Statuto modello per Città e Comuni

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Statuto modello per Città e Comuni

PARENZO | Armonizzare, omologare, uniformare le norme a favore della Comunità nazionale italiana per raggiungere il medesimo livello di tutela su tutte il territorio istriano. Obiettivo principale, implementare e ampliare l’applicazione del bilinguismo. Un tema sempre attuale e complesso, ma sul quale ultimamente la stessa CNI si era in un certo senso appiattita. Ora le acque vanno un po’ agitate, per ravvivare l’interesse, in modo anche da intraprendere quei passi che argineranno la deriva lenta, ma costante nella sua applicazione. “Solamente noi siamo chiamati a discutere di quest’argomento, perché ci riguarda direttamente, ne va del nostro futuro”, ha premesso Gianclaudio Pellizzer, presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione Istriana, che ieri sera nella sede della Comunità degli Italiani di Parenzo ha convocato una specie di “Stati generali” dei rappresentanti politici della penisola. Invito esteso, oltre che ai membri del Consiglio, anche al deputato della CNI e vicepresidente del Sabor, Furio Radin, e soprattutto ai tanti eletti dalle file della CNI negli organismi della Regione istriana e delle varie Città e Comuni (in tutto, un centinaio, ma pochi hanno aderito). Ha partecipato al dibattito anche il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul; in sala pure il presidente dell’Assemblea UI, Paolo Demarin, e le responsabili della Giunta esecutiva dell’UI, Martina Benolić e Marina Paoletić.

Servono disposizioni chiare

“Assistiamo, anche dopo l’entrata nell’Unione europea, a nuovi flussi migratori, con l’arrivo di genti che non conoscono la nostra storia e che ritengono l’italiano non una lingua dell’ambiente sociale, come lo e, ma straniera”. Per operare, però, ci vogliono disposizioni chiare e comuni, da far poi rispettare. “Ogni Città e Comune ha risolto la materia a modo suo, per cui oggi assistiamo a diverse differenze di località in località, viceversa sarebbe auspicabile che il trattatamento fosse identico e per questo abbiamo predisposto uno Statuto modello, un materiale lavorativo, che raccoglie le migliori soluzioni. Siamo aperti a proposte e suggerimenti”, ha spiegato Pellizzer. In discussione il “Decreto sull’attuazione pubblica del bilinguismo nei territori a statuto bilingue”. Nel documento, si stabiliscono degli standard sulle scritte bilingui e l’uso della lingua italiana per quanto riguarda le amministrazioni dell’autogoverno locale, le istituzioni, i soggetti giuridici di diritto privato/pubblici, le manifestazioni pubbliche e altre situazioni in cui va rispettata o adeguatamente bilanciata la pariteticità della lingua di maggioranza e di quella minoritaria. L’esperienza purtoppo insegna che le carenze ci sono
– “Ci sono fenomeni, traduzioni che fanno arrossire non soltanto noi, ma anche la maggioranza”, ha osservato Pellizzer –; sono tante e continuative, nonostante i buoni risultati finora conseguiti.
Ieri sera è stato preso in esame, in prima lettura, il “Decreto sull’attuazione pubblica del bilinguismo nei territori a Statuto bilingue”. Tra gli articoli, anche sanzioni previste nei casi di violazione dello Statuto. “Stiamo attenti a proporre le cose giuste, e sono d’accordo con quelle che ho sentito”, ha dichiarato Radin, ricordando che in Istria c’è una convivenza, anche se imperfetta. “E la Regione è specifica anche perché c’è la componente della lingua e della cultura italiana, e di questo la maggiornaza croata nel suo subconscio ne è consapevole”, ha fatto notare il deputato italiano. “Ma prima di chiedere alla maggioranza di parlare l’italiano, facciamo pulizia in casa nostra e siano i nostri consiglieri e i nostri professori a dare l’esempio”.

Livello di diritti

Ricollegandosi al percorso storico di leggi, Statuti e norme – tracciato sia da Radin che da Viviana Benussi, vicepresidente della Regione istriana per due mandati –, Maurizio Tremul ha rilevato che la CNI ha perso alcuni diritti acquisiti (nell’ex Zona B, a Rovigno, nell’entroterra polese); un livello forse più basso dei diritti è stato invece esteso a un territorio molto più ampio, merito anche dell’apertura di nuove Comunità degli Italiani.

Azione sinergica

Fondamentale, per Tremul, sia la sinergia che la formazione, ma anche che i consiglieri comunali antepongano a tutto l’interesse degli italiani, e non quelli del partito, ad esempio.
“Siamo consapevoli che solamente con un’azione sinergica, programmata e coordinata fra tutte le cariche istituzionali preposte, potremmo intraprendere una strada condivisa, con la speranza di invertire una tendenza ormai preoccupante”, ha concluso Pellizzer. Il Consiglio ritornerà alla carica – una prima istanza inviata a Zagabria non ha ottenuto risposta – sull’introduzione dell’insegnamento dell’italiano come lingua d’ambiente nelle scuole istriane. Floriana Bassanese Radin ha sollevato invece la questione della canzone ufficiale della Regione istriana. I problemi dunque non mancano. Se ne tornerà a discutere. “L’importante è aprire il dibattito su questo e altri aspetti di fondamentale importanza per la CNI”, ha concluso Pellizzer.

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