Lauree d’oltreconfine Ci pensa la diplomazia

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Lauree d’oltreconfine Ci pensa la diplomazia

ZAGABRIA | La richiesta inviata dal Ministero della Scienza e dell’Istruzione ai direttori e ai presidi delle istituzioni scolastiche, di procedere con un controllo a tappeto di tutti i diplomi di laurea che non siano già stati sottoposti a verifica e a prestare attenzione alla validità dei titoli di studio al momento dell’assunzione, sta creando grande incertezza tra i responsabili delle istituzioni scolastiche. O meglio, non è ancora chiaro il metodo con il quale andranno fatti questi controlli.

Una questione delicata

Che si tratti nell’insieme di una questione delicata lo ha ammesso anche il ministro Blaženka Divjak. “Sono infatti molti i casi – ha puntualizzato il ministro – in cui le persone all’atto dell’assunzione presentano diplomi di laurea conseguiti all’estero sulla cui validità sono indispensabili controlli specifici”. E in quest’ambito rientrano anche numerosi insegnanti e professori delle scuole elementari e medie superiori della CNI, che hanno conseguito il diploma di laurea in Italia. In questo momento non è del tutto chiaro se sarà sufficiente disporre del certificato relativo al riconoscimento dell’equipollenza della laurea oppure bisognerà chiedere un documento aggiuntivo all’Università che l’ha rilasciato.

La posizione del Ministero

Per cercare di fare chiarezza abbiamo posto la domanda su quale sarà l’iter da seguire al Ministero della Scienza e dell’Istruzione. I responsabili del dicastero ci hanno risposto che “nell’informativa inviata alle diverse istituzioni scolastiche, è stato sottolineato che per i dipendenti che hanno conseguito la qualifica professionale al di fuori dei confini della Repubblica di Croazia, la verifica dell’autenticità del titolo di studio viene effettuata dal Ministero degli Affari Esteri ed Europei”. Questa del dicastero della Scienza e dell’Istruzione si configura, in realtà, come una mezza risposta, perché non è ancora del tutto chiara la procedura con la quale, ad esempio, i presidi delle istituzioni scolastiche della Comunità nazionale italiana dovranno fare le verifiche, oppure se non le dovranno nemmeno fare nel caso si disponga in cui si disponga già del certificato relativo al riconoscimento dell’equipollenza.

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