Un’utopia artistica di breve durata

Allestita al Museo di Arte moderna e contemporanea (MMSU) di Fiume una mostra dedicata alla colonia artistica di Montona (1972-1984)

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Un’utopia artistica di breve durata
Suzana Jašić, Jasna Jakšić, Maja Zidarić Pilat, Marko Filipović e Branka Benčić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Al Museo di Arte moderna e contemporanea (MMSU) di Fiume è stata allestita una mostra dedicata a una singolare colonia artistica transfrontaliera tenutasi nella cittadina istriana di Montona dal 1972 al 1984. Alla cerimonia di apertura hanno preso parte i rappresentanti degli enti che hanno contribuito alla mostra mettendo a disposizione il materiale d’archivio, ovvero la curatrice Jasna Jakšić del Museo di Arte contemporanea (MSU) di Zagabria, la direttrice del Museo civico di Pisino Maja Zidarić Pilat e la direttrice del MMSU Branka Benčić. In rappresentanza delle città coinvolte hanno preso parte all’apertura il sindaco di Fiume Marko Filipović e quello di Pisino Suzana Jašić.

Un progetto di ricerca
L’autrice della mostra “La rete degli incontri di Montona”, Branka Benčić, ha dichiarato che questo è stato un progetto di ricerca e che non sarebbe stato possibile senza la collaborazione con gli artisti.
“Gli incontri di Montona sono stati uno strumento delle politiche culturali dell’epoca – ha spiegato Benčić –. Le tensioni politiche di quegli anni, culminate con il Trattato di Osimo, sono state in parte mitigate da questa collaborazione artistica, usata al fine di normalizzare i rapporti diplomatici tra l’Italia e la Jugoslavia. Anche se l’istituzione della colonia artistica aveva un fine politico, i traguardi raggiunti in quegli anni sono notevoli. Vengono introdotte nuove pratiche artistiche, come ad esempio l’utilizzo e gli esperimenti con la fotografia Polaroid negli anni Settanta, i primi laboratori di video o il primo paradigma artistico degli anni Ottanta. La topografia della zona diventa una fonte d’ispirazione per gli artisti, i quali iniziano a effettuare i primi interventi negli spazi pubblici”.
La produzione artistica di questo periodo, ha aggiunto l’autrice, potrebbe venire presa da esempio non solo per l’innovatività dell’approccio, ma anche per la base di solidarietà che regnava tra gli artisti.
La direttrice del Museo civico di Pisino, Maja Zidarić Pilat, ha parlato dell’importanza di questa collezione per il museo istriano, il quale possiede una grande collezione artistica, composta da 350 opere d’arte, di cui circa 200 sono nate nel corso degli incontri di Montona. Zidarić Pilat ha lodato pure la scelta del titolo della mostra, che fa riferimento al concetto di “rete”, in quanto nell’organizzazione della colonia artistica hanno partecipato moltissimi artisti, enti e istituzioni, che formano tutti insieme un grande intrico di menti pensanti e creative. La direttrice ha ringraziato l’MMSU per aver allestito questa mostra e ha auspicato che questo progetto possa rappresentare una rampa di lancio per altre iniziative di questo tipo.
Jasna Jakšić dell’MSU di Zagabria ha ringraziato Branka Benčić per l’impegno dimostrato in questa ricerca durata tredici anni e ha aggiunto che una parte del materiale è custodito nell’archivio dell’MSU a Zagabria. Jakšić ha definito il periodo che va dal 1972 al 1984 un’utopia artistica di breve durata, ma dal profondo impatto sociale. Le reti tra gli artisti sono sempre esistite, anche quando non esisteva la tecnologia a facilitare la comunicazione.

L’arte che dialoga con la contemporaneità
Suzana Jašić, sindaco di Pisino, ha dichiarato che guardando la mostra si è ricordata della propria infanzia e di come si viveva una volta. Ha ricordato anche che il 13 settembre ricorre l’80º della Dichiarazione di Pisino sull’unità e la libertà del popolo istriano e ha invitato tutti i presenti a prendere parte ai festeggiamenti. In conclusione, il sindaco di Fiume, Marko Filipović, ha notato, guardando il pubblico, che probabilmente la maggior parte dei presenti è nata proprio nel periodo della colonia artistica. “La cultura – ha dichiarato Filipović – può essere un pretesto per ragionare su ciò che avviene nel mondo. La coesistenza pacifica e gli incontri sono importanti e spero che la mostra all’MMSU possa portare ad altre collaborazioni di questo tipo. Oserei dire che ‘La rete degli incontri di Montona’ non è soltanto una retrospettiva, ma racconta la storia di come la cultura e l’arte possono dialogare con la contemporaneità”. La mostra rimarrà in visione fino al 15 ottobre.

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