Tea Batel. Siamo qui per sostenere la CNI

Intervista alla responsabile dell'Assessorato amministrativo alla Comunità Nazionale Italiana e altri gruppi etnici della Regione Istriana

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Tea Batel. Siamo qui per sostenere la CNI
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Italiani in regione. “Il nostro Assessorato ha il compito di tutelare e salvaguardare l’identità italiana autoctona. Promuoviamo il bilinguismo e ci impegniamo a farlo rispettare nella Regione Istriana. Il nostro dicastero sostiene pure le altre minoranze che sono presenti sul nostro territorio. Inoltre, dal 2020 abbiamo ricevuto nuovi incarichi che riguardano i giovani e la società civile. Queste sono le attività fondamentali che svolgiamo. Abbiamo il compito di salvaguardare e di aiutare i Consigli per le minoranze nazionali a livello regionale, sono complessivamente sette a cui si aggiungono quattro rappresentanti delle minoranze nazionali. Sono stati eletti il 7 maggio scorso e da poco sono stati insediati ufficialmente”, ci spiega Tea Batel, a capo dell’Assessorato amministrativo alla Comunità Nazionale Italiana e altri gruppi etnici della Regione Istriana. Il suo è un dicastero strategico attraverso il quale passa la realizzazione di buona parte dei diritti che lo Statuto regionale assicura agli appartenenti della Comunità Nazionale Italiana. L’ambito d’azione di questo ufficio è molto ampio ma, purtroppo, il budget a disposizione, come spesso succede, è piuttosto limitato. L’assessore Batel non si scoraggia, guarda al futuro e ai progetti che realizza con grande ottimismo e massima dedizione.

Come scorre la collaborazione con i Consigli per le minoranze in genere e in particolar modo con il Consiglio per la minoranza italiana autoctona? Glielo chiedo anche perché in più occasioni questo organo non ha risparmiato la Regione di critiche per quanto riguarda l’applicazione del bilinguismo sul territorio…
“A livello regionale, collaboriamo molto bene con i Consigli delle minoranze nazionali, con il Consiglio della minoranza italiana autoctona altrettanto bene. Naturalmente ci sono state rivolte delle critiche in merito all’applicazione del bilinguismo a livello regionale. Per ovviare a tutto ciò, l’assessorato ha introdotto, perlomeno da quando lo dirigo io, moltissimi programmi/progetti volti a tutelare la Comunità italiana autoctona e a promuovere il bilinguismo sul territorio. Ci sono sempre margini di miglioramento, ma sono sicura che una buona collaborazione da entrambe le parti, includendo anche l’Unione italiana e il Consolato Generale d’Italia a Fiume, può portare a dei buoni risultati. Sono certa che possiamo fare molti più progetti rivolti appunto all’applicazione e all’attuazione del bilinguismo nella nostra regione. Come assessorato abbiamo avviato diverse iniziative, tra le quali menzionerei i laboratori di lingua italiana per i bambini in età prescolare negli asili croati. Si tratta di un progetto pilota della durata di 30 ore rivolto ai bambini che frequentano gli asili croati e in cui viene insegnata la lingua italiana e che viene portato avanti per il secondo anno di fila. Finora ha riscontrato parecchio interesse, sia da parte degli asili che da parte delle città fondatrici delle scuole dell’infanzia, come pure dei genitori. In questi due cicli di laboratori abbiamo incluso circa 400 bambini in età prescolare”.

Quali sono le città coinvolte nel progetto?
“Si tratta di sette città bilingui, ovvero Cittanova, Parenzo, Umago, Pola, Rovigno, Dignano e Buie. Ora il progetto è in una fase di ampliamento grazie alla collaborazione con le amministrazioni, in modo da includere tutti gli iscritti a questi asili. È nostra ambizione inserire questo programma nei curricula di tutte le scuole dell’infanzia, previa approvazione del Ministero dell’Istruzione, in modo che i laboratori diventino parte integrante del programma didattico. Si tratta di un progetto che mi sta a cuore proprio perché lo scopo è quello di insegnare la lingua italiana ai bambini di età prescolare per poi estenderlo e ampliarlo, in futuro, a tutta la verticale scolastica degli istituti della maggioranza”.

