60° Raduno dei Fiumani. Tutte le frontiere di Franco Vegliani (foto)

0
60° Raduno dei Fiumani. Tutte le frontiere di Franco Vegliani (foto)
Il convegno svoltosi nell'aula consiliare di Palazzo municipale a Fiume. Foto: Goran Žiković

Superare la frontiera. Da sempre l’uomo punta ad andare oltre per curiosità o necessità, per salvarsi, liberarsi, per sopravvivere, per scoprire e scoprirsi, per conoscere e capire, per ricucirsi sulla pelle il vestito delle sue terre o per confezionarne uno nuovo, per ritrovarsi. Farlo non è mai semplice e comporta l’abbandono del confortante mondo delle sicurezze, l’inevitabile e dolorosa caduta nella morsa della solitudine e la sensazione di sradicamento, di vuoto, nonché lo sconcerto e l’incredulità dell’essere o sentirsi stranieri, diversi, altri. Lo sapeva bene anche Franco Vegliani, autentico uomo di una delle frontiere più instabili, complesse, contrastate e, al contempo, aperte, che visse la prima parte della sua vita tra Trieste, Volosca, Veglia e Fiume, autore del romanzo „La frontiera“, pubblicato nel 1964 per i tipi della casa editrice Ceschina (ripubblicato nel 1988 e nel 1996 dalla Sellerio), ma oggidì sorprendentemente attuale. In tale contesto, dopo aver omaggiato negli scorsi anni gli scrittori fiumani esuli Enrico Morovich e Paolo Santarcangeli, in occasione del 60° Raduno dei Fiumani 2023, organizzato dall’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio (AFIM-LCFE) e dalla Comunità degli Italiani di Fiume, che si protrarrà fino al 3 novembre, ha avuto luogo il Convegno internazionale di studi sulla succitata opera. Allo stesso hanno partecipato autorevoli docenti delle Università di Genova, Trieste e Fiume, nonché giornalisti e scrittori italiani e croati, che hanno voluto ricordare la figura e le opere di Franco Vegliani, con particolare riferimento al cofanetto bilingue fresco di stampa del libro. Quest’ultimo, edito dalla CI di Fiume in collaborazione con l’AFIM-LCFE, è stato tradotto in lingua croata dall’ex ambasciatore della Repubblica di Croazia a Roma, Damir Grubiša e curato dal già direttore del Museo Civico di Fiume, Ervin Dubrović.
Fiume non ha confini
Il Convegno, intitolato “Letteratura e cinema sopra la frontiera…“, tenutosi nell’Aula consiliare in Corso, è iniziato con i saluti istituzionali della presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Melita Sciucca, la quale ha rilevato che, considerando l’ingresso della Croazia nell’area Schengen dal 1° gennaio del 2023, la scelta di tradurre il volume „La frontiera“ ha un valore simbolico e „sottolinea il fatto che le frontiere non ci sono più o che non dovrebbero esserci. Con il lavoro di sinergia tra le nostre principali istituzioni, teso a pubblicare il libro e organizzare un convegno bilingui, si vuole sottolineare l’importanza e la necessità di far capire, sia alla parte croata che a quella italiana, che Fiume è una sola, che la cultura fiumana è croata, italiana, ungherese e austriaca e che, quindi, qui non ci sono confini“. Sulla falsariga delle sue parole, il presidente dell’AFIM-LCFE, Franco Papetti, ha affermato che „tre anni fa, in qualità di associazione che rappresenta i fiumani dispersi nel mondo, abbiamo deciso di effettuare un ritorno culturale e intellettuale. Ciò vuol dire valorizzare quella che è la nostra fiumanità, che è come un brillante con tante sfaccettature. In tale senso essa significa lingua, città, cultura, storia, usi e tradizione. Questo lo possiamo fare soltanto in collaborazione con la Comunità degli Italiani. Siamo un unico, sfortunato popolo di frontiera in cui le cultura italiana, slava, tedesca e ungherese si sono mescolate e confuse ed è proprio questa la nostra forza“. All’incontro sono pervenuti anche i saluti per iscritto dei presidenti della Società di Studi Fiumani (SSF) e dell’Unione Italiana (UI), rispettivamente Giovanni Stelli e Maurizio Tremul, impossibilitati a presenziarvi.
Relatori illustri
Sono seguiti, nella prima parte, gli interventi, introdotti dallo scrittore, saggista e giornalista Diego Zandel, in veste di moderatore, dei sunnominati Grubiša (in collegamento online) e Dubrović, della professoressa Corinna Gerbaz Giuliano (Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume), del professore emerito di Letteratura italiana, Elvio Guagnini e di Dragan Umek (Università di Trieste), nonché del professor Francesco De Nicola (Università di Genova). La seconda parte del convegno ha visto gli avvincenti contributi dei docenti Ivan Jeličić e Marinko Lazzarich (Università di Fiume), quello della prof.ssa Gianna Mazzieri-Sanković (Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume), del poeta e scrittore triestino Roberto Dedenaro e del direttore de „La Voce di Fiume“, Rosanna Turcinovich. In conclusione dell’evento Stefano Vegliani, nipote dell’autore, ha condiviso da remoto un’emozionante testimonianza relativa al nonno.

Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković

 

Il servizio completo sulla Voce in edicola giovedì 2 novembre, o in formato digitale. Clicca qui e abbonati.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display