«La maggioranza deve tutelare la minoranza»

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«La maggioranza deve tutelare la minoranza»

FIUME | La raccolta di firme organizzata dall’Iniziativa civica “Il popolo decide” per l’indizione di un referendum sulle regole elettorali è stata organizzata anche a Fiume, dove le autorità cittadine hanno concesso, a pagamento, il permesso per l’allestimento di 26 gazebo. Una decisione che ha visto accogliere parzialmente la richiesta degli organizzatori che puntavano a raccogliere firme in 41 punti sparsi sul territorio cittadino. Una scelta che potremmo definire compromissoria, con la quale si è voluto tener conto della natura dei quesiti proposti dall’Iniziativa civica, ma anche dei messaggi in questi contenuti.

L’utilità del dibatto pubblico

Da una parte, infatti, le proposte riguardanti una modifica delle regole elettorali vanno sicuramente sottoposte a un dibattito pubblico, dall’altra in un sistema democratico vanno smascherate le intenzioni di chi, puntando a ridurre la portata dei diritti riconosciuti alle minoranze, agisce in contrasto con gli standard raggiunti in fatto di democrazia e di pari opportunità. Lo rileva il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, in una lettera aperta indirizzata ai cittadini nella quale fa presente che la richiesta dei promotori della consultazione referendaria “non è stata rifiutata in toto in considerazione del fatto che il primo quesito inerente alla modifica del sistema elettorale contiene una proposta della quale in una società democratica si può e si deve discutere”.

Un inganno celato

“Desidero però portare alla vostra attenzione – scrive il sindaco Obersnel rivolgendosi ai cittadini – l’inganno celato in questa consultazione, nel secondo quesito referendario. È alla luce di questo che colgo l’occasione per invitarvi a negare la vostra firma a quest’iniziativa. Infatti “Il popolo decide”, nell’ambito della raccolta di firme, chiede di togliere ai rappresentanti delle minoranze nazionali al Sabor il diritto di voto sulla fiducia al governo e sul Bilancio. Si tratta dei due temi più importanti per quanto concerne il funzionamento dello Stato. Appare superfluo evidenziare, considerato che lo sapete benissimo, che gli appartenenti alle minoranze nazionali sono nostri concittadini, vicini, colleghi, amici o parenti. Con loro dividiamo la nostra quotidianità, i problemi, le gioie e i momenti di sconforto. È per questo che hanno diritto, alla pari di tutti noi, a essere rappresentati al Sabor e a esprimere un’opinione sul governo e sul Bilancio. In una democrazia rappresentativa a esprimere quest’opinione sono i loro deputati al Sabor. Cancellando questo diritto una parte dei nostri concittadini e di cittadini della Repubblica di Croazia verrebbero trasformati in cittadini di second’ordine, sarebbero umiliati e privati del diritto legittimo e democratico di partecipare pienamente nella vita politica e sociale del nostro Paese nel quale hanno scelto di vivere”.

Convivenza e solidarietà

A detta del sindaco di Fiume, ridurre le competenze dei parlamentari eletti in rappresentanza delle minoranze togliendo loro il diritto di votare la fiducia e il Bilancio, “significherebbe compiere un gesto aggressivo nei confronti di persone la cui nazionalità non può e non deve essere un ostacolo alla convivenza, alla solidarietà e alla collaborazione. La diversità dei popoli arricchisce la società. Non si tratta di una minaccia o di una protuberanza che va rimossa”. “Vi invito pertanto, nello spirito dell’accoglienza e della tolleranza, di pensare a tutti gli appartenenti a una minoranza nazionale che conoscete, ma anche a quelli che non conoscete, e di negare la vostra firma di sostegno all’arrogante proposta dell’Iniziativa ‘Il popolo decide’ – scrive Obersnel –. Sono certo che comprendete che questa non è una questione di simpatie o antipatie, che non si tratta degli attuali deputati al Sabor, ma di una decisione atta a produrre i suoi effetti a lungo – afferma nella lettera aperta –. Stiamo parlando di una modifica della Costituzione, della legge fondamentale dello Stato, le cui conseguenze possiamo valutarle già ora sia per quanto riguarda il futuro prossimo sia per quello più lontano. La via del ritorno e la ricostruzione del diritto democratico delle minoranze nazionali residenti in Croazia alla piena partecipazione nella vita pubblica del Paese sarebbero – sottolinea – faticose e ardue”.

Le peculiarità fiumane

Per questi motivi, Obersnel invita “a lanciare da Fiume un sonoro ‘No’ a questa proposta e a dimostrare così di essere pronti, in qualità di appartenenti alla popolo di maggioranza, a tutelare la popolazione di minoranza con la quale – fa presente – nella nostra città viviamo in armonia da lunghi decenni e secoli. Se mai qualcuno può farlo, questa è Fiume, una città che può e deve far vedere quanto gli inganni di questo tipo, promossi da forze ultraconservatrici e retrograde, siano inaccettabili, perfidi ed estranei a ogni standard democratico che abbiamo fatto nostro e nel cui rispetto desideriamo vivere”. In conclusione della lettera aperta, Obersnel puntualizza di averla scritta in veste di sindaco “perché spero che il mio incarico istituzionale ne favorisca la diffusione e che i suoi contenuti arrivino fino a voi”. “Ma parlo innanzitutto da fiumano, da vostro concittadino – dichiara – perché ritengo che sia importantissimo tenere gli occhi bene aperti e dare voce senza alcun timore alle nostre convinzioni inerenti a una necessità impellente che è al contempo anche una scelta senza alternative: la maggioranza deve tutelare la minoranza. Siamo esposti a una manipolazione insita in messaggi che si desidera far passare per positivi e con i quali si suggerisce che ‘il popolo decide’. Però nella sua essenza quest’iniziativa cela uno scontro violento con gli appartenenti alle minoranze nazionali in Croazia e sono convinto che molti cittadini croati, che desiderano che il sistema elettorale cambi, non hanno al contempo – conclude Obersnel – alcun ambizione o desiderio di calpestare i diritti delle minoranze nazionali.”

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