Un’istruttiva visita alle ville romane del parentino

Appuntamento con la storia del circondario di Parenzo

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Un’istruttiva visita alle ville romane del parentino

La Comunità degli Italiani di Parenzo, di comune accordo con i sodalizi di Torre, Visinada, Visignano e Orsera, ha organizzato una visita guidata alle ville romane di Loron e di Santa Marina, con la collaborazione dello studioso connazionale Gaetano Benčić, curatore del Museo del territorio parentino, e direttore di diversi scavi che qui si svolgono ininterrottamente dal 1994.

 

All’appuntamento hanno risposto una trentina d’interessati, alcuni giunti anche da Fiume, tra cui il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva. Lungo il percorso che porta ai due siti archeologici, i partecipanti hanno visitato pure le mlache, ossia fontane d’acqua, del territorio.

Frammenti di anfore

L’area di Loron – S. Marina è nota per la produzione di ceramica e di olio d’oliva tra il I e il V secolo ed è una delle maggiori superfici archeologiche del parentino. Il promontorio di Loron, o Laron, fu un’antica proprietà boschiva del Vescovado parentino. Sulla sua sponda meridionale Pietro Kandler, Attilio Degrassi e altri avevano notato molti frammenti di anfore, tegore e laterizi bollati, intuendo la presenza di una fabbrica d’anfore imperiale romana. La villa era stata edificata intorno all’anno 10 d.C., per volontà del senatore romano Sisenna Statilio Tauro, esponente di una famiglia molto potente.

Quella non era l’unica villa senatoria in Istria, poiché i Laecani possedevano quella di Fasana. Negli anni in cui sorse la fabbrica di Loron, fu edificata nelle vicinanze la villa di Santa Marina, collegata ad essa con porticati e, probabilmente, strade. Vista la presenza delle rovine di una cisterna romana, gli abitanti del luogo la chiamarono Zrcvina pensando, erroneamente, che si tratti di una chiesa. Tuttora, però, non si hanno notizie sulla possibile presenza di un edificio di culto in loco.

Un complesso residenziale

Partendo dalla cisterna, dal 2015 a quest’anno sono state svolte una serie di ricerche che hanno messo in luce un complesso residenziale avente una facciata lunga più di 100 metri e una serie di terrazze. L’anno scorso sono state svolte delle ricerche nella “pars structuaria”, ossia nell’oleificio, di cui sono state rinvenute due grandi presse. L’oleificio ebbe un trappeto – la base di macinazione dell’ olio – due mole olearie, e una grande vasca di decantazione dell’olio. La pavimentazione, realizzata con mattonelle sistemate a spina di pesce, è molto ben conservata e sarà presentata al pubblico. Seguendo il muro perimetrale orientale del torchio e della villa, è emersa un’entrata monumentale, nobilitata probabilmente da alcuni decori e articolata con una gradinata, attraverso la quale si giungeva in un corridoio lastricato che conduceva a un cortile interno, probabilmente un peristilio. Successivamente, la villa divenne proprietà di Calva Crispinilla e degli imperatori romani.

Gli appuntamenti proseguiranno la prossima settimana. Martedì, 22 giugno, con lo storico dell’arte Marino Baldini si visiterà la Basilica Eufrasiana. L’appuntamento è fissato alle 16.45 dinanzi alla sede della Comunità degli Italiani di Parenzo. Il 26 luglio è previsto per gli interessati un nuovo appuntamento a Loron – Santa Marina e il 27 ancora una volta alla Basilica Eufrasiana. Per tutti gli incontri, per motivi organizzativi e visto l’obbligo d’attenersi alle misure antiepidemiologiche vigenti, è necessaria la prenotazione alla Comunità degli Italiani di Parenzo. Inoltre, lunedì, 21 giugno, alle ore 19 è in programma alla Comunità degli Italiani “Dott. Silvio Fortuna” di Visignano il primo degli incontri dedicati alla storia dell’orologeria di origine della Valle Pesarina in Istria. Gli altri incontri seguiranno alla Comunità degli Italiani “Giovanni Palma” di Torre il 28 giugno, e al sodalizio di Visinada il giorno dopo.

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