La Croazia sta pensando di chiudere i confini

Il ministro Beroš: «in Istria la situazione viene monitorata e non serve per ora chiudere le scuole». La Jadrolinija ferma i traghetti da e verso l'Italia

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La Croazia sta pensando di chiudere i confini

La giornata odierna, mercoledì 11 marzo, si apre con un nuovo contagiato in Croazia. Si tratta di un giovane che pochi giorni fa è tornato da Monaco di Baviera, dove ha partecipato a una fiera degli acconciatori di capelli. “È ricoverato all’ospedale Fran Mihaljević di Zagabria e accusa leggeri sintomi”, ha dichiarato il ministro della Salute, Vili Beroš. Ricorderemo che ieri, martedì 10 marzo, sono stati confermati il 14.mo e il 15.mo caso: si tratta di un uomo di Albona che è stato contagiato assieme all’amico a Bolzano, dove entrambi lavorano, e di una ragazza tornata da un centro sciistico in Austria.
“Ora sta succedendo quello che avevamo previsto già da tempo. Siamo pronti a questo scenario, che in questo momento in Croazia è sotto controllo, ma anche a molti altri”, ha dichiarato, annunciando che la Croazia sta anche pensando di chiudere i confini. “State sicuri, faremo il possibile per tutelare la salute dei cittadini croati”.
La Jadrolinija ferma i traghetti da e per l’Italia
In questo contesto va collocata anche la notizia che la Jadrolinija ha deciso di sospendere i collegamenti tra le due sponde dell’Adriatico. Stamattina ha attraccato al porto di Spalato il traghetto Marko Polo proveniente da Ancona. Dopo che tutti i passeggeri sono stati controllati (gli italiani sono stati costretti alla quarantena o al rientro in Patria, mentre i croati all’autoisolamento), la compagnia armatoriale di Fiume, in accordo con la task force nazionale per il coronavirus, ha deciso di fermare il Marko Polo.
Beroš: «In Istria molti italiani. Seguiamo la situazione»
Beroš ha ribadito che i croati che lavorano in Italia “sono quotidianamente sotto controllo”. La situazione più delicata in questo senso si registra in Istria, dove molti cittadini italiani sono arrivati lo scorso fine settimana, prima che il governo Conte decidesse di estendere la zona rossa a tutta la Penisola. “In Istria non ci sono nuovi casi dopo i due uomini contagiati a Bolzano, dove lavorano – ha spiegato il ministro –. Siamo in contatto continuo con la task force a Pola e stiamo seguendo la situazione dal punto di vista epidemiologico, però in questo momento non credo sia necessario chiudere le scuole, gli asili e le facoltà”.

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