ROBE DE MATTEONI Avanti il prossimo…

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ROBE DE MATTEONI Avanti il prossimo…

Il calcio è un vortice di emozioni. Nulla è scontato, imprevisti e sorprese sono sempre dietro l’angolo. E poi c’è tanta di quella passione… Mercoledì a Sebenico l’Istra 1961 ha giocato una grande partita. Non ricordo una simile supremazia dei gialloverdi in trasferta. E non è un caso se l’allenatore dello Šibenik, Krunoslav Rendulić, nel dopo gara abbia ammesso che gli ospiti avrebbero meritato almeno il pareggio. Rendulić è un ragazzo straordinario, serio, professionale. Era così da giocatore, non è cambiato da allenatore. Ricordo di come due anni fa, mentre allenava l’Istra, si parlasse male di lui attorno al Drosina. Oggi invece quegli stessi “esperti” prendono come esempio i risultati del suo Šibenik…
Fausto Budicin giocava nel Rijeka assieme a Rendulić. Lui come centrale, Rendulić come terzino. Hanno quasi lo stesso carattere. Tanto lavoro e poche parole. Rendulić a Sebenico ha trovato la sua dimensione. In più occasioni la dirigenza era in procinto di esonerarlo, però lui sapeva come ribaltare le situazioni negative. Mi diceva sempre che l’esperienza all’Istra gli è stata di grande aiuto. Budicin allo Šubićevac ha messo in campo una squadra che ha dominato. Mancava solo un fattore, quello più importante, il gol. Sono cinque partite perse di fila, delle quali quattro per 0-1 (Osijek, Dinamo, Hajduk, Šibenik). I polesi hanno sempre prodotto un buon gioco, ma davanti alla porta avversaria erano imbambolati. Mercoledì ci si è messa di mezzo pure la sfortuna, con due legni colpiti.
Il giorno prima il direttore sportivo Dario Dabac contattava già i candidati per il dopo Budicin. Un segnale chiaro che la dirigenza non credeva che il ragazzo di Rovigno avesse le energie necessarie per salvare la squadra.
Parlandone proprio con Fausto, mi rendevo conto che non ci credeva più nemmeno lui. Era consapevole di aver sbagliato varie cose e che il calendario così compresso non gli dava il tempo per invertire la rotta. Budicin aveva dei pesi. La proprietà non vedeva di buon occhio i suoi vice, i fratelli Mavrić, che sarebbero entrati in conflitto con alcuni giocatori. Era prevedibile che con il tempo, e soprattutto senza risultati, le cose degenerassero. Dopo Sebenico sono state sciolte le riserve: via Budicin e i due assistenti e squadra in mano a Danijel Jumić, responsabile del settore giovanile. Jumić ha guidato i gialloverdi nei primi due incontri di campionato fino all’arrivo di Budicin e ha fatto una bella figura. Ciò significa che la dirigenza non aveva preventivato il cambio, ma nemmeno una serie di sconfitte e l’ultimo posto dopo le prime sette partite del 2021.
Da molte telefonate giuntemi da allenatori, agenti e colleghi giornalisti (!?), che avanzavano dei nomi già prima della partita di Sebenico, ho capito che l’avventura di Budicin era arrivata al capolinea. Per come la vedo io, anche se avesse vinto, il rapporto si sarebbe interrotto comunque dopo la prima sconfitta successiva.
Budicin se ne farà una ragione. Per lui, come per Rendulić, sarà una grande esperienza per il futuro. Mi diceva prima di Sebenico che in caso di sconfitta sarebbe stato corretto da parte sua rassegnare le dimissioni per dare una scossa. L’Istra ha fatto buone cose, anche se abbastanza tardive, nel mercato di gennaio. Dopo Šutalo, sono arrivati anche Joao Silva, Šipoš, il giapponese Hara e il talentuoso Bande. Ieri mattina mi è stato inoltre confermato che il Manchester United sta per mandare in prestito a Pola Dylan Levitt, ventenne centrocampista che ha collezionato già cinque presenze con la nazionale gallese accanto a Gareth Bale. I baschi ora si aspettano che la squadra faccia il salto di qualità. E anche in fretta. Hanno provato a portare in panchina pure Goran Tomić, ma lui fino a giugno aspetterà la Cina. Se l’affare non dovesse andare in porto, sarebbe disposto a tornare. A patto però che fino ad allora l’Istra riesca a restare nella massima divisione. Sarà Danijel Jumić l’eroe che non t’aspetti? Domenica a Rujevica avremo, forse, le idee un po’ più chiare…

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