda il Fondo promozione per le Comunità degli Italiani, che tradizionalmente veniva erogato con i finanziamenti provenienti dal Friuli Venezia Giulia. E su questo punto che il presidente dell’UI Maurizio Tremul ci tiene fare chiarezza, “per un obbligo di verità e anche morale”, perché non ci sta “a fare passare l’UI dalla parte del torto, a far ricadere sulle spalle della massima organizzazione rappresentativa della CNI e in particolare su quelle delle CI, colpe e responsabilità altrui”.
Il Fondo promozione, che rappresenta l’ossigeno, la benzina per mandare avanti le attività delle CI e con il quale vengono coperte le spese di gestione delle CI, passa da 535.000 euro a 312.000. Storicamente per decenni 270mila venivano assicurati dalla Regione FVG per il tramite dell’Ente morale triestino, ma questo anno non sono stati stanziati. “A mio modo di vedere l’UPT ha operato una scelta infausta, ingiustificabile”, puntualizza Tremul, il quale ci tiene a sottolineare che da parte sua c’è il sostegno e il massimo rispetto per quanto approvato dal Comitato di coordinamento, ma, “per trasparenza, per correttezza d’informazione, per un approccio etico della politica che intendo portare avanti all’interno dell’UI, era chiaro e trasparente che la scelta operata dall’UPT, dal presidente Maria Cristina Benussi e dal Direttore generale Fabrizio Somma, ci avrebbe portati a questo punto, perché i due non potevano non sapere che in questo modo non si sarebbe finanziato il Fondo promozione per le Comunità degli Italiani che per decenni è stato finanziato all’incirca al 50 p.c. dalla Regione FVG per il tramite dell’UPT”.

Chi ha sbagliato paghi

Come spiegato dal presidente dell’UI, “questo fatto ha portato a un lavoro durato per mesi, fatto di sacrifici e di rospi da ingoiare: in questo ambito l’Unione Italiana non ha nessuna responsabilità dei disagi che si creeranno”. A suo avviso “chi ha contribuito a questa situazione se ne deve assumere la piena responsabilità”. Ora l’importo mancante verrà reperito facendo tagli e modifiche non certo semplici per le CI, con quelle che hanno beneficiato dei progetti dell’UPT, come deciso dal Comitato di coordinamento, che dovranno utilizzare il 35 p.c. dell’importo ricevuto per le spese di gestione. “C’era un’autostrada con cui prima si finanziavano le CI – sottolinea Tremul –. Lo scorso anno abbiamo firmato con l’UPT la scrittura privata per il Fondo di promozione ai primi di agosto e a metà mese ci sono state erogate le risorse che noi abbiamo girato alle CI. Quest’anno l’UPT non ha assicurato questi fondi e li ha utilizzati per altri progetti, in realtà entrando in maniera pesante nella campagna elettorale dell’Unione”.

Serio pericolo per le CI

“Il sistema era semplice – spiega il presidente UI – le spese di gestione venivano assicurate metà dal MAECI metà dall’FVG e adesso la Regione non per colpa sua, ma perché lo ha voluto l’UPT, non ha assicurato i mezzi destinandoli ad altre iniziative. Questo vuole dire che i mezzi da Roma arriveranno con grande ritardo”. Secondo Tremul “questa situazione porterà le CI a ottenere i mezzi per il Fondo promozione per il 2018 non ad agosto come lo scorso anno, che era già tardi, ma ancora più tardi”. “La responsabilità non è dell’Unione Italiana. Per tempo ho fatto presente questa situazione insostenibile a tutti, ho scritto mail e lettere mesi fa alla presidente Serracchiani, alla presidente Benussi, facendo presente ciò che è esattamente successo, chiedendo che ritornassero sui loro passi perché la strada era sbagliata, ma non mi hanno voluto ascoltare”, evidenzia il presidente dell’UI

Cambiare gli interlocutori

“Oggi siamo in una situazione drammatica per le CI e questa responsabilità se la devono prendere in toto tutti quelli l’hanno contribuita a creare. Non voglio sentire una voce che dice che la responsabilità è dell’UI, perché noi abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare per non arrivare a questa situazione. Né la Serracchiani, né Bolzonello, a cui ho anche scritto, sono voluti tornare sui loro passi. È la vecchia gestione che si deve assumere la responsabilità, ma anche la gestione Benussi-Somma che si deve assumere la responsabilità di questa situazione. Un modo alla fine è stato trovato, sarà complicato da realizzare, ma lo difendo perché bisogna comunque assicurare i fondi alle Comunità. Per il 2019 dobbiamo cambiare musica, devono cambiare gli interlocutori e deve cambiare il sistema di finanziamento”. Infine ha rivolto l’ennesimo appello alla CNI: “Non dividiamoci e non andiamo a raccogliere le esche che vengono inviate per dividerci e frantumare la solidità che la CNI deve avere”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display