L’incarico andrà a Janša. Favorita però la sinistra

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L’incarico andrà a Janša. Favorita però la sinistra

LUBIANA | Una vittoria netta del Partito democratico sloveno di Janez Janša, ma un altrettanto difficile cammino sino alla nascita del nuovo governo. Sono questi i due commenti più ricorrenti in Slovenia dopo le elezioni politiche anticipate di domenica scorsa. La nuova forza di maggioranza relativa ha incassato il sostegno di oltre il 25 per cento degli elettori. Sarà però affiancata in Parlamento soltanto da un partito simile per programma e ideologia, Nuova Slovenia, che ha racimolato il 7 per cento dei voti. Questi due schieramenti saranno attorniati tra i banchi dei deputati da partiti che si collocano, prevalentemente, a sinistra dell’arco parlamentare.

Sinistra in maggioranza

I partiti tradizionali sono stati scavalcati dalla nuova lista che porta in nome di Marjan Šarec, sindaco di Kamnik, e candidato battuto al ballottaggio, alle recenti presidenziali. Il suo 12,6 per cento dei voti andrebbe teoreticamente sommato al 10 per cento dei Socialdemocratici (SD), al 9 per cento abbondante dell’SMC e della Sinistra, al 5 per cento del DESUS e al 4,8 per cento del Partito di Alenka Bratušek e basterebbe per ottenere i 46 voti necessari a formare il governo. L’ultima sigla a varcare la soglia di sbarramento del quattro per cento è stato il Partito nazionale di Zmago Jelinčič, riammesso dagli elettori alla Camera di Stato dopo 11 anni di assenza.

Incarico a Janša

Secondo gli analisti le formazioni sono troppe per poter dare vita a un Esecutivo stabile, che realizzi un programma di lavoro armonizzato. Le dichiarazioni delle ultime ore allontano, forse definitivamente, una vasta coalizione tra i partiti più votati. Il Presidente della Repubblica, Borut Pahor, che convocherà il Parlamento per la seduta costitutiva entro il 22 giugno, intende affidare a Janša un primo incarico esplorativo per rispettare la volontà degli elettori. Se dovesse fallire, si apre la porta per un tentativo di Šarec oppure per un governo tecnico, ma è difficile immaginare un premier in grado di convincere i politici a collaborare. La soluzione più estrema è il ritorno alle urne in autunno, ma con il disinteresse della cittadinanza per la politica, è quasi da accantonare.
Per quanto concerne l’incarico per la costituzione del nuovo governo, Pahor ha puntualizzato che il compito del Capo dello Stato è quello di rispettare il più possibile la volontà degli elettori. Nel caso in cui il vincitore delle elezioni non riuscisse a mettere insieme una maggioranza di governo – e una simile esperienza l’abbiamo già avuta – si ricercheranno altre vie, ha sottolineato il Presidente della Repubblica.

Saggezza e pazienza politica

Secondo Borut Pahor tutti coloro che saranno inclusi nel processo di costituzione del nuovo Esecutivo dovranno impegnarsi a fondo con l’occhio rivolto al futuro del Paese. In quest’ambito ha rilevato che saranno necessarie molta saggezza e pazienza politica.
Se Janša può essere considerato il vincitore delle elezioni, gli sconfitti sono sicuramente il premier Miro Cerar e il ministro degli Esteri, Karl Erjavec. Il Partito del Centro moderno di Cerar, che finora contava 36 seggi, ora ne avrà soltanto 10. Dimezzata, invece, la rappresentanza parlamentare del DESUS. Comunque Cerar non si è detto insoddisfatto, in quanto i sondaggi prevedevano un tracollo ancora maggiore del suo partito. L’SMS, ha sottolineato il premier uscente, rimarrà un fattore significativo della vita politica slovena.

Regione costiera

Domenica è andato a votare soltanto il 52 per cento degli aventi diritto al voto, in armonia con l’affluenza delle precedenti politiche. Siamo comunque in presenza di un dato molto preoccupante per la gestione della cosa pubblica. L’analisi del voto nella regione costiera dimostra che le preferenze degli elettori non sono cambiate. La Sinistra e i Socialdemocratici nella fascia costiera continuano a riscuotere i maggiori sostegni, sebbene sia rimasto spazio anche per altri esponenti del centrosinistra. In base ai dati ufficiosi e parziali, la regione sarà rappresentata a Lubiana dagli isolani Gregor Perič (SMC) e Branko Simonovič (DESUS), dalla piranese Meira Hot (SD) e dal capodistriano Matej Tašner Vatovec (Sinistra).

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