Pensioni in Croazia: servono 41 miliardi

Ogni lavoratore versa oltre 26mila une all'anno per il fondo pensionistico

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Pensioni in Croazia: servono 41 miliardi

Oltre 41 miliardi di kune (5,5 miliardi di euro). È la cifra monstre che la Croazia dovrà assicurare per il pagamento regolare delle pensioni. Lo indicano i dati del Ministero delle Finanze e dell’Ente nazionale per la previdenza sociale (HZMO).
Gli esperti del settore, economisti in primis, avvertono che si tratta della cifra più alta mai registrata in Croazia per il pagamento regolare delle quiescenze. Si tratta di una massa di denaro che è superiore di 1,2 miliardi di kune a quella dell’anno scorso. Mettendo in relazione i contributi per le pensioni e il numero dei dipendenti che nei primi 6 mesi del 2019 li hanno versati, ne scaturisce che per sostenere l’attuale sistema pensionistico, ogni dipendente verserà quest’anno qualcosa come 26.022 kune.
Dall’evidenza dell’HZMO risulta che il numero di chi ha un lavoro è maggiore rispetto agli anni scorsi. Nonostante ciò, i contributi per la previdenza sociale aumentano sensibilmente: dall’anno scorso sono saliti di circa 500 kune. Il sistema previdenziale non si finanzia solamente con i contributi, ma i suoi costi si evincono anche da quest’incremento degli stessi.
C’è anche un lato positivo: per poter erogare le pensioni servono sempre più soldi, ma diminuisce l’influenza delle quiescenze sul PIL. La ragione è che ci troviamo nella fase di ripresa economica, per quanto modesta. Infatti, nel 2015 le pensioni si coprivano con l’11,4 per cento del PIL, mentre l’anno scorso con il 10,3 per cento. Sebbene non siano ancora disponibili i dati di quest’anno, c’è da aspettarsi che saranno simili a quelli del 2018.
Con andamenti simili, la Croazia può dormire sonni tranquilli? Non proprio, anzi. Secondo gli analisti, sia nostrani sia stranieri, il sistema previdenziale è sempre più vicino a un punto di non ritorno. La tranquillità è riservata ai pensionati, perché le loro quiescenze saranno erogate regolarmente. La questione concerne, invece, l’invecchiamento della popolazione e l’esodo massiccio, soprattutto dei giovani, a causa dei quali è sempre più difficile reperire il denaro per le pensioni.

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