Martedì a Padova gli esuli Fiumani festeggeranno San Vito in presenza

Il presidente dell'AFIM-LCFE Franco Papetti: «Dobbiamo guardare avanti ed avere l'obiettivo di lottare per la nostra sopravvivenza di piccolo grande popolo»

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Martedì a Padova gli esuli Fiumani festeggeranno San Vito in presenza

San Vito, San Modesto e Santa Crescenzia insieme, nonostante tutto… Non a Fiume, purtroppo, com’era tradizione, vista la situazione con la pandemia da Covid e tutte le incertezze che ancora comporta. E allora a Padova. Appena uscita la notizia di una giornata da trascorrere in presenza e insieme il 15 giugno, festa patronale fiumana, molti esuli si sono rammaricati del fatto di non poterci essere. Muoversi è ancora sempre difficile, soprattutto per le persone anziane e gli assembramenti, ancora imbarazzanti.
Ma il vaccino sta sciogliendo i dilemmi, in particolare per gli over “anta”. Nonostante tutto, rilevano gli organizzatori, l’adesione all’incontro, in programma la mattina di martedì prossimo, con appuntamento alle ore 10.30 sul sagrato della Basilica di Sant’Antonio, in seguito alle ore 11 una Santa messa e alle ore 13 un pranzo conviviale al quale seguiranno intrattenimenti vari, ha suscitato un discreto interesse. Poteva essere un altro San Vito in remoto, ma è prevalsa l’idea dell’incontro, anche perché questo è un anno speciale: ricorre il 55° anniversario dalla fondazione dell’Associazione Fiumani nel mondo – Libero Comune di Fiume in esilio e dell’organo d’informazione che da sempre l’accompagna, ovvero la “Voce di Fiume”.

 

Quel 13 marzo del 1965

Il 13 marzo del 1965, proprio a Padova, infatti, davanti al notaio di origine fiumana Dott. Lidio Valdini, fu decretata da 35 delegati la costituzione del Libero Comune di Fiume in esilio e nel corso dello stesso anno uscì il primo numero della “Voce di Fiume”, giornale della Lega fiumana di Padova che con una tiratura iniziale di 8.000 copie e con la direzione di Carlo Cattalini, diventava l’organo ufficiale dell’odierna Associazione.

”Quest’anno è quindi il nostro 55° compleanno!” – scrive nell’articolo d’apertura dell’ultimo numero del notiziario dell’Associazione ancora fresco di stampa, il suo presidente Franco Papetti -. Avremmo voluto festeggiarlo solennemente a Fiume con un grande raduno che avrebbe avuto l’obiettivo di rinsaldare i legami affettivi dei fiumani sparsi in tutto il mondo nel ritornare nella loro città d’origine in un abbraccio fraterno e solidale con i fiumani della Comunità italiana di Fiume. Ma sapete come è andata la storia; ancora la diffusione della pandemia non ci dà certezze di soluzione e seppure con notevoli miglioramenti del caso, non abbiamo ritenuto opportuno procedere ad organizzare un incontro a Fiume per i rischi che avrebbero potuto correre soprattutto le persone meno giovani. Abbiamo tuttavia organizzato una celebrazione, anche se in tono minore, nel luogo dove è cominciato il nostro tragitto associativo oltre mezzo secolo fa”.

La prima pagina dell’inserto della Voce di Fiume

Un supplemento alla Voce di Fiume

”E così il 15 giugno, proprio nella ricorrenza di San Vito, San Modesto e Santa Crescenzia, sarà celebrata una messa nella basilica di Sant’Antonio di Padova alla presenza di un buon numero di fiumani e con il nostro Gonfalone storico. Abbiamo voluto ricordare questi nostri 55 anni di storia associativa anche con un importante supplemento allegato all’ultimo numero della Voce di Fiume. nel quale potrete trovare sia la storia del Libero Comune di Fiume in esilio che si è trasformato nel 2017 in Associazione fiumani italiani nel mondo, sia le copie anastatiche delle prime pagine della Voce di Fiume e dei decenni successivi che, nel corso degli anni, hanno raccontato la nostra fiumanità. Nel 2017 è cambiato il nome dell’Associazione che da Libero Comune in esilio si è trasformata in Associazione dei Fiumani italiani nel mondo; pur cambiando il nome non cambiano la missione e l’obiettivo che sono sempre i medesimi, vale a dire sia di rappresentare i fiumani che esodarono dopo la seconda guerra mondiale dalla loro città, sia di salvaguardare e difendere l’identità italiana a Fiume e nel mondo. Ben consapevoli che il nazionalismo del sistema totalitario comunista che ha dominato la città dal 1945 al 1990 portò all’esodo e stravolse completamente l’identità storica cittadina. I fiumani hanno sempre, con largo anticipo rispetto alle altre associazioni di esuli, investito su un ritorno culturale nella propria città d’origine. Già dal 1991 iniziarono i rapporti con la municipalità fiumana che si sono intensificati nel corso degli anni cercando una reale ricomposizione cittadina fino ad arrivare a inserire un rappresentante della Comunità italiana di Fiume nell’Ufficio di presidenza, con l’incarico di coordinamento tra coloro che hanno lasciato la città quarnerina e coloro che scelsero di restare e oggi sono una piccola minoranza che difende caparbiamente sia la propria autoctonia italiana che la nostra storia e cultura in una città oggi in preponderanza croata di 128.000 abitanti”.

