Simon, il mulo de Parenzo capitano del Rijeka

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Simon, il mulo de Parenzo capitano del Rijeka

Un tempo il Rijeka era allenato da un tecnico (dalmata) convinto che due istriani in squadra allo stesso tempo siano troppi. A parte la ferma convinzione che si tratti di una stupidaggine, Matjaž Kek di questi problemi non ne ha, in quanto entrambi i suoi istriani sono di ruolo portieri e pertanto soltanto uno può venir schierato in campo. Andrej Prskalo, albonese di nascita, e Simon Sluga, il “mulo di Parenzo”, che domenica scorsa è sceso tra i pali con la fascia di capitano. Prskalo ama la campagna, i trattori e le viti; Simon è figlio di ristoratori parentini. Entrambi hanno avuto una strada tutta in salita per dimostrare di meritarsi il posto in squadra. Prskalo la scorsa stagione è stato uno dei migliori portieri del campionato, con grandi meriti per il trionfo fiumano. Rientrato dopo l’infortunio, ora deve incoraggiare l’altrettanto bravo compagno di squadra e concorrente, Sluga. In due lottano per una maglia, però mai prima si era vista tanta amicizia tra due… rivali.
Il Rijeka ha rifilato una cinquina al Cibalia, dimostrando di godere di ottima salute. Quarta vittoria consecutiva, con ben 15 gol segnati in 360 minuti: 3 alla Lokomotiva, 4 alla Dinamo, 3 all’Inter e 5 allo Cibalia. Tre i gol subiti da Sluga, mentre il capitano originale, Prskalo, si trovava in panchina a incitare il concorrente. Ad ascoltarli, separatamente, non insieme, sembra fuori dal normale. Chissà, forse è proprio questa la formula del successo di questo nuovo Rijeka. L’invidia è una parola sconosciuta. Kek decide chi va in campo e c’è poco da discutere. Come per un ciclista, la strada di Sluga è stata sempre in salita, con il vento contrario… Ha iniziato a calciare e parare nelle file della Jadran Parenzo, per passare da ragazzo alla Dinamo e poi al Rijeka, prima di approdare alla scuola della Juventus. In preparazione con la prima squadra, con Buffon, Storari e Manninger, nel corso del ritiro invernale a Dubai si frattura un braccio e addio sogni di gloria… Arriva il valzer dei prestiti: Verona, Pomorac, Lokomotiva, Spezia… Rientrato dalla Lokomotiva di Tomislav Ivković, allenatore che da portiere ha parato due rigori a un certo Diego Armando Maradona, nell’estate del 2015 Simon Sluga prende il posto di Vargić (ora alla Lazio), dopo che questi aveva subito tre gol dall’Aberdeen a Cantrida. Ma la squadra del Rijeka è in crisi, non gira, e la difesa fa acqua. Sluga viene infilato tre volte dallo Slaven Belupo (3-3) nell’ultima partita a Cantrida, altre tre volte dallo Zagreb (3-3) allo stadio di via Kranjčević e due ad Aberdeen (2-2). A quel punto deve fare le valigie e raggiungere La Spezia per un altro anno di… purgatorio. Tornato nel 2016, si trova davanti quel Prskalo dai guanti magnetici, che stava facendo miracoli. Qualche partita di Coppa, qualcosa in Europa, dove il risultato è scontato… Ma Sluga lavora e aspetta. Ora è uno dei punti di forza del Rijeka. Ricordate quelle parate contro l’Olympiakos al Pireo? Sluga e Prskalo, due portieri e una garanzia. Si sono fatti le ossa, un sacco di esperienza in giro per il mondo. Entrambi sono stati anche al Pomorac di Kostrena, una volta squadra di tutto rispetto, ma da tempo… defunta. Carattere e volontà ferrea. Hanno lottato giorno dopo giorno, hanno lavorato sodo, come del resto stanno facendo anche ora, per meritarsi il posto tra i pali. Due istriani, due amici. Mai si sono guardati in cagnesco, anche se in squadra c’è posto soltanto per uno.

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