ROBE DE MATTEONI Venerdì Santo

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ROBE DE MATTEONI Venerdì Santo

Un altro venerdì in campo per l’Istra 1961, ma stavolta un po’ più festivo. O per meglio dire Santo… L’avversario di questa sera, l’Hajduk, è di nuovo in clima “remuntada” dopo le ultime inspiegabili sbandate della Dinamo. Con questo termine gli spagnoli definiscono le situazioni nelle quali una squadra, che pareva ormai spacciata, cambia le sorti di una partita, di una qualificazione o di un finale di stagione. Bisogna comunque ammettere che a Sebenico la Dinamo ha toccato davvero il fondo. Magari sarà un termine esagerato, ma considerando tutti i vantaggi che la compagine zagabrese si ritrova rispetto alla concorrenza, mi sembra clamoroso che ora rischi addirittura di perdere il titolo. E qui entra in gioco l’Hajduk. Gli spalatini si sono portati a -7 dalla vetta della classifica quando mancano ancora nove giornate alla linea del traguardo. Varie volte i dalmati avrebbero potuto accorciare le distanze, ma non l’hanno fatto. Perché? Per il semplice fatto che non hanno le qualità tecniche e mentali necessarie per saper cogliere l’occasione e approfittare dei passi falsi di Čačić e dei suoi giocatori.
L’Hajduk è circondato da una piazza che si infiamma subito. La sconfitta della Dinamo in semifinale di Coppa è sicuramente destinata a suscitare euforia a Spalato. Settimana prossima Livaja e compagni affronteranno nell’altra semifinale lo Slaven Belupo (in trasferta a Koprivnica) ed è facile immaginare che i tifosi vedono già i loro beniamini alzare il trofeo al cielo. Prima però bisognerà superare l’ostacolo Slaven, che predilige un calcio di vecchio stampo, catenacciaro. Il fatto che la Dinamo non sarà presente all’atto conclusivo, per i tifosi spalatini è praticamente un invito alla festa.
In quest’atmosfera euforica, stasera al Poljud arriva l’Istra di Gonzalo Garcia. Nelle ultime due trasferte a Spalato i polesi hanno raccolto un punto, ma allo stesso tempo fatto anche una bella figura. Poco meno di un anno fa i gialloverdi si trovavano in vantaggio ed erano padroni del campo. Poi però entrò in scena l’arbitro Lovrić, il quale ha trovato il modo di espellere Mahmoud, di assegnare due rigori alla squadra di casa e alla fine a negarne uno nettissimo agli istriani. Quanto scritto non è un semplice parere giornalistico bensì l’analisi della Commissione arbitrale, tant’è che per un periodo Lovrić era stato messo “fuori rosa”. A settembre l’Istra ha giocato un’altra grande partita: in vantaggio fino al 88’ prima del pareggio del solito Livaja dopo uno svarione difensivo del giovane Perković.
Se gli spalatini avevano vinto al debutto stagionale al Drosina dominando nettamente (2-0), all’inizio del girone primaverile la squadra di Garcia ha surclassato quella di Ivan Leko. Un secco 3-0 con doppietta dell’ex Erceg e il gol capolavoro di capitan Galilea. Insomma, un Istra ben diverso da quello di inizio stagione, anche se adesso le cose sono cambiate nuovamente. Garcia si ritrova infatti con una squadra sensibilmente svigorita. La vicenda Erceg (nove giornate di squalifica) ha cambiato in pratica le sorti della stagione. Con l’ariete spalatino la squadra era veramente pronta al salto di qualità, ovvero ad “attaccare” le posizioni di classifica che portano in Europa. Senza Erceg ha invece perso la sua migliore arma offensiva. Al Poljud non ci sarà nemmeno il venezuelano Matheus, che dopo l’exploit con la Dinamo (gol partita al 90’) è alle prese con l’otite. Matheus, giocatore molto imprevedibile e che garantisce profondità alla squadra, non ha giocato nemmeno a Koprivnica. Senza di lui l’attacco era decisamente spuntato e non è un caso che l’Istra abbia perso. Fuori dunque Erceg e Matheus, squalificato Boultam e non ci sarà neppure Majstorović. Dopo i due anni di calvario per la rottura del crociato, il centrale si è rivisto a Koprivnica. Appena 45’, ma tanto è bastato per capire che sarà un grande rinforzo per la difesa. Peccato però che abbia rimediato una contrattura al bicipite femorale che lo terrà fuori per 7-10 giorni. Cosa comunque normale per chi è stato fermo così a lungo.
Che altro dire? L’Hajduk è in crescita e più motivato che mai, mentre l’Istra è un po’ fuori ritmo e difficilmente potrà riproporre al Poljud il livello di gioco espresso nelle ultime trasferte. Peccato…

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