La sinistra fa quadrato e chiude la porta all’SDP

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La sinistra fa quadrato e chiude la porta all’SDP

SEBENICO | La sinistra in Croazia cerca di ripartire da Sebenico. Nella città dalmata oggi verrà firmato un documento – la Dichiarazione di Sebenico – che metterà sotto lo stesso ombrello Nuova Sinistra (Nova Ljevica), il Fronte dei Lavoratori (Radnička fronta), il Partito Socialista dei Lavoratori (Socijalistička radnička partija) e l’ORAH. Con la crisi profonda dell’SDP, è chiaro che nel Paese un’importante quota di elettorato rimane “libera”, ovvero senza una vera rappresentanza politica. Ed è qui che cercano di inserirsi i firmatari, puntando a riscaldare le anime dei delusi di sinistra, in particolare di chi non riconosce più nell’SDP quella forza capace di imporre e condurre idee d’ispirazione socialista, di sinistra, dove il lavoratore non venga visto come un numero tra tanti, ma divenga il perno centrale dell’agire politico. Come spiegato dal leader di Nuova Sinistra, Dragan Markovina, la Dichiarazione di Sebenico in maniera chiara definirà ciò che la politica in Croazia deve fare. “Da 30 anni a questa parte giriamo su sé stessi. Ci sono sempre stati piccoli partiti politici, su posizioni tra loro antagoniste, ma il modello di Zagabria e in parte le elezioni locali di Spalato, hanno dimostrato che dei risultati possono essere raggiunti soltanto facendo fronte comune. Ora le persone sono finalmente pronte a rinunciare alle piccole differenze e a rilanciare la sinistra in Croazia”, ha dichiarato Markovina. Come spiegato dai presenti la Dichiarazione di Sebenico è principalmente orientata sullo sviluppo sociale, contiene valori laici e antifascisti, e pone l’accento sull’economia con nuove linee guida per cambiare il paradigma della direzione economica e sociale del Paese.

«L’SDP non è di sinistra»

L’incontro odierno rappresenta il punto di partenza per il raggruppamento della sinistra, ma come spiegato da Markovina non è ancora stato definito se si tratterà di una coalizione tra i partiti coinvolti. Quello che salta subito all’occhio è il mancato coinvolgimento dell’SDP. I firmatari sostengono che non c’è spazio per il partito guidato da Bernardić per il semplice motivo che i socialdemocratici non sono considerati più da molti una forza di sinistra. “Se l’SDP avesse fatto il proprio dovere mentre era al governo e ora mentre è all’opposizione, di certo non sarebbero nati nuovi partiti a sinistra”, ha dichiarato il presidente della Nuova Sinistra, rilevando di vedere nell’ancor primo partito del centrosinistra quello che vedono anche gli elettori, ovvero la crisi della leadership, dei contenuti e l’incapacità di funzionare come organizzazione politica. Il presidente della sezione locale dei socialdemocratici Tonči Restović ha tentato di tenere aperto uno spiraglio per il dialogo, auspicando “una qualsiasi forma di collaborazione tra tutte le forze di sinistra”. “È chiaro che questa cooperazione è stata concordata senza l’SDP a tutti i livelli. La sezione locale di Sebenico senza ombra di dubbio sarebbe favorevole a forme di cooperazione. L’unico problema è che non sono a conoscienza se i firmatari abbiano intenzione di formare sezioni cittadine, perché non vorrei che alla fine tutta l’energia usata dai colleghi per firmare la Dichiarazione venisse malamente sprecata, senza portare a risultati”, ha sottolineato Restović.

Polemiche politiche

La firma della Dichiarazione avverrà nell’ambito del Festival alternativo e di sinistra (Fališ) che in parte viene finanziato dal Ministero della Cultura. E proprio questo fatto ha suscitato diverse polemiche, specialmente a destra, con il deputato del movimento Hrast, Hrvoje Zekanović che ha puntato il dito direttamente contro il ministro Nina Obuljen Koržinek. Secondo il deputato è inammissibile che il denaro proveniente dalle casse dello Stato venga speso per finanziare iniziative di gruppi politici. Il parlamentare ha puntato il dito anche contro il Ministero della Tutela Ambientale, perché il Festival viene finanziato anche per il tramite del Parco Nazionale della Krka, e anche contro la città di Sebenico. “Non ho nulla contro i finanziamenti destinati ai progetti culturali, ma è inaccettabile che in maniera così perfida vengano finanziati partiti politici”, ha concluso Zekanović. Il Ministero della Cultura ha subito smentito le tesi del deputato, definendole menzognere. Il dicastero ha puntualizzato di cofinanziare il Festival e di non aver nulla a che spartire con eventuali raduni politici che possano svolgersi a margine dello stesso appuntamento.

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