Uno stimolo a riflettere sulle sfide della convivenza e della diversità

A Palazzo Gravisi-Buttorai di Capodistria è stato presentato il volume di Febo della Torretrama in cui si celano provocazioni, riflessioni filosofiche e teorie economiche

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Uno stimolo a riflettere sulle sfide della convivenza e della diversità
Adalberto Rossetti, Febo della Torre e Nicoletta Casagrande. Foto: Mariangela Pizziolo

Nella copertina gialla e nera di un libro, la sagoma di un uomo proietta l’ombra di un geco e lo sguardo luminoso dell’uno si rivolge a quello dell’altro in una corrispondenza biunivoca. Il geco, animale apparente immobile e pacifico, ha i sensi sempre pronti ad afferrare la preda; l’uomo, incarnazione di ossimori, vive rispondendo in modi imprevedibili alle situazioni che la vita gli presenta davanti. Ed è proprio “L’agguerrita indifferenza del geco” a dare il titolo al romanzo presentato a Palazzo Gravisi-Buttorai di Capodistria, scritto da Febo della Torre e pubblicato già in due edizioni da Hemmerle.

L’autore è stato accolto da Nicoletta Casagrande, responsabile del Salotto del Libro che, grazie al supporto della CAN di Capodistria e della Biblioteca centrale “Srečko Vilhar”, organizza un puntuale programma di presentazioni e incontri con vari autori. L’attore Adalberto Rossetti, leggendo e interpretando alcuni estratti del romanzo, ha acceso l’attenzione del pubblico, compresi il console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello e il presidente della CI “Santorio Santorio”, Mario Steffè.
Il protagonista Martin Skobec, identità sospesa tra quella di professore, soldato o assassino, compie un viaggio tra irrisolti incubi e incontri sconvolgenti, tra il passato e il presente, tra la prospettiva di riscatto e vendetta e quella dell’amore e di una vita normale. Un viaggio che si estende anche nella geografia dell’Adriatico, sulle cui sponde si diramano le azioni dei personaggi. Martin, divenuto agente dei servizi segreti, si ritrova impegnato nella lotta contro i trafficanti di esseri umani. Il tempo del libro diventa anche un intricato percorso alla scoperta del bene e del male, dei lati oscuri e della propria luce interiore.
L’autore Febo della Torre proviene dall’ambito accademico della sociologia del diritto, dove si è occupato anche dello studio delle organizzazioni criminali coinvolte a livello internazionale e di migrazioni. Secondo lui è fondamentale affrontare tali argomenti senza cadere nei luoghi comuni o nei pregiudizi e scrivere un romanzo noir-poliziesco è stata un’occasione originale per farlo. Ecco perché all’interno della trama si celano provocazioni, riflessioni filosofiche e addirittura teorie economiche. Ma non è stato questo l’unico legame tra il libro e la biografia dell’autore. Il nome stesso del protagonista riprende la sua genealogia che lo lega addirittura a San Martino di Tours e il cognome Skobec, che in sloveno significa sparviere, lo riporta immediatamente all’identità del Carso. Anche Febo Ulderico della Torre di Valsassina nel sangue ha i paesaggi carsici, dei Balcani, del Tirolo e del Salento – da dove arriva la sua vicinanza con il geco. Un territorio che definisce “meticciato meraviglioso”, dove nessuno può rivendicare un’identità assoluta poiché tutti si compongono di scambi e di incontri. “L’agguerrita indifferenza del geco”, quindi, non è soltanto un romanzo avvincente, ma anche uno stimolo a riflettere sulle complessità della società contemporanea e sulle sfide legate alla convivenza e alle diversità. Anche se la struttura narrativa incomincia dalla fine della storia e prosegue a ritroso, la conclusione si apre a nuovi inizi. Martin Skobec, infatti, sarà protagonista di nuovi romanzi, ha confidato l’autore.

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