Janez Janša per il momento si tira indietro

0
Janez Janša per il momento si tira indietro

LUBIANA | Il presidente dell’SDS, Janez Janša, ha informato il Capo dello Stato sloveno, Borut Pahor, di non poter, al momento, accettare l’incarico di formare il nuovo governo sloveno. “In Parlamento, in questo istante, non esiste la maggioranza necessaria per poter formare un governo stabile, in grado di portare a termine il mandato quadriennale”, ha scritto Janša in un messaggio indirizzato ieri al Presidente della Repubblica. Tuttavia, il leader del principale partito del centrodestra, ha espresso l’auspicio che la maggioranza necessaria a consentire l’insediamento del nuovo Esecutivo si possa delineare nelle prossime settimane.

Scongiurare il voto anticipato

Janša si è detto ottimista, osservando che la maggior parte dei partiti desidera scongiurare l’indizione delle ennesime elezioni anticipate.
In questo modo, Janša ha di fatto declinato, almeno momentaneamente, l’offerta di assumere il ruolo di presidente incaricato per la formazione del governo. Un incarico che gli era stato offerto dal Capo dello Stato Borut Pahor, il quale ha tempo ora fino al 23 luglio per indicare un nome alla Camera di Stato. A questo punto appare inevitabile che Pahor si veda costretto ad avviare un nuovo turno di consultazioni (nell’eventualità il medesimo dovrà essere portato a compimento nell’arco di 14 giorni). In base all’ordinamento sloveno durante il secondo ciclo di consultazioni, oltre che dal Capo dello Stato, il nome del presidente incaricato per la formazione del nuovo governo potrà essere indicato anche dai gruppi parlamentari.
Alle elezioni del 3 giugno scorso, lo ricordiamo, l’SDS ha ottenuto la maggioranza relativa, conquistando 25 dei complessivi 90 seggi della Camera di Stato del Parlamento di Lubiana. Tuttavia, successivamente, il partito di Janša non è riuscito a raggruppare attorno a sé un numero sufficiente di partner per poter formare l’Esecutivo.

Alleanza Janša-Šarec?

D’altro canto, sono andati a vuoto pure i tentativi operati a tale scopo dal centrosinistra, più correttamente da Marjan Šarec, il cui LMŠ può fare affidamento su 13 deputati. Nonostante la riluttanza di Šarec ad allearsi con Janša, giunti a questo punto la possibilità che i due leader possano arrivare a un accordo di compromesso non è più considerata inverosimile. Un’ipotesi quest’ultima, ventilata negli ultimi giorni anche da alcuni esponenti dell’SDS. Qualora la coalizione trasversale (liberali e conservatori) dovesse concretizzarsi, il centrodestra ha già dato a intendere di voler escludere dalla medesima i partiti che hanno sostenuto il governo del premier uscente Miro Cerar.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display