«Siamo tutti a rischio discriminazione»

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«Siamo tutti a rischio discriminazione»

ZAGABRIA | Il deputato della minoranza nazionale italiana al Parlamento di Zagabria, Furio Radin, è intervenuto ieri nel primo pomeriggio al Sabor per attirare l’attenzione sull’importanza dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, visti come questioni di fondo che vanno oltre la politica e includono storia e tradizione, educazione, relazioni tra sviluppo economico e coscienza collettiva. In quest’ambito infatti spesso s’insinuano stereotipi quasi endemici legati alla nazionalità, alla religione e alla razza che vanno superati. Il vicepresidente del Parlamento aprendo il suo intervento ha ricordato l’ultimo rapporto dell’organizzazione non governativa Freedom House e in particolare l’articolo del New York Times in cui si rileva che gli Stati Uniti d’America si trovano tra la Lituania (un gradino sopra) e la Croazia (un gradino sotto) per quanto concerne libertà e democrazia, mentre un tempo erano spalla a spalla con Germania e Gran Bretagna. “Questo la dice lunga su quale sia la percezione della Croazia sulla stampa libera negli USA e, ovviamente, la dice anche lunga su come gli stessi Stati Uniti vengano percepiti dalla stampa indipendente”, ha dichiarato in apertura l’On. Radin, secondo il quale è la politica ad avere una grande responsabilità in questo senso. Ovvero non deve incoraggiare gli stereotipi, ma romperli, “in modo che ogni uomo possa godere dei suoi inalienabili diritti, indipendentemente dalla sua origine, con i necessari accorgimenti correttivi che vanno assicurati alle popolazioni minoritarie, affinché possano essere in grado di partecipare equamente alla vita sociale e politica”.

Minoranze nazionali

Il deputato della CNI ha ricordato che, tra le altre cose, nel rapporto si rinfaccia alla Croazia la discriminazione nei confronti di determinate minoranze nazionali. In quest’ambito Radin ha puntualizzato che “quando alcune minoranze vengono discriminate, tutte le minoranze devono essere considerate discriminate perché è solo questione di tempo quando qualche altra etnia sarà discriminata”. Secondo Radin anche gli appartenenti alla maggioranza devono stare sul chi vive, perché tutti a conti fatti hanno qualche tratto minoritario. “Siamo tutti diversi e soggetti quindi a subire discriminazioni e respingimenti, e nel caso in cui la situazione dovesse degenerare – ha detto – possiamo essere vittime della distruttività”.

Ondata migratoria

“Ecco perché è importante sottolineare che, nel mondo, i diritti umani e le libertà in generale, sono regrediti negli ultimi 13 anni”, ha affermato l’On. Radin, sottolineando che dobbiamo trovarci preparati ad affrontare un’ondata di migranti nel caso in cui dovesse arrivare. Perché se non saremo preparati “andremo a ridurre il nostro livello di umanità, come già avviene in alcuni Paesi e come alcuni anche qui stanno già raccomandando”.

Etnocentrismo e sciovinismo

Nella parte finale del suo intervento, Furio Radin ha evidenziato che in Croazia e in altri Paesi “assistiamo all’ascesa dell’etnocentrismo, dello sciovinismo e di vari esperimenti sulla riabilitazione della distruttività umana datata metà del secolo scorso”, e “accettiamo passivamente tale situazione”.

Il subconscio della società

“Un ruolo e una posizione specifica spettano ai servizi di sicurezza. Proprio a questi servizi, non perché siano peggiori o migliori di altri attori e istituzioni sociali, ma perché rappresentano, utilizzando un termine derivante dalla psicologia, il subconscio di una determinata società. Dalla qualità di tale subconscio, sapremo anche quanto è sana la società nel suo insieme”, ha concluso il rappresentante della CNI e vicepresidente del Sabor.

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