«Per la riconciliazione servono verità e giustizia»

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«Per la riconciliazione servono verità e giustizia»

KNIN La Croazia ha festeggiato solennemente ieri la Giornata della vittoria, del ringraziamento patriottico e dei difensori, ovvero il 23.esimo anniversario dell’operazione “Tempesta” (“Oluja”), con la quale le forze di Zagabria sconfissero i ribelli serbi, ripristinando l’ordinamento costituzionale su gran parte dei territori occupati. La manifestazione centrale si è svolta in piazza a Knin, dopo l’alzabandiera sulla fortezza dell’ex roccaforte della ribellione serba. Al momento dell’alzabandiera hanno suonato le campane delle chiese di Knin e sono state sparate 23 salve di cannone. Nell’ambito della cerimonia sono stati letti i nomi dei militari croati caduti durante la vittoriosa operazione “Tempesta”.

Alla celebrazione, alla quale hanno assistito circa 7mila persone, sono intervenute anche le massime cariche dello Stato. Quest’anno i festeggiamenti sono trascorsi all’insegna del partenariato strategico instaurato con Israele, dopo la decisione di rinnovare l’Aeronautica militare croata con l’acquisto di una squadriglia di F-16 Barak usati. Il momento più atteso della cerimonia è stato infatti quando due cacciabombardieri F-16 israeliani hanno sorvolato Knin, volando in formazione assieme a due MiG 21 croati. Hanno volato ieri nei cieli di Knin complessivamente 24 velivoli dell’Aeronatica militare croata, tra cui anche i modernissimi elicotteri di produzione americana Kiowa Warrior, uno dei fiori all’occhiello delle Forze Armate. Si è esibita anche la pattuglia acrobatica nazionale “Krila Oluje”. Da rilevare che nel 2020 entreranno a far parte dell’Aeronautica militare i cacciabombardieri F-16 Barak ora in dotazione alle Forze Armate israeliane.

I valori della Guerra patriottica
Nell’ambito della solennità in piazza Ante Starčević a Knin è stata posta una corona di fiori congiunta ai piedi del monumento “Tempesta 95”. Hanno fatto seguito gli interventi delle massime cariche dello Stato.
Il Presidente della Repubblica, Kolinda Grabar-Kitarović, ha sottolineato nel suo discorso che la Guerra patriottica e i difensori croati non devono essere scordati e che i valori dell’unità patriottica devono essere tramandati alle futurre generazioni. In quest’ambito Kolinda Grabar-Kitarović ha evidenziato che un cittadino soddisfatto rappresenta la forza maggiore della società e dello Stato. Parlando delle sfide legate alla sicurezza, il Capo dello Stato ha ribadito che gli investimenti nella difesa non sono una spesa, ma un investimento nel futuro, nella scienza, nell’istruzione, nello sviluppo, nella ricerca e nell’economia.
Nel suo intervento il premier Andrej Plenković ha rilevato che la Croazia s’impegna per la collaborazione e i rapporti di buon vicinato con la Serbia, che devono essere imperniati sulla verità, la riconciliazione, la giustizia e il confronto responsabile con il passato. Il premier ha rilevato ancora che la Croazia rispetta tutte le vittime e garantisce i diritti a tutte le minoranze. In questo contesto il primo ministro ha rammentato che l’assunzione sincera delle responsabilità ha permesso di giungere ala rappacificazione tra Francia e Germania e ha gettato le basi per l’attuale Unione europea. Alla fine della celebrazione a Knin è stata celebrata la messa per la patria.
L’anniversario dell’operazione “Tempesta” è stato ricordato anche in Serbia. Alla manifestazione svoltasi a Bačka Palanka il Presidente Aleksandar Vučić ha paragonato l’offensiva croata del 1995 all’Olocausto nazista, sostenendo che Zagabria voleva una Croazia senza serbi allo stesso modo in cui Hitler aspirava a un mondo senza ebrei. Le parole di Vučić sono state accolte in Croazia da un coro di condanne da parte delle forze politiche.

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