Lex Cesare per impedire la consegna del bimbo?

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Lex Cesare per impedire la consegna del bimbo?

ZAGABRIA | Il Ministero della Giustizia di Zagabria ha inviato in discussione pubblica la proposta di modifica del Regolamento sul procedimento di esecuzione delle sentenze e di consegna del bambino, con cui si introduce una novità già adesso controversa: se a un anno della sentenza del Tribunale il minore è ancora con il genitore al quale doveva essere tolto, il Tribunale dovrà procedere a una nuova valutazione dello stato del minorenne. Siccome si tratta di modifiche al Regolamento e non di cambiamenti legislativi, queste non devono passare l’iter procedurale al Sabor, per cui dopo la discussione pubblica potrebbero entrare in vigore subito, dunque tra poco più di un mese.
Il nuovo Regolamento verrà applicato anche alle cause in corso, non solamente a quelle che avranno inizio dopo la sua entrata in vigore. Per cui dovrebbe riguardare anche il piccolo Cesare Avenati, di 8 anni, che la madre Nina Kuluz ha introdotto illegalmente in Croazia nel 2011, sebbene fosse stato affidato al padre italiano.
Il giudice Marina Parač Garma, del Tribunale civico di Zagabria – riporta la stampa croata – ritiene che le modifiche regolamentari potrebbero essere “problematiche e potenzialmente pericolose. In primo luogo, si tratta di una norma che dovrebbe essere di carattere legislativo, non varata con un Regolamento. Ma sinceramente non ne vedo la necessità. L’esecuzione della sentenza riguardante un minore e la sua consegna al genitore affidatario sono procedimenti che dovrebbero essere eseguiti subito dopo il verdetto del Tribunale”. Helenca Pirnat Dragičević, Tutore per i minori – come riporta sempre la stampa zagabrese – trova inammissibile che dalla sentenza fino all’esecuzione della stessa passi un anno e che il minore resti ancora con il genitore non affidatario. Quando un Tribunale decide, lo fa nell’interesse del bambino e le sentenze devono essere attuate quanto prima. Un anno per un bambino è un periodo lunghissimo e, potenzialmente, può essere pieno di stress e frustrazioni”.
Il giudice Ana Lovrinov ritiene che le modifiche siano “poco chiare. Come procedere se l’esperto che valuta il minore dopo un anno ritiene che allontanarlo dal genitore che lo ha avuto in custodia fino a quel momento possa essere lesivo per la sua personalità? Si accantona per sempre l’esecuzione della sentenza e l’affido all’altro genitore, sancito dal Tribunale? Un perito non può avere più poteri di un giudice. Infine, non si deve ignorare il fatto che a sancire l’allontanamento del minore può essere stato un Tribunale di uno Stato membro dell’UE. La Croazia ha l’obbligo di rispettare e mettere in atto le sentenze, anche perché è proibito mettere in discussione le delibere di un Tribunale straniero”.
Vedremo dunque come andrà a finire: certo è che la stampa zagabrese è dell’opinione che queste modifiche regolamentari non siano casuali, bensì mirate a impedire la consegna al padre del piccolo Cesare Avenati. Un caso questo che ha suscitato vasta eco in Croazia. Per cui, sempre secondo la stampa croata, sarebbe lecito parlare di Lex Cesare. Un riferimento tutt’altro che casuale a un’altra normativa disegnata su misura per un caso specifico, la Lex Agrokor.

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