Podhum. I ragazzi di Cremona onorano le vittime del fascismo

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Podhum. I ragazzi di Cremona onorano le vittime del fascismo

Nell’ambito del progetto “Essere cittadini europei – percorsi per una memoria europea attiva”, ieri pomeriggio una comitiva formata da 350 studenti delle scuole superiori di Cremona, accompagnati dai loro docenti e dalle autorità cittadine, ha fatto visita al Memoriale di Podhum, dedicato alle 95 vittime della rappresaglia del Regio esercito del 12 luglio 1942. Come spiegato dal referente storico-scientifico, nonché organizzatrice del viaggio, prof.ssa Ilde Bottoli, i ragazzi hanno affrontato un percorso intenso e partecipato, articolato nel corso dell’intero anno scolastico 2018/19 con numerose iniziative di formazione, approfondimento e sensibilizzazione sul tema. “Il nostro progetto comprende una rete formata da 16 scuole superiori della provincia di Cremona. Al viaggio hanno aderito 10 scuole per un totale di 350 persone. Presenti il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, il presidente della provincia, Davide Viola, nonché il dirigente della scuola Roberta Mozzi. Il progetto viene realizzato ogni anno e quest’anno abbiamo scelto questo percorso di memoria sul confine orientale, partendo da Podhum perché vogliamo far conoscere anche i crimini che il fascismo italiano ha commesso nei territori che sono ostati occupati. Purtroppo in Italia di questo si parla pochissimo. Abbiamo quindi scelto questa zona in quanto è stato bruciato il villaggio, c’è stato un eccidio commesso dai fascisti. Domani invece ci fermeremo a Basovizza per visitare la foiba, a Trieste la Risiera di San Sabba, nonché il centro profughi di Padriciano. Faremo tutto il percorso della storia del novecento. Siamo accompagnati dai storici dell’Istituto di storia contemporanea del Friuli Venezia Giulia, ovvero in questo caso dal prof. Tristano Matta”, ha dichiarato Ilde Bottoli.

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L’obiettivo del Viaggio della Memoria 2019 è quello di costruire percorsi per una memoria europea. Nel corso degli anni il numero delle adesioni a questo progetto è in sensibile aumento, perché, come detto dagli organizzatori, i giovani e le loro famiglie hanno compreso l’importanza di vedere con i propri occhi ciò che resta dei luoghi che furono testimoni dei terribili crimini contro l’umanità commessi dal nazionalsocialismo e dei quali l’Italia fu complice.
Gli ospiti sono stati accolti dal vicesindaco di Čavle, Dejan Ljubobratović, dal sindaco di Jelenje, Robert Marčelja, dal prof. Željko Bartulović della Facoltà di giurisprudenza, da Ivana Salamon, direttore dell’Ente turistico di Čavle e da Dinko Tamarut, presidente dell’Unione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della nostra Regione. I padroni di casa hanno voluto ringraziare i presenti e hanno raccontato brevemente la storia e i fatti accaduti a Podhum nel 1942, motivo per il quale nel 1970 è stato innalzato il monumento.

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