Mi risulta che ci siano state numerose iniziative di promozione dell’italiano rivolte agli amministratori pubblici che non sono di madrelingua italiana, ma che, considerata la posizione che ricoprono, devono conoscere bene l’italiano… Quanto è stato importante questo investimento e quali sono i risultati che ne sono scaturiti?
“Questo è un progetto – si tratta di corsi di lingua italiana per i dipendenti pubblici – che abbiamo introdotto nel 2020. Per ora sono stati circa mille i partecipanti ad aver concluso i nostri corsi. Si tratta di dipendenti sia delle Città che della Regione Istriana, come pure dell’Ospedale generale di Pola, dell’Istituto di Medicina d’urgenza, dell’Istituto di Salute pubblica, delle nostre Case per anziani e anche della Polizia. Abbiamo incluso un considerevole numero di persone a cui abbiamo offerto corsi gratuiti di lingua italiana della durata di 50 ore realizzati dalle Università popolari aperte di Buie, Pola Rovigno e Umago”.

C’è stato interesse?
“Sì, parecchio. Naturalmente, questo è un programma che svilupperemo anche in futuro e che verrà finanziato dalla Regione”.

E per quanto riguarda eventuali finanziamenti europei?
“Tutti i progetti che portiamo avanti sono finanziati dal nostro Assessorato, ovvero dalla Regione Istriana. È importante menzionare in questo contesto l’Accordo di collaborazione che abbiamo firmato con le città e i Comuni bilingui nell’ottobre del 2020 e che scade alla fine di quest’anno. Abbiamo intenzione di proporre un nuovo accordo con un programma ancor più ricco e ampio, partendo proprio da quanto sottoscritto nel 2020 con l’intento di arricchirlo, continuando pure con i notiziari settimanali in lingua italiana, che vengono trasmessi dalle radio locali e su TV Nova”.

Di quali emittenti radiofoniche si tratta?
“Si tratta di Radio Istra, Notiziario Sette giorni in onda ogni mercoledì alle 14.30, Radio Rovinj FM notiziario con un Flash ogni domenica alle 10.30, radio Medulin FM/Notiziario con Panoramica istriana, in onda ogni sabato alle 13, Eurostar Umag, Notiziario 5 minuti in onda ogni martedì alle 13 e TV Nova con Panoramica settimanale trasmessa tutte le domeniche alle 19.30. Si tratta di progetti finanziati anche da parte della Regione. Devo dire che i progetti menzionati, ovvero i corsi di lingua italiana per i dipendenti, i notiziari settimanali i laboratori di italiano per i bambini degli asili e gli aggiornamenti per i docenti L1 e L2 di lingua italiana sono cofinanziati tramite l’accordo di collaborazione che abbiamo stipulato con le sette città. I comuni assicurano un importo finanziario che è di 5mila kune all’anno (circa 663 euro, ndr.), mentre le città pagano un importo di 10mila kune all’anno (1.327 euro circa). La cifra residua viene coperta dalla Regione istriana, a conferma dell’interesse da parte dei Comuni e della Città bilingui di salvaguardare la lingua italiana e di promuovere il bilinguismo”.

Visto che parliamo di mezzi d’informazione e che lei dirige un dicastero di fondamentale importanza per la nostra Comunità, le chiederei se è soddisfatta di come i media della CNI seguono il lavoro dell’Assessorato, la questione minoranze e l’applicazione del bilinguismo?
“Penso che l’Edit, assieme agli altri media che portano avanti le questioni che riguardano la minoranza italiana nella Regione Istriana, stia facendo un buon lavoro. Naturalmente, ci sono sempre margini di miglioramento e sono sicura che con una collaborazione congiunta da parte di tutte le istituzioni che hanno il compito di salvaguardare la CNI possiamo fare un lavoro ancora migliore”.

