«Era dovere del governo varare la Lex Agrokor»

0
«Era dovere del governo varare la Lex Agrokor»

ZAGABRIA | Il processo di ristrutturazione dell’Agrokor può andare avanti senza problemi di sorta. La Legge sulla procedura di amministrazione straordinaria nelle società di importanza sistemica per la Repubblica di Croazia, meglio conosciuta come Lex Agrokor, è conforme ai dettami della Costituzione. Le proposte con le quali è stato chiesto di avviare il procedimento per la valutazione della costituzionalità di diverse disposizioni della Lex Agrokor sono state respinte. Lo hanno stabilito i giudici della Corte costituzionale. La decisione è stata annunciata dal presidente della Consulta, il giudice Miroslav Šeparović, nel corso di una conferenza stampa convocata ieri a Zagabria.

La maggior parte dei magistrati dell’Alta Corte, dunque, si è trovata concorde nel definire la normativa in linea con la Carta costituzionale. Vi sono stati comunque tre pareri dissenzienti. Un numero non sufficiente a mettere in dubbio il verdetto finale, che indubbiamente lascia soddisfatto il governo di Zagabria. Il presidente della Corte anzi ha sottolineato che se il governo non fosse intervenuto d’autorità con la lex Agrokor avrebbe violato la Costituzione, in quanto la Croazia è per definizione uno Stato sociale.

Tesi arbitrarie

Nel corso della fase istruttoria del procedimento, i giudici costituzionali hanno sondato il parere degli esperti del Dipartimento di diritto costituzionale della Facoltà di Giurisprudenza di Zagabria. La Corte ha inoltre preteso ben cinque chiarimenti da parte del Governo. Il verdetto non è stato unanime. Tre giudici (Goran Selanec, Andrej Abramović e Lovorka Kušan), hanno espresso un’opinione dissenziente. Abramović, ad esempio, ha rilevato che “la necessità di approvare la legge si basa su tesi arbitrarie, non verificate e non supportate da prove”. D’altro canto, nel corso della conferenza stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti, Šeparović ha espresso l’opinione che il governo avrebbe infranto la Carta “qualora non avesse agito come ha fatto”. Il presidente della Corte costituzionale non ha trovato nulla da contestare sul fatto che la legge è stata approvata appositamente per l’Agrokor. “Si è trattato di una situazione straordinaria che ha reso necessario ricorrere a misure straordinarie”, ha notato Šeparović. Benché la Corte costituzionale abbia scoraggiato la prassi di ricorrere alla procedura d’urgenza per l’approvazione della leggi, in questo caso non vi sono state particolari contestazioni. È stato definito irrilevante pure il fatto che la legge non è stata approvata dai due terzi più uno dei deputati.

Gli obiettivi della legge

Il Parlamento di Zagabria, si ricorda, ha approvato la Lex Agrokor il 6 aprile del 2017. La normativa stabilisce che una società è considerata d’importanza sistemica per il Paese se impiega più di cinquemila lavoratori e ha passività per oltre sette miliardi e mezzo di kune. La Legge regola la procedura d’amministrazione straordinaria, definendo il ruolo spettante ai tribunali, al commissario straordinario, all’organo consultivo e al consiglio dei creditori. Lo scopo della legge consiste nel far raggiungere ai creditori un accordo sul futuro delle attività della società, in modo che la medesima possa continuare a operare in maniera sostenibile.

L’iter procedurale

Il compito di individuare il commissario straordinario di una società d’importanza sistemica commissariata spetta al governo. A conferire tale incarico all’Esecutivo devono essere o i proprietari dell’azienda in difficoltà o i suoi creditori. Anche nel secondo caso per avviare la procedura è necessario l’assenso del proprietario o dei proprietari. Quando una di queste due condizioni è soddisfatta, dopo che il governo ha individuato il commissario, spetta al tribunale commerciale competente l’onere di formalizzarne la nomina. Nel caso dell’Agrokor a insediare nel ruolo di commissario straordinario il banchiere dalmata Ante Ramljak, e in seguito alle sue dimissioni, il manager istriano Fabris Peruško sono stati i giudici del Tribunale commerciale di Zagabria.

Un sospiro di sollievo

La decisione dei giudici costituzionali ha consentito al primo ministro Andrej Plenković di tirare un respiro di sollievo. Gli scandali creatisi attorno alla gestione straordinaria dell’Agrokor ai tempi di Ramljak hanno rischiato di far saltare la poltrona alla sua vice Martina Dalić (ministro dell’Economia) e di conseguenza di far naufragare l’intero Esecutivo. L’anno scorso, nel presentare la Lex Agrokor, prima di sottoporla al vaglio del Sabor, il premier aveva assicurato che la Legge sulla procedura d’amministrazione straordinaria era conforme ai principi sanciti dalla Costituzione. Di conseguenza, se la Corte costituzionale si fosse espressa negativamente a proposito della Legge, Plenković avrebbe rischiato di perdere la faccia.

Diritti umani

Pochi giorni dopo l’approvazione della Lex Agrokor Goran Vojković, analista mediatico ed esperto di diritto, si era rivolto alla Corte costituzionale, chiedendo che venisse analizzara la costituzionalità della manovra. Vojković aveva espresso il dubbio che la cosiddetta Lex Agrokor fosse in collisione con gli articoli della Costituzione che regolano i principi sui quali si basa l’economia, ossia la parità del trattamento giuridico che lo Stato è tenuto a garantire a tutti gli imprenditori. A impugnare la misura era stato anche l’ex proprietario dell’Agrokor, Ivica Todorić. L’imprenditore, stabilitosi nel frattempo a Londra e ricercato alle autorità giudiziarie croate, aveva contestato la Lex, sostenendo che la stessa violasse i suoi diritti costituzionali e umani.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display