Aeroporto FVG Partner cercasi

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Aeroporto FVG Partner cercasi

“Sono assolutamente laico sul tema, penso che il problema non sia il 51 o il 49 p.c. delle quote. M’interessa che la Regione abbia gli strumenti per poter intervenire dando eventuali penalizzazioni nel caso in cui le cose non funzionino”. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, commentando la gara andata deserta per la cessione di una quota minoritaria di Trieste Airport. “In questi giorni – ha detto ancora Fedriga – abbiamo una serie di incontri per rendere il nostro scalo appetibile per i vettori. Non ci interessa prendere 10 euro in più o in meno, ma far funzionare lo scalo e per questo ci serve un partner che attiri dei vettori”.

Un polo intermodale

Il 6 giugno, data fissata per l’apertura delle offerte per la quota del 45 p.c., la gara è andata deserta. Secondo alcuni esperti non sarebbero state depositate offerte perché ritenuti penalizzanti i 3 anni necessari all’acquirente per acquisire un ulteriore 10 p.c. delle quote e quindi entrare in possesso della maggioranza del pacchetto azionario dello scalo, l’unico in Italia ad avere la massima capacità di connessione tra i diversi sistemi di trasporto. Si ricorda che il via libera per la cessione delle quote dell’Aeroporto Friuli Venezia Giulia spa era stato accordato a marzo dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un nulla osta accordato alla luce dei pareri favorevoli espressi alla procedura stessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Enac. Nel suo parere positivo alla procedura, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, aveva rilevato di “non avere osservazioni da formulare”, raccomandando che essa avvenga “tenendo conto, al contempo, dell’interesse pubblico al mantenimento, da parte della società di gestione aeroportuale, di condizioni di affidabilità nell’espletamento del servizio pubblico della concessione”.

Trasparenza e non discriminazione

L’Enac, a sua volta, aveva espresso “una valutazione positiva sulla procedura ad evidenza pubblica avviata dalla Società Aeroporto Friuli Venezia Giulia spa per cedere parte delle quote pubbliche. L’operazione di alienazione, sebbene articolata e complessa – aveva scritto nel suo parere l’Enac –, risulta coerente ed in armonia con i noti principi di derivazione comunitaria quali la trasparenza, la pubblicità e la non discriminazione”. Dal canto suo, Marco Consalvo il direttore generale di Aeroporto FVG, stazione appaltante, aveva proposto e alcune modifiche poi recepite dagli allora vertici regionali. Alla luce di queste nel bando di gara è stato previsto un documento denominato “Accordo di Investimento”, da rendersi pubblico contestualmente al disciplinare di gara. In tale Accordo è inserita la clausola sociale che prevede l’incremento dei livelli occupazionali nel caso in cui aumenti il Wlu (Work load unit o unità di carico, pari a un passeggero o a 100 kg di merce) e il diniego a procedere all’esternalizzazione di servizi e personale dell’azienda per i primi cinque anni dall’entrata nel nuovo socio azionario. Inoltre, per quanto riguarda i requisiti, viene aggiornato il triennio di riferimento (2015,2016 e 2017, anziché 2014, 2015 e 2016) che individua l’arco di tempo in cui il candidato socio deve aver detenuto quote significative di imprese aeroportuali comunitarie, costituite in spa, vantando un Wlu medio superiore a 10 milioni, determinato dalla somma dei Wlu delle imprese aeroportuali partecipate. Tali partecipazioni devono essere state non inferiori al 30 p.c.

Livello europeo

Per quanto attiene invece al nuovo Esecutivo regionale, va detto che a fine maggio gli assessori regionali alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, e alle Finanze e patrimonio, Barbara Zilli, si sono recati in visita alla struttura aeroportuale dove sono stati accolti dal presidente di Trieste Airport, Antonio Marano, e dal direttore generale, Marco Consalvo i quali hanno esposto ai due assessori lo stato del quadro finanziario, che nel 2017 ha presentato un utile di circa 3 milioni di euro, nonché la situazione dello scalo. Evidenziando che sono state messe in opera infrastrutture per circa 26 milioni di euro, rispetto ai 40 milioni di euro previsti dal piano degli investimenti pluriennale, hanno anticipato che la somma rimanente, circa 14 milioni di euro, consentirà di completare altri lavori in programma, tra i quali anche l’ampliamento delle piste di volo Pizzimenti, ha espresso anche a nome del Presidente Fedriga la soddisfazione della Regione per i risultati raggiunti che dimostrano come Trieste Airport, grazie agli interventi effettuati si presenti oggi con le carte in regola per svolgere il ruolo di struttura di livello europeo, sia dal punto di vista funzionale, che per quanto attiene all’adeguatezza del complesso. Nell’occasione, Pizzimenti ha ribadito l’orientamento della Giunta regionale nel settore delle infrastrutture, volto a favorire la maggiore interconnessione tra le stesse, specialmente per quanto attiene ai servizi per il turismo e per il trasporto delle persone. Orientamento, che a Ronchi dei Legionari, grazie anche ai lavori eseguiti di recente e al nuovo polo intermodale, trova un’adeguata esemplificazione.

Potenzialità da sfruttare

L’assessore Zilli si è invece soffermata sugli aspetti finanziari attinenti alla proprietà di Trieste Airport e ha ribadito anche da parte sua l’assoluta centralità del polo di Ronchi dei Legionari, e in particolare le grandi potenzialità sotto il profilo turistico e commerciale che la struttura, anche in funzione della sua collocazione strategica rispetto alle destinazioni europee, può garantire. Rimane ora da trovare un nuovo socio che consenta all’aeroporto di fare quel salto di qualità decisivo in termini di tratte e di hub collegati.

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