ETICA E SOCIETÀ Violenza contro le donne: netta condanna

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ETICA E SOCIETÀ Violenza contro le donne: netta condanna

Purtroppo, si è ripetuto un femminicidio in Italia. Si tratta di un fenomeno sociale condiviso in altre parti del nostro pianeta. Ma cos’è il femminicidio? Dal punto di vista della definizione, non ogni omicidio di una persona femminile è un caso di femminicidio. Se una donna è uccisa in un attacco terroristico in un supermercato, non abbiamo un caso di femminicidio. Riscontriamo un caso che rientra nella definizione quando avviene l’omicidio di una persona femminile in un contesto di violenza nei confronti delle donne in quanto tali, con un perpetrato rifiuto della loro dignità. Le cause possono risalire all’odio del genere femminile, alla discriminazione, al senso del possesso di una persona che non si conforma con una relazione di sottomissione, ecc. Ad esempio, uno degli orribili casi di femminicidio è rappresentato dall’assassinio di una bambina di sette giorni avvenuto un anno fa in Pakistan. La motivazione del turpe gesto è rappresentata dal desiderio del padre di avere un maschio primogenito. Sempre in Pakistan, in questi giorni una minorenne è stata uccisa dal padre per aver pubblicato sui social una foto in compagnia di ragazzi.

Non sono un esperto di questo tema, ma provo a sviluppare con prudenza alcuni pensieri, partendo da quelle che ritengo essere certezze. In primo luogo, è folle negare il fenomeno in quanto tale, ovvero il rifiuto di parlare di un problema specifico che ha cause specifiche e va prevenuto con misure legislative e politiche sociali specifiche. Dobbiamo, ancora, sviluppare una cultura di uguaglianza di genere, dove devono essere assolutamente rispettate le scelte delle donne, anche nei rapporti famigliari e intimi nella dimensione sentimentale e corporea. Sono proprio questi i contesti particolarmente sensibili per la violenza nei confronti delle donne. In breve, non si può e non si deve reagire dicendo “anche gli uomini vengono uccisi”. Ogni omicidio è orribile. Ma esistono omicidi diversi e il femminicidio va affrontato nelle sue cause e tratti distintivi. Una delle risposte sociali deve essere rappresentata anche dalla formulazione di un reato particolare nel codice penale. Fortunatamente, in Croazia si sta parlando dell’introduzione di un reato definito in questo modo. È importante farlo. La formulazione di un reato ha un ruolo educativo – esprime la condanna e la presa di coscienza sociale della gravità di un fenomeno. Dichiara la decisione pubblica di affrontarlo. Richiede in modo chiaro alle persone di astenersi da alcuni comportamenti. Manifesta dei valori sociali – in questo caso, la parità di genere.

Un’altra certezza che mi sembra generalmente condivisa è che vi sia una continuità tra altre forme di violenza nei confronti delle donne e femminicidi. Sono insidiose per la coscienza pubblica le espressioni di giustificazione degli atti di violenza sessuale, o di colpevolizzazione delle vittime, o che rendono ambigue e ridimensionano le condanne di chi ha commesso atti violenti. Queste reazioni deprecabili sono presenti anche tra persone che appartengono alla parte più istruita ed influente della società. Voglio citare un esempio per illustrare quanto il fenomeno non sia relegato a parti marginali della società, ma infiltrato anche tra personaggi con autorità pubblica e media mainstream.

Tre anni fa un giornalista influente come Vittorio Feltri, commentando un caso di stupro, si poneva delle domande riguardanti la vittima, chiedendosi come avesse potuto accedere a una situazione senza anticipare che ci sarebbe stata un’interazione sessuale. Ebbene, a tutte le persone che si pongono simili domande si può e si deve rispondere dicendo – una persona ha il diritto di rifiutare un’interazione sessuale in qualsiasi momento. L’aver intrapreso o accettato delle situazioni che possono suggerire un’interazione che procede verso quella sessuale non toglie il diritto di rifiutarla quando la persona desidera farlo. E questo rifiuto è vincolante, non esiste ragione che possa relativizzarlo.

In chiusura, pieno sostegno a tutte le misure legislative che condannano in modo deciso gli atti violenti nei confronti delle donne e in modo specifico il femminicidio. Le politiche di prevenzione devo includere anche un’adeguata educazione pubblica e la responsabilità di chi parla di questi temi ed esercita un’importante influenza pubblica.

*Professore ordinario di Filosofia Politica

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