Le verità della nostra storia

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Le verità della nostra storia

PERUGIA | Non è una località a caso, abbiamo deciso di seguire la cerimonia del 10 febbraio a Perugia perché da anni fiumani eccellenti animano l’attività in loco, non solo nel Giorno del Ricordo, ma anche operando con l’Isuc (Istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea) che la prossima settimana (21 e 22 febbraio) organizza un convegno sulle tematiche dell’Adriatico orientale con relatori Giovanni Stelli e Franco Papetti, rispettivamente presidente della Società di Studi Fiumani e delegazione ANVGD. Impegnati anche nelle cerimonie del Giorno del Ricordo, in Umbria e altrove, come spesso succede in queste giornate compulsive in cui la testimonianza diventa un tam tam che percorre l’Italia, l’Istria, Fiume e le città di tutto il mondo dove gli esuli giuliano-dalmati hanno stabilito la loro residenza. A Perugia, proprio per significare questa complessità delle destinazioni dell’esodo è stato invitato il prof. Konrad Eisenbichler, professore all’Università di Toronto, lussignano, testimone del secondo esodo delle nostre genti.

Coinvolgere i giovani

La cerimonia si è svolta nella Sala dei Notari del prestigioso Palazzo dei Priori nel cuore di Perugia con la partecipazione di centinaia di ragazzi delle scuole del territorio con i loro insegnanti che, a conclusione della prima parte della giornata, hanno potuto vedere la mostra su esodo e foibe, allestita a cura di Franco Papetti nella Sala Paolina, dentro le mura della città. Luogo suggestivo per un’esposizione che in modo semplice, didascalico, chiaro, racconta la vicenda dell’Adriatico orientale. I ragazzi hanno seguito Papetti nel suo escursus e nella sua testimonianza diretta di fatti e accadimenti, essendo figlio di esuli da Fiume, città verso la quale sente un profondo affetto e un legame che non è nostalgia ma desiderio di farne parte, anche da lontano.

L’importanza di conoscere

Ad aprire l’incontro nella Sala dei Notari è stata Teresa Severini, assessore alla Cultura, Istruzione, Università. “Sono un genitore – ha detto rivolgendosi ai ragazzi – e vi dico l’importanza di conoscere, per avere un’idea chiara per non fare confusione sulle verità della nostra storia. Vanno studiate e rielaborate perché mai si ripetano simili atrocità”. A moderare gli interventi è stato il presidente del Consiglio comunale di Perugia, Leonardo Varasano che, da storico, ha presentato la questione dell’Adriatico orientale con profonda conoscenza dei fatti, documenti e accadimenti, ma anche con estrema lucidità nel soffermarsi sulle sfumature di una storia che spesso, anche nelle migliori intenzioni dei relatori, subisce il fascino dei luoghi comuni. Varasano si esprime come uno di noi, riuscendo a contestualizzare i fatti, a darne una giusta interpretazione, a prendere le distanze da negazionismi e mistificazioni, riconducendo la tematica alla verità storica, a quella obiettività che la vicenda richiede. E ciò ha dato maggiore spessore alle considerazioni di Giovanni Stelli, che riconosce nel ritorno culturale degli esuli nelle città di provenienza e nella collaborazione con le Comunità dei rimasti, il senso della giusta ricomposizione a distanza di tanti anni dagli accadimenti, in pieno spirito europeo.

Comprendere e ricordare

Raffaella Rinaldi, del Comitato 10 febbraio, ha raccontato, con dovizia di particolari, gli infoibamenti, gli stupri e le tante violenze subite dalle genti istriane. Franco Papetti ha presentato la storia attraverso alcune immagini e scritte di particolare incisività per fare in modo che i ragazzi visualizzino, comprendano e ricordino. Foibe ma soprattutto esodo, la vera tragedia delle nostre genti che hanno dovuto affrontare in Italia e nel mondo un difficile percorso di ricostruzione della propria dimensione, con grande dignità e fedeli ai valori della civiltà delle proprie origini.

La realtà canadese

Ha così aperto la strada alla testimonianza del prof. Konrad Eisenbichler che anche a Perugia, dopo il passaggio in Campidoglio a Roma, ha voluto far sentire la voce della comunità giuliano-dalmata di Toronto alla quale appartiene. Una realtà che il mondo anglofono finirà per inglobare completamente, ma che intanto sparge testimonianza di grande dignità e rispetto delle proprie radici. A lui la Comunità giuliano-dalmata dell’Umbria, consegnerà venerdì 15 febbraio ad Assisi il prestigioso premio “Dignità giuliano-dalmata nel mondo” giunto all’ottava edizione, andato a Francesco Squarcia, Franco Luxardo, Nino Benvenuti, tanto per citarne alcuni. Un modo per ricordare da Assisi, città della pace, il contributo delle nostre genti nella ricostruzione di Paesi che uscivano dalla guerra e ai quali erano in grado di offrire competenze professionali e una grande umanità.

Lettura scenica

L’incontro si è chiuso con una lettura scenica di alcune pagine del libro “La foiba grande” di Carlo Sgorlon: un romanzo nel quale l’autore si concede la licenza poetica di inventare personaggi e località (Umizza) sorta non lontano da una foiba dove il destino rimescolerà le sue carte, facendo sparire, per errore, dei semplici sosia… Fiction, situazioni che non hanno attinenza con la realtà se non nelle intenzioni dei carnefici e nel destino delle vittime innocenti.
Un mattinata intensa, non senza emozioni, per una giornata che a quindici anni dalla Legge del Ricordo, offre al fine un bilancio positivo anche se mai concluso: l’Italia ricorda, i ragazzi, a differenza di quelli di venti e trent’anni fa, conoscono una pagina di storia italiana. È un risultato importante.

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