Il diritto-dovere di conoscere le vicende dell’esodo e delle foibe

Giorno del ricordo. Al Senato la premiazione del concorso nazionale scolastico «10 febbraio»

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Il diritto-dovere di conoscere  le vicende dell’esodo e delle foibe

La cerimonia ufficiale di celebrazione del Giorno del ricordo si svolgerà giovedì, 10 febbraio, alle ore 16, a Palazzo Madama. Annunciata la partecipazione delle massime autorità, nella sede del Senato ci saranno il Capo dello Stato, i presidenti della Camera e del Senato, rispettivamente Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della FederEsuli, Giuseppe de Vergottini, e i rappresentanti delle cinque associazioni dell’esodo che la compongono. L’evento sarà trasmesso in diretta su Rai 1. A Palazzo Madama ci sarà anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Nel corso dell’evento saranno premiate, infatti, le scuole vincitrici del concorso nazionale “10 febbraio”, destinato a tutte le scuole del primo e del secondo ciclo d’istruzione, italiane, degli Stati nei quali è previsto e attuato l’insegnamento della lingua italiana e alle scuole italiane all’estero.

Valorizzare un patrimonio

L’edizione 2022 del concorso è dedicata al tema dell’esodo istriano, fiumano, dalmata alla luce dei diritti umani. Come ogni anno, il Ministero dell’Istruzione ha diffuso alle scuole una nota con cui si invita a organizzare, in occasione del Giorno del Ricordo, iniziative finalizzate a diffondere la conoscenza di questa pagina drammatica della storia nazionale, anche per valorizzare il grande patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia e il loro contributo allo sviluppo sociale e culturale del confine nord-orientale italiano.

Preservare la memoria

“Affrontare a scuola il tema delle foibe e dell’esodo delle popolazioni giuliano-dalmate è fondamentale per preservare la memoria di una pagina tragica della storia italiana. Gli studenti hanno il diritto-dovere di conoscere, analizzare e approfondire quanto accaduto a migliaia di loro connazionali, che da un giorno all’altro si sono ritrovati separati dai propri cari, espropriati di tutto, esposti alle violenze più atroci. Stiamo lavorando anche per una maggiore accuratezza a livello di testi scolastici, che troppo spesso presentano lacune o dedicano a queste vicende uno spazio assai marginale”, ha dichiarato Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione.

La fine di un’ingiustizia

“La legge 92 del 2004, che fissa nella data del 10 febbraio il Giorno del Ricordo, ha posto fine a una profonda ingiustizia storica, civile e culturale, dopo che per decenni in Italia si era operata una sistematica rimozione di quegli eventi drammatici. Certi steccati ideologici sono definitivamente caduti, anche grazie all’incontrovertibile verdetto di condanna dei crimini comunisti da parte della Storia. Chi si è battuto affinché le sofferenze di tanti italiani non fossero dimenticate aveva in mente e nel cuore esclusivamente il senso di giustizia e la verità. Oggi possiamo finalmente dire – ha concluso Sasso – che non esistono tragedie di serie B e che non c’è più spazio per un intollerabile negazionismo”.

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