Autonomia culturale Richiesti 50 milioni

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Autonomia culturale Richiesti 50 milioni

ZAGABRIA | Iprogrammi relativi all’autonomia culturale delle comunità nazionali per il 2019 e la scadenza del mandato per alcuni membri del Consiglio nazionale per le minoranze nazionali, sono stati i due punti trattati ieri durante l’ultima seduta del quarto mandato dell’organo presieduto da Aleksandar Tolnauer. Il 27 marzo prossimo, infatti, il governo nominerà i 12 nuovi consiglieri che verranno proposti dalle associazioni rappresentative delle etnie entro martedì, 5 marzo. “Colgo l’occasione per ringraziare tutti i membri del Consiglio, i nostri deputati al Sabor per il fondamentale contributo dato alla nostra causa, così come tengo a ringraziare in modo particolare i miei collaboratori che, nonostante il numero esiguo, sono stati sempre in grado di adempiere in maniera egregia all’imponente mole di lavoro che abbiamo dovuto svolgere”, ha dichiarato in apertura dei lavori Tolnauer, che si è soffermato anche sugli aspetti da migliorare in futuro. “Avremmo, e io personalmente avrei, dovuto rispondere con più forza agli innumerevoli attacchi, denigrazioni e offese che questo Consiglio e i suoi membri hanno dovuto subire negli ultimi tempi”, ha detto Tolnauer.

Puntuale rispetto delle leggi

“Possiamo essere orgogliosi del fatto che ci siamo attenuti alla lettera alle leggi e ai regolamenti vigenti per quanto riguarda l’assegnazione dei finanziamenti destinati alle attività tese a sostenere l’autonomia culturale delle minoranze nazionali”, ha aggiunto il presidente del Consiglio uscente, che si è poi soffermato sulle inchieste avviate dalla Commissione per i conflitti d’interesse nei confronti di alcuni parlamentari delle minoranze nazionali, messi sotto la lente a causa del loro contestuale impegno al Sabor e nel Consiglio per le minoranze nazionali. “Non c’è alcun conflitto d’interesse. Sostenerlo è un’assurdità”, ha chiarito Tolnauer, sottolineando che la tesi non tiene conto del fatto che “i deputati delle minoranze sono stati eletti dai cittadini e non si capisce in che cosa consisterebbe il conflitto d’interesse se votano su questioni che riguardano la minoranza da loro rappresentata. Lo stesso ragionamento non viene fatto, ad esempio, sostenendo che i deputati sono in conflitto d’interesse se votano a favore dei temi che riguardano la loro circoscrizione elettorale”.

Presentati 1.035 programmi

Passando a esaminare le richieste di finanziamento presentate dai rappresentanti delle etnie, nel corso della riunione è stato appurato che al Consiglio per le minoranze nazionali è stata trasmessa la documentazione relativa a 1.035 programmi (nel 2018 erano 1.080), dei quali 57 riguardano il settore dell’Informazione per un totale di 18.997.500,37 kune. Altri 68 riguardano il settore dell’Editoria (2.280.130 kune); 434 si rifanno al settore delle Attività culturali amatoriali (16.886.675,23 kune). Infine, per quanto riguarda le Manifestazioni culturali le richieste pervenute sono 476 per un totale di 12.498.397,97 kune. L’importo complessivo richiesto dalle minoranze ammonta a 50.653.703,57 e supera di oltre 14 milioni di kune la disponibilità iscritta a Bilancio (36.460.157 kune). Come dichiarato da Tolnauer, uno degli obiettivi del prossimo mandato sarà quello di aumentare quest’importo e ripotarlo ai livelli degli anni passati quando si attestava sui 40 milioni. Da sottolineare che 15 sono le nuove associazioni che per la prima volta hanno inviato i propri programmi al Consiglio.

Garantire l’equilibrio

A fare i complimenti a Tolnauer per il lavoro svolto in questo, ma anche nei mandati precedenti, è stato il deputato della CNI, nonché vicepresidente del Sabor, Furio Radin. “Il quarto mandato si avvia alla conclusione in un clima tutto sommato sereno e questo – ha detto Radin –, rappresenta per me una grande sorpresa, perché all’inizio degli anni 2000, quando è stata varata la Legge costituzionale sulle minoranze, ero scettico sul fatto che le minoranze si sarebbero potute accordare sui problemi inerenti alla distribuzione dei finanziamenti. Collaborando con Aleksandar Tolnauer mi sono reso conto che l’obiettivo è realizzabile e voglio qui sottolineare l’importanza del ‘metodo Tolnauer’ grazie al quale è riuscito, impegnandosi al massimo, ad assicurare un equilibrio tra le varie comunità nazionali e le loro associazioni”. Un fattore importantissimo il cui rispetto, a detta di Radin, va ascritto in primo luogo al presidente uscente, dimostratosi essere “la persona giusta per ricoprire quest’incarico molto impegnativo”. Radin ha quindi voluto evidenziare l’importanza e il ruolo delle cosiddette “piccole comunità”, ricordando che Tolnauer è membro di quella ebraica, una realtà “importante e carismatica”. Quanto al rapporto con la Comunità Nazionale Italiana Radin ha ricordato la vicinanza e il sostegno dato negli anni; motivo per il quale da parte del parlamentare della CNI è stata auspicata la rinomina di Tolnauer alla guida del Consiglio. “Il mio appoggio lo avrà”, ha concluso Radin.

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