«L’attrazione principale di Fiume CEC 2020»

0
«L’attrazione principale di Fiume CEC 2020»

Il direttore del Museo civico, Ervin Dubrović, si è detto molto soddisfatto di come proseguono i preparativi per la mostra “Il Klimt che non conosciamo”. “L’unica cosa che un po’ ci preoccupa è il budget previsto per l’esposizione, in quanto, come passa il tempo, le nostre ambizioni crescono e per noi è importante fare tutto per bene – ha dichiarato il direttore –. Questa mostra è ‘difficile’ dal punto di vista del contenuto e del materiale del quale disponiamo, mentre il nostro obiettivo è fare sì che questo progetto diventi l’attrazione principale del 2020, quando Fiume sarà Capitale europea della Cultura, e siamo convinti che si tratti di un obiettivo raggiungibile. Il design dell’allestimento è firmato da Klaudio Cetina, mentre Deborah Pustišek Antić, curatrice della mostra, tiene tutto sotto controllo e ha le idee chiare su ciò che vuole ottenere. Abbiamo riflettuto molto sull’approccio da adottare e abbiamo raggiunto una visione comune del tutto. Il design dell’allestimento e i contenuti multimediali che l’accompagneranno sono molto bene elaborati da Klaudio Cetina, con il quale collaboriamo da diversi anni. Io sono coinvolto nel progetto come membro del team di autori, ma essenzialmente il mio compito è occuparmi del budget e assicurare le condizioni ottimali per l’allestimento della mostra nel Museo. Marginalmente influisco sulla concezione artistica del tutto, in quanto si tratta di un progetto complesso nel quale partecipano diversi autori e collaboratori. Infatti, nessuno di noi dipendenti del Museo è un esperto dell’opus di Klimt, visto che oggigiorno esistono tantissimi esperti specializzati in specifiche parti della sua opera: i disegni, la fase giovanile, i dipinti e via dicendo.

Centinaia di mostre e monografie

Finora sono state allestite centinaia di mostre e scritte innumerevoli monografie su questo grande artista, per cui dobbiamo trovare la nostra strada in questa foresta di informazioni. Per fortuna, a facilitare il nostro lavoro è il fatto che qui a Fiume disponiamo di opere di Klimt che appartengono alla nostra città, per cui c’è già il nucleo attorno al quale costruiamo il nostro allestimento. I dipinti dei fratelli Gustav ed Ernst Klimt e di Franz Matsch ci creeranno qualche problema, in quanto si tratta di formati molto grandi che non sono stati pensati per essere osservati da vicino, ma sono comunque delle opere di grande qualità. Un altro problema è il fatto che si tratta di opere di un Klimt giovane, nel quale non si riconosce ancora lo stile secessionista che caratterizzava le sue opere mature. Si tratta di sfide che dobbiamo superare per creare un percorso espositivo di grande attrattiva, che contribuisca all’enorme quantità di materiale dedicato al grande viennese. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare la mostra in due parti, ovvero presentare nella prima parte l’inizio della sua carriera, nell’ambiente scolastico e nella compagnia artistica della quale faceva parte, e la sua fase matura nel ciclo di disegni. In tal modo verrà creato un contrasto tra la parte giovanile della sua vita, con opere convenzionali ma monumentali, e lavori in cui si è lasciato andare al gesto disinibito, all’ispirazione immediata. Nelle opere dello ‘Zajc’, i giovani pittori erano controllati dai loro insegnanti, come pure dai committenti, per cui non potevano esprimersi liberamente, mentre i disegni di Klimt sono un’espressione disinvolta della sua immaginazione. Nella realizzazione dei dipinti dello ‘Zajc’ erano consapevoli della loro grande responsabilità, ma erano anche limitati dal fatto che i dipinti avrebbero adornato un’importante istituzione e che sarebbero stati visti da un pubblico convenzionale, quindi nemmeno volendo avrebbero potuto realizzare opere rivoluzionarie. È interessante il fatto che in entrambi i periodi artistici la donna e il suo corpo sono al centro dell’attenzione. La donna è il leitmotiv della mostra. Noi che conosciamo il suo opus possiamo notare già nelle opere fiumane i primi tentativi di stilizzazione del corpo femminile, sempre disposto in diagonale, in pose contorte. In contrasto, Franz Matsch rimane convenzionale durante tutta la sua carriera. Egli opta per il naturalismo, mentre già allora Klimt dimostra una preferenza per l’artificio, che diventerà la caratteristica principale delle sue opere mature”, ha concluso Dubrović.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display