Quali sono i progetti a cui tiene particolarmente?
“Tra le iniziative di cui andiamo fieri voglio ricordare il progetto realizzato in accordo con l’Unione Italiana e con il Consolato Generale d’Italia a Fiume, ovvero con il console Davide Bradanini e che riguarda la Settimana della Cultura Italiana nella Regione Istriana, un evento che considero di grande importanza. Abbiamo organizzato, in questo contesto, dei laboratori di scrittura e letteratura per i ragazzi delle scuole medie superiori italiane grazie al supporto di una società italiana, appuntamenti che sono stati seguiti con grande interesse. Indubbiamente, è nostra intenzione portare avanti questo progetto anche in futuro, sempre in collaborazione con l’UI e con il Consolato generale d’Italia a Fiume.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti di lingua italiana per i docenti di L1 e L2 vorrei ricordare la collaborazione con l’Associazione ‘Dante Alighieri’ di Roma, nata anche grazie all’impegno della Consulente superiore per la minoranza nazionale italiana presso l’Agenzia nazionale per l’educazione e la formazione prof.ssa Gianfranca Šuran. Stiamo parlando di aggiornamenti che si svolgono due volte all’anno in cui vengono proposti argomenti mirati che rispondono alle necessità professionali dei docenti e al loro interesse. Vi partecipano, in qualità di relatori, docenti che provengono dall’Italia. Ritengo sia molto importante confrontarsi su determinati argomenti e creare contatti anche oltreconfine, portare le novità anche nelle nostre scuole. La collaborazione con la ‘Dante Alilghieri’ nasce nel 2020 e da questa è scaturito un accordo di collaborazione che abbiamo firmato nell’ottobre del 2022 in cui abbiamo concordato impegni comuni da portare avanti. Si tratta, nella fattispecie, di due corsi di aggiornamento con scadenza annuale per i docenti di lingua italiana, di viaggi culturali a Roma per dieci studenti meritevoli, dell’organizzazione di seminari per la diffusione dell’italiano in Istria, dell’invio di libri, sia di letteratura che scientifici, naturalmente in lingua italiana, da distribuire nelle biblioteche della regione, ma anche a uso dei ragazzi che frequentano, nel settore prescolare, i corsi di italiano. È un modo, questo, per fornire loro il materiale didattico necessario. Promuoviamo anche corsi di formazione per i docenti interessati all’ottenimento del certificato PLIDA bambini, nonché la creazione di un albo di formatori PLIDA. Abbiamo notato che esiste la necessità di creare, nelle scuole croate, una continuità nello studio della lingua italiana che parta dalla scuola elementare e arrivi alla scuola media superiore, in modo da mettere l’alunno che segue i corsi di lingua italiana alle elementari nella situazione di non essere costretto a ripartire da zero quando si iscrive alle medie superiori, bensì di continuare i corsi partendo da quanto appreso in precedenza”.

Lei si ritiene soddisfatta del livello di conoscenza dell’italiano dei ragazzi che frequentano le scuole della CNI?
“Penso che i risultati siano molto buoni e sono sicura che grazie agli aggiornamenti che sono stati introdotti da parte dell’Assessorato e a quelli portati avanti da Unione Italiana e dall’Agenzia per l’educazione e la formazione, saranno ancora migliori. Penso sia importante offrire ai docenti la possibilità di aggiornarsi, di seguire programmi che portano l’italiano, inteso come lingua viva, in Istria. Soltanto seguendo questo percorso potremo ottenere risultati migliori sia in ambito linguistico che culturale”.

