ETICA E SOCIETÀ Superiamo gli egoismi

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ETICA E SOCIETÀ Superiamo gli egoismi

Ancora Covid-19. Le autorità pubbliche e personaggi noti si rivolgono alla popolazione invitando alla calma, ma, allo stesso tempo, alla responsabilità e alla serietà. Purtroppo, questa non si fa sentire sempre. Qualche giorno fa, ad esempio, ho visto alla TV una coppia che dall’Italia meridionale è andata a Milano e, poi, rientrata a casa, nel corso della situazione d’emergenza in Lombardia. Alla domanda dell’inviato, sul perché abbiano fatto questo viaggio, hanno risposto dicendo che dovevano andare al compleanno della loro nipotina.
Riesco a capire la motivazione. Ma non ci si può proprio mettere il cuore in pace e pensare che si potrà festeggiare il compleanno della nipotina anche l’anno prossimo e che quest’anno lo si può fare a distanza?
Ovviamente, oltre ai pochi secondi visti in televisione, non so nulla di questa coppia e la mia intenzione non è scrivere di loro. Vorrei, invece, trarre degli insegnamenti generali.
Ora non si tratta di pensare, ciascuno, soltanto a sé stesso (o sé stessa), dicendo “questa è, per me, la cosa più importante del mondo, e non m’importa se rischio la salute”. Ora bisogna divenire coscienti che il comportamento di ciascuno ha delle riflessioni sulla salute di tutti gli altri, oltre che sul benessere generale della comunità. Nessuno, proprio nessuno, ha il diritto di stabilire le proprie priorità, in relazione alle misure anti-Covid. Con i comportamenti irresponsabili non mettiamo a rischio soltanto la nostra salute, ma la salute di tutti gli altri. Nessuno ha il diritto di farlo, come non ha il diritto di compromettere l’economia nazionale.
Per molti è giunto il momento di ripensare al proprio ruolo di cittadino e membro della società, rendendosi conto che ciascuno può essere decisivo per le sorti di tutti. Non è facile modificare in questo modo la percezione della propria influenza nella società. In parte, si tratta di un fatto culturale che deriva da un’interpretazione molto povera (anche se diffusa) della tradizione liberale che distingue la civiltà occidentale. Con questa concezione, ciascuno si afferma quale cittadino sovrano solo quando riesce a tutelare il proprio spazio privato dall’interferenza pubblica e da quella degli altri. Credo che questo atteggiamento dipenda molto anche dalla dimensione assunta dalle istituzione pubbliche e dalla democrazia. Le istituzioni politiche che decidono le sorti di tutti noi sono delle istanze distaccate che riflettono in modo molto indiretto la volontà delle persone. Questo provoca delle frustrazioni che mi sembrano evidenti. Molte persone sembrano avere un grande desiderio di sentirsi partecipi nei processi politici. Da qui, credo, parte del successo dei populisti e della politica dei selfie. Ma il problema più grave è che questa alienazione dai processi di decisione politica, o questa partecipazione molto indiretta, provocano una chiusura nel privato, che diviene indifferenza per l’interesse pubblico e, alla fine, egoismo. In tempi recenti, l’egoismo è stato più visibile nei confronti di chi viene da fuori. Di fronte a un’imbarcazione affondata nel Mediterraneo, ad esempio, ho addirittura letto commenti come “buon appetito ai pesci”. Ora l’egoismo appare anche nei confronti dei concittadini. “Io ho le mie priorità e non m’importa se provoco dei danni alla salute degli altri e all’economia nazionale”.
Ebbene, ora, come prima non si è visto, almeno nei periodi dei quali ho una conoscenza personale, il comportamento di ciascuno può influire sulle vite degli altri e sul benessere generale. Prendiamone coscienza!
È giunto il momento di ripensare ai propri doveri civici e a quelli umani, condivisi da tutti. Dalle frequenti comunicazioni pubbliche che invitano a lavarsi le mani frequentemente, vedo con stupore che addirittura le abitudini igieniche vanno cambiate. Inoltre, recuperiamo la fiducia nella scienza! Per troppo tempo ciascuno ha pensato di essere un’autorità per interpretare anche verità complicate.
Insomma, cerchiamo di divenire seri. Ho sentito recentemente, in tv, il prof. Antonio Cassone dire che il vaccino non sarà disponibile prima dell’inizio del 2021. Inoltre, gli scienziati non sanno se il caldo migliorerà la situazione. Non abbiamo, al momento, armi migliori rispetto alla serietà di ciascuno di noi. Laviamole regolarmente ste mani, teniamoci a distanza e ascoltiamo tutte le indicazioni delle istituzioni competenti!

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