Un lungo elenco di fiumani esemplari

Nel prosieguo del suo articolo Papetti ricorda tutti i fiumani di cui parlano le vecchie pagine ingiallite della Voce di Fiume che nel dopoguerra scelsero la libertà pagando un prezzo altissimo con la cesura storica dell’esodo.

”Dalle periferie delle città industriali italiane – rileva – alle cittadine dove esisteva qualche base per la ripartenza, dalle miniere del Sud Africa a quelle dell’Australia, dalle pianure del sud America alle città industriali degli Stati Uniti e del Canada, tutti ebbero la forza di ricominciare rimboccandosi le maniche, con dignità e abnegazione e dove la Voce di Fiume ha sempre svolto il suo ruolo di collante e unificante delle radici di ognuno di noi. Molti, anzi moltissimi, tra mille difficoltà sono riusciti ad emergere nei propri campi professionali, ne citerò con orgoglio solo alcuni: Leo Valiani, giornalista, politico, costituente, senatore a vita; Paolo Santarcangeli, avvocato, scrittore e professore universitario; Giorgio Radetti storico, filosofo e professore universitario; Enrico Burich filosofo e professore universitario; Gemma Harasim pedagogista; Marisa Madieri scrittrice; Enrico Morovich scrittore; Mario Dassovich, storico e scrittore; Giovanni Angelo Grohovaz, scrittore e giornalista; Diego Bastianutti scrittore, poeta, docente universitario; William Klinger storico e scrittore; Gino Brazzoduro scrittore, traduttore; Valentino Zeichen poeta; Giovanni Stelli, filosofo e storico; Diego Lazzarich professore universitario; Padre Sergio Katunarich, scrittore e poeta; Diego Zandel, giornalista e scrittore e tantissimi altri. Per poi non dimenticare gli sportivi: Abdon Pamich, Marcello Mihalich, Luigi Ossoinak, Antonio Pillepich, Andrea E Rodolfo Gregar, Rodolfo Volk, Ezio Loik, Nini Udovicich, Ulderico Sergo, Ignazio Stella, Orlando Sirola…”

In effetti tutto il giornale è dedicato al ricordo di grandi nomi che in vario modo hanno tenuto alto il nome di Fiume nel mondo, dalla scienza, alla letteratura alla realtà religiosa e fino alla partecipazione dei nostri massimi rappresentanti ad incontri, convegni, seminari on line.

Nani seduti sulle spalle di giganti

”Noi fiumani di oggi siamo, – scrive ancora Papetti – come diceva San Bernardo di Chartres, nani seduti sulle spalle di giganti e giganti sono tutti i fiumani che ci hanno preceduto e debbono aiutarci non solo a portarci lontano ma anche a vedere lontano non per l’acutezza della nostra vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo portati in alto dalla grandezza delle loro sofferenze. Non possiamo non dimenticare il nostro passato ma dobbiamo guardare avanti ed avere l’obiettivo di lottare per la nostra sopravvivenza di piccolo grande popolo. Non vogliamo essere solo oggetto di congressi inconcludenti, di polverosi libri che nessuno legge o di stanche rievocazioni. I fiumani travolti dal tritacarne della storia ancora ci sono e dappertutto, vogliono continuare a esistere e quello che hanno fatto coloro che ci hanno preceduto lo dimostra! Ancora, purtroppo ci sono molti che preferiscono battaglie di retroguardia, parlano ossessivamente di barriere ideologiche ferme a mondi ormai scomparsi, preferendo compatirsi e recriminare insulsamente; dobbiamo trasformare la nostra terribile rabbia e nostalgia in un sentimento positivo di reazione e resistenza che solo un ritorno culturale ed intellettuale nella città culla della nostra storia personale e familiare riesce a lenire, battendoci affinché la nostra fiumanità sopravviva”.