L’attività di traduzione è un segmento importante per il suo dicastero…
“Abbiamo fondato un gruppo di lavoro per l’unificazione della terminologia italiana a livello regionale. Ne fanno parte i traduttori che sono dipendenti della Regione o delle Città, oppure sono esterni che vengono consultati in caso di necessità. Si tratta di un gruppo che lavora molto bene. A capo di questo organismo vi è la traduttrice, impiegata presso il nostro assessorato, Marina Barbić Poropat, la quale sta facendo un ottimo lavoro. Il gruppo si riunisce ogni due mesi e discute di termini problematici che incontrano nelle traduzioni a livello locale. Si tratta di traduzioni di termini amministrativi e questo è molto importante perché in questo modo possiamo unificare la terminologia e quindi innalzare la qualità dell’italiano tradotto, non soltanto di quello parlato. Grazie a questo gruppo di lavoro abbiamo instaurato una buona collaborazione con la regione Friuli-Venezia Giulia, come pure con la CAN Costiera e con la Direzione generale per la traduzione della Commissione europea.
La Regione Istriana, infatti, è membro attivo del gruppo di studio ‘Osservatorio dell’italiano istituzionale fuori dall’Italia’ (OIIFI) della ‘Rete per l’eccellenza dell’italiano istituzionale’ (REII), lanciato dal Dipartimento di lingua italiana della Direzione generale della traduzione (DGT) della Commissione europea. Lo scopo della rete REII è quello di sviluppare i contatti e gli scambi con professionisti della lingua italiana ed esperti che operano in vari campi e in varie istituzioni professionali nei Paesi in cui l’italiano è lingua ufficiale, nazionale o regionale. La riunione preliminare della componente croata in seno all’Osservatorio dell’italiano istituzionale fuori d’Italia (OIIFI) e della rete per l’eccellenza dell’italiano (REII) si è tenuta il 22 aprile del 2021. Tra i partecipanti c’erano anche i rappresentanti della Regione Istria, dell’Università J. Dobrila di Pola, dell’Università di Fiume/ Dipartimento di italianistica e altri soggetti. In quell’occasione è stato concordato di procedere alla redazione di un glossario croato-italiano di terminologia costituzionale basato sulla traduzione esistente della Costituzione della repubblica di Croazia in lingua italiana. Va rilevato che il gruppo di studio REII ha due mandati principali e permanenti: fungere da osservatorio della realtà dell’italiano istituzionale nelle regioni fuori d’Italia, monitorando le difficoltà e le problematiche che sono connesse e proporre soluzioni da un punto di vista linguistico e contenutistico. Un altro compito è quello di servire da piattaforma di scambio di esperienze e opinioni in caso di dubbi o difficoltà, soluzioni terminologiche o linguistiche in generale. Devo ricordare che in questo gruppo figura pure la componente slovena, la CAN Costiera di Capodistria. Il gruppo di lavoro REII è una collaborazione transfrontaliera in cui sono coinvolte Italia, Croazia, Slovenia, Svizzera e Unione europea. Si riunisce una volta ogni tre mesi per discutere di terminologia e traduzione. Anche i traduttori devono essere aggiornati e devono avere un loro posto nella Comunità perché sono figure professionali molto importanti.
Inoltre da quando è stata assunto presso il nostro assessorato la collega Barbić Poropat, abbiamo dato la possibilità a tutti i comuni bilingui che sono a Statuto bilingue di fruire del servizio, che è gratuito, inviando al nostro Assessorato gli atti che devono essere tradotti. Colgo l’occasione per invitare ancora una volta i Comuni a inoltrarci i documenti per le traduzioni. Siamo qui per loro”.

Non lo fanno spesso e volentieri, vero?
“Non lo fanno tanto spesso, anche se li abbiamo sollecitati a più riprese, offrendo il nostro servizio. Ci sono Comuni che si rivolgono a noi, ma anche chi lo fa un po’ meno. Voglio ribadire che siamo a loro disposizione con un’ottima traduttrice, sia come Regione, sia come Assessorato, e possiamo aiutarli a rispettare il bilinguismo”.

Ci sono sanzioni per i Comuni bilingui che non traducono?
“No, non sono previste sanzioni. Si tratta di buona volontà e di un senso di responsabilità e rispetto nei confronti della Comunità italiana. La Regione istriana non sarebbe quello che è senza la componente italiana ed è ciò che fa la differenza tra la nostra regione e le altre regioni della Croazia. Si tratta di una cosa che io ritengo essere di grandissima importanza. Credo che ogni politico o funzionario pubblico debba avere questo senso di rispetto nei confronti della comunità italiana e nel suo ambito fare quei piccoli passi che alla fine conducono, in ultima analisi, a dei risultati importanti per la componente italiana e per tutta la nostra Regione”.

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