Affido, missione lodevole ma ardua

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Affido, missione lodevole ma ardua

ZAGABRIA | Ci sono coppie che, per una ragione o per l’altra, non hanno figli o non possono più averne. D’altro canto, ci sono bambini che hanno perso entrambi i genitori e quelli che, invece, li hanno, ma sono temporaneamente impossibilitati a prendersi cura della prole, oppure è stata loro sospesa la patria potestà (per malattia, detenzione, tossicodipendenza, incuria o violenza al minore da parte di familiari). La sorte di tali bambini è l’orfanotrofio, nel primo caso, il brefotrofio o l’affido temporaneo nel secondo.

Molte coppie senza figli vorrebbero prendersi cura di un pargolo e si mettono in coda per adottarne uno. Altre invece non se la sentono di assumersi tale incarico per tutta la vita e si propongono come affidatari. In tal caso, infatti, il bambino sarà sotto la loro custodia finché il genitore non sarà di nuovo in grado di riprenderlo con sé.

Norme vincolanti

In Croazia la mole di pratiche legali da sbrigare è cospicua, in entrambi i casi. Con una differenza non da poco, di cui i genitori devono tener conto: se sono adottivi, sono legalmente responsabili del bambino, cioè possono (e devono) assumere decisioni importanti riguardo alla sua persona; nel caso siano affidatari, non svolgono il ruolo di tutori nei confronti del minore, non possono gestire il suo patrimonio o assumere decisioni importanti riguardo alla sua persona. Se i genitori biologici non possono esercitare la patria potestà, viene nominato un tutore dal Centro per l’assistenza sociale.
Questo fatto rappresenta a volte un impedimento per lo sviluppo dei bambini stessi. I genitori biologici spesso ritengono che il giudice abbia tolto loro la patria potestà senza un valido motivo e, perciò, per partito preso si rifiutano di sottoscrivere qualsiasi documento inerente al figlio. L’affidatario, che per legge deve mantenere, curare, istruire ed educare il minore, ma anche osservare quali siano i suoi interessi e le sue attitudini (attività sportive, canto, suonare strumenti musicali, pittura), si trova sovente tra l’incudine e il martello; soltanto il genitore biologico può iscrivere il minore a un’attività extracurricolare, l’affidatario non può farlo. Sicché, se non c’è la firma, il bambino non potrà svolgere le attività che desidera e che eventualmente potrebbero significare molto per il suo futuro. Qui gli affidatari si trovano spesso in una zona grigia alquanto pericolosa, poiché alcuni permettono al bambino di dedicarsi a ciò che più gli si confà, falsificando la firma del genitore biologico. Incorrendo perciò non solamente in un reato, ma anche nel pericolo che il minore venga loro tolto e la licenza venga revocata.

Urgenze

La cosa si complica notevolmente quando il minore si ammala gravemente o rimane ferito in un incidente, eventi che richiedono un ricovero in ospedale, un intervento chirurgico, lunghe cure. L’affidatario non è autorizzato a firmare il consenso e deve rivolgersi al Centro per l’assistenza sociale, che nomina un tutore provvisorio (a volte è l’affidatario stesso) perché possa firmare il consenso per le debite cure. Talvolta, specie in caso di emergenze, ogni secondo che passa è un secondo di troppo…

Proposta di legge

Tutti questi genitori guardano con fiducia all’annunciata nuova Legge sull’affido, che dovrebbe entrare in vigore dal 1º gennaio del 2019. Il ministro per la Demografia, la Famiglia, i Giovani e le Politiche sociali, Nada Murganić, nel presentare la bozza ha rilevato soprattutto le modifiche previste riguardo agli indennizzi riconosciuti ai genitori affidatari, che attualmente ammontano a 1.800-2.200 kune. Dal gennaio prossimo l’importo salirà attorno alle 2.500 kune, mentre per l’affido speciale (concernente bambini con gravi patologie o difficoltà nello sviluppo) le cifra sarà notevolmente superiore, tra le 5 e le 6.500 kune. Il ministro ha sottolineato che s’intende migliorare il sistema e consentire così l’ampliamento del numero delle famiglie interessate ad accogliere un bambino in affido. L’attenzione è rivolta in particolare ai giovani (attualmente l’età media degli affidatari è di 55 anni) e alle famiglie residenti nelle località in cui attualmente si registra uno scarso interesse. La Proposta prevede inoltre di trasformare l’affido speciale in professione, con una regolare paga mensile (fino a 6mila kune).
Secondo gli ultimi dati, in Croazia ci sono 1.202 famiglie affidatarie, che hanno accolto 2.259 bambini. Ulteriori 800 minori sono ospitati nei brefotrofi. Di essi, 413 adempiono alle condizioni per essere adottati. Nel contempo, le potenziali famiglie adottive sono 1.316. Perciò, in teoria, ognuno dei 413 minori potrebbe “trovare” una famiglia.

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