Giovani ospiti presso famiglie fiumane

“Come diceva San Francesco d’Assisi: “Fai prima il necessario, poi il possibile e vedrai che l’impossibile diventerà possibile”. E noi ci stiamo muovendo secondo questa logica in un impegno concreto. Uno degli aspetti principali che abbiamo affrontato è quello dei giovani, discendenti di fiumani, che oltre ad aver dimenticato per ovvi motivi il nostro dialetto, conoscono poco le loro radici e la loro storia. Esiste, tuttavia, come in tutti i giovani un interesse di sapere. Abbiamo stimolato la costituzione di un gruppo di giovani, discendenti di fiumani, sparsi in tutta Italia, che cominceranno a conoscersi, a interloquire, ad approfondire la storia delle loro famiglie e della loro città d’origine. L’associazione sarà di aiuto e supporto, preparando materiali, facendo conferenze storiche, mettendo a disposizione la segreteria e quant’altro verrà richiesto. Abbiamo avuto un’ottima risposta, già alcuni hanno cominciato a scrivere sulla Voce ed è in fase di costituzione un gruppo WhatsApp che ne faciliterà i collegamenti. Per il prossimo anno come avevamo stabilito pensiamo di programmare soggiorni mensili presso famiglie fiumane. Abbiamo aderito entusiasticamente alla costituenda “Consulta fiumana”, formata da rappresentanti dell’Associazione Fiumani Italiani nel mondo, Società studi fiumani e Comunità degli italiani di Fiume con l’obiettivo di coordinare le attività ed ottenere le massime sinergie possibili per la difesa della fiumanità rispettando impostazione e programmi delle tre strutture”.

In autunno «Un italiano di Fiume»

“Continuano e si sono intensificate le attività con la Comunità italiana di Fiume, nonostante i problemi dovuti al Covid 19 che ci ha impedito di fare incontri in presenza. Il progetto della stampa del libro in italiano/croato di Enrico Morovich “Un italiano di Fiume” è stato completato. Ora pensiamo di presentarlo in autunno, quando la crisi pandemica potrebbe essere superata, con una importante manifestazione dedicata al grande scrittore fiumano con la partecipazione di studiosi nazionali ed internazionali oltre ad una mostra di disegni ed acquerelli di Morovich da effettuarsi nelle Sale del Museo di Fiume. Nella nostra biblioteca di Padova abbiamo ancora a disposizione un buon numero di pubblicazioni e libri pubblicati in passato dall’Associazione e non, che parlano di Fiume”. Papetti ricorda infine che i volumi si possono richiedere telefonando alla segreteria al numero ì3949 8759050.

Auguri alla Voce di Fiume

Per ricordare i 55 anni della Voce di Fiume, agli indirizzi degli associati AFIM è stato inviato per posta nei giorni scorsi anche il Supplemento speciale preparato per l’occasione. Il percorso è quello scandito da alcuni numeri fondamentali e dalle copertine dei decenni di vita dell’organo d’informazione, scelte per ricordare insieme un percorso importante. Lo stesso verrà distribuito il 15 giugno 2021, nella ricorrenza di San Vito, San Modeato e Santa Crescenzia, all’incontro di Padova. È comunque disponibile in formati digitale, insieme all’ultimo numero della Voce di Fiume, sul sito dell’AFIM-LCFM. Alla redazione del giornale sinceri auguri anche da parte nostra.

Assemblea su Zoom il 26 giugno

L’Assemblea dei soci dell’Associazione Fiumani nel mondo – Libero Comune di Fiume in esilio, informa infine il presidente della stessa Franco Papetti, si svolgerà invece in videoconferenza usando il programma Zoom ed è stata ufficialmente indetta in prima convocazione (serve la metà più uno degli aderenti) alle 7,30 del 26 giugno 2021 e in seconda convocazione (valida qualunque sia il numero dei presenti) alle ore 10,30 dello stesso giorno. Sarà in dibattito il seguente ordine del giorno: Discussione e votazione sul bilancio 2020; Discussione e votazione sul nuovo Statuto; varie ed eventuali. Le bozze del bilancio e del nuovo Statuto che saranno discusse si trovano nella sezione Documenti del sito ufficiale dell’AFIM-LCFE all’indirizzo web www.fiumemondo.it

Potranno partecipare all’Assemblea soltanto i soci regolarmente iscritti per l’ anno in corso. Il link per partecipare all’ incontro é il seguente: https://us02web.zoom.us/j/5127150128?pwd=UXNpdUF6RlV3czB6UlhxYWtuTCtmQT09. I parametri della riunione sono ID: 512 715 0128, passcode: adri.

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