Nuova marcia di protesta dei cantierini fiumani

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Nuova marcia di protesta dei cantierini fiumani

FIUME | Il quarto giorno di sciopero dei lavoratori del 3.maj è trascorso all’insegna di una nuova marcia di protesta. Le maestranze hanno varcato l’uscita est del cantiere navale e in silenzio si sono incamminate lungo via Milutin Barač in direzione del rione di Mlaka, per poi incanalarsi lungo la principale arteria cittadina in direzione dell’entrata nord del cantiere. Lungo il tragitto a più riprese sono scesi dal marciapiede, andando così a rallentare il traffico stradale, ma nella maggior parte dei casi hanno ricevuto segnali d’approvazione da parte degli automobilisti, con saluti e suonate di clacson quale dimostrazione del sostegno alla loro causa.
Il presidente del Comitato di sciopero, Veljko Todorović, ha spiegato che con questa marcia si è voluto per l’ennesima volta sottolineare il problema del mancato versamento degli stipendi per il mese di settembre. “Siamo senza futuro, il Consiglio d’Amministrazione ci ripete che si sta lavorando per giungere allo sblocco dei conti correnti, ma noi continuiamo a essere fermi al palo”, ha dichiarato Todorović, invitando le quattro aziende che ancora non hanno ritirato il blocco, a farlo quanto prima.

Conti bloccati da oltre 60 giorni

Ricordiamo che i conti correnti dell’azienda sono bloccati ormai da più di 60 giorni, il che di fatto crea le condizioni giuridiche per l’avvio del procedimento fallimentare.
Le maestranze chiedono lo sblocco dei conti per poter “comprare” tempo, ovvero fare in modo che si trovi un nuovo partner del cantiere. Dall’altro lato al 3.maj ricordano che l’Uljanik deve loro circa 550 milioni di kune ai quali vanno sommati i tassi di interesse, con il cantiere fiumano che dal canto suo si trova indebitato con fornitori e subappaltatori. Nuove commesse non sono state concordate, mentre per quelle che sono attualmente in fase di costruzione, mancano i semilavorati. Juraj Šoljić, membro del Comitato di sciopero, ha reso noto di avere contattato il Ministero dell’Economia e il governo, con la richiesta che incontrino i lavoratori del 3.maj e si dica una volta per tutte che cosa ne sarà del cantiere e delle sue maestranze.
Juraj Šoljić ha confermato che lo Stato si è detto disponibile a dare la garanzia per le navi che sono in fase di realizzazione all’Uljanik. Il sindacalista ha inoltre auspicato che a breve venga nominato il nuovo CdA del 3 maj. Infine è stato auspicato che la prossima settimana vengano saldati gli stipendi per il mese di settembre.
A Pola intanto le maestranze dello Scoglio Olivi sono giunte pure al quarto giorno di sciopero. I sindacalisti hanno espresso dubbi sulle tesi emerse in questi giorni a Zagabria secondo le quali il denaro statale sarebbe stato speso in maniera non finalizzata.

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