Milijan Brkić. Quale futuro nell’HDZ?

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Milijan Brkić. Quale futuro nell’HDZ?

ZAGABRIA | Il presidente del Sabor, Gordan Jandroković (segretario generale dell’HDZ), ha annunciato l’intenzione di discutere con Milijan Brkić, suo collega di partito nonché uno dei suoi vice in seno al Parlamento croato, in merito alla denuncia penale sollevata dalla Polizia nei confronti del medesimo. Brkić, si ricorda, è stato denunciato ieri l’altro assieme al fratello Jozo, all’amico Blaž Curić (ex autista del ministro dell’Agricoltura, Tomislav Tolušić) e a Franjo Varga (ex perito informatico del Ministero degli Affari interni) – gli ultimi due sono divenuti noti all’opinione pubblica in seguito allo scoppio dello scandalo SMS – in quanto sospettato di aver intercettato i messaggi di posta elettronica dell’ex moglie, Karmen Brkić. Jandroković ieri non ha detto ai giornalisti se reputa che Brkić (vicepresidente dell’HDZ e del Sabor) dovrebbe dimettersi dagli incarichi ricoperti nella presidenza del Sabor. D’altro canto, ha smentito categoricamente che nell’ambito di presunte lotte intestine tra diverse frazioni politiche ci sia stato un ricorso e un conseguente abuso delle istituzioni dello Stato. Un’ipotesi quest’ultima sollevata ieri l’altro dall’ex consorte di Milijan Brkić.

Abusi? Vanno denunciati

“Posso dirvi con assoluta certezza che cose del genere non avvengono. Non c’è nulla che lo lasci pensare né ci sono prove a riguardo. Se qualcuno può dimostrare il contrario è tenuto a denunciarlo”, ha affermato Jandroković. Per quanto concerne la sorte di Brkić, Jandroković ha detto di voler attendere gli sviluppi della vicenda prima di assumere una decisione. “In questo momento non dispongo di informazioni sufficienti per potermi esprimere a proposito. Mi aspetto di saperne di più nei prossimi giorni”, ha dichiarato la seconda carica istituzionale dello Stato.

La parola alla Procura

Il ministro degli Affari interni, il politico istriano Davor Božinović, non ha voluto aggiungere nulla a quanto riportato nel rapporto stilato dalla Sezione investigativa nazionale dell’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (PNUSKOK) in merito alle azioni intraprese nei confronti di Brkić. “Reputo che la Polizia abbia fornito tutti i dettagli che in questo momento le era concesso rendere pubblici. Ora il caso è passato sotto la competenza della Procura di Stato che stabilirà le azioni future”, ha spiegato il ministro. Božinović ha espresso il parere che in questo momento l’HDZ non deve prendere posizione, bensì attendere gli sviluppi della situazione.

Presunzione d’innocenza

Nessuna dichiarazione incentrata sul merito della vicenda è arrivata dal premier Andrej Plenković, che si è limitato a sottolineare che le istituzioni giudiziarie sono autonome nello svolgimento dell’attività di competenza. Si è rifiutato di rispondere a chi gli ha chiesto a bruciapelo se alla luce della denuncia la carriera di Brkić va considerata un capitolo chiuso. “Non vedo alcuna ragione per la quale bisognerebbe esprimersi in questi termini in un momento in cui né io né chi mi pone la domanda ha alcuna informazione in merito agli sviluppi dell’indagine”, ha replicato il premier. In merito alla vicenda si è espresso pure il Presidente della Repubblica. “Non ho nulla da commentare. Posso solamente dire che per tutti i cittadini, politici compresi, deve valere il principio di presunzione d’innocenza. Fino a quando una persona non è condannata in secondo grado deve essere considerata innocente”, ha dichiarato il Capo dello Stato Kolinda Grabar-Kitarović.

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