Una passione nata dall’interesse per la vita

La nascita ufficiale della fotografia amatoriale fiumana risale al 1897, quando un gruppo di appassionati diede vita alla prima sezione dilettantistica della città

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Una passione nata dall’interesse per la vita

La nascita ufficiale della fotografia amatoriale fiumana risale al 1897, quando un gruppo di appassionati, presieduti da Sándor Alexander Riegler, si riunì nell’odierna Scuola Media Superiore Italiana per dare vita alla prima sezione fotografica dilettantistica della città. A mantenere in vita l’eredità di quella prima associazione di fotografi amatoriali oggigiorno è il Fotoklub Rijeka, che quest’anno festeggia, dunque, i 125 anni di attività. Pertanto, il programma dell’associazione nel 2022 si svolgerà nel segno dell’importante anniversario. Il Fotoklub Rijeka è la più importante realtà artistico-culturale fiumana dedicata alla produzione artistica di fotografi con una formazione esterna agli ambienti istituzionali. A far parte della società sono stati diversi importanti fotografi fiumani, tra cui Viktor Hreljanović (che ha ricoperto a suo tempo pure la carica di presidente del Fotoklub), Boris Pajkurić, Igor Emili e molti altri ancora. A parlarci della storia dell’attività fotografica dilettantistica a Fiume è stato il presidente del Fotoklub Rijeka, Borislav Božić, vincitore di diversi riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Premio annuale della Città di Fiume per l’anno 2017 e il Premio “Tošo Dabac” nel 2019 per l’attività complessiva in ambito fotografico. Oltre a illustrarci le vicende che hanno portato alla costituzione dell’odierno Fotoklub Rijeka, Božić ci ha annunciato le iniziative che verranno portate avanti nel corso di quest’anno, in concomitanza con i 125 anni di attività dell’associazione.

 

Quali sono i primi sviluppi dell’attività fotografica a Fiume?

“Bisogna precisare innanzitutto che, per quanto riguarda la fotografia, esistono due piattaforme distinte: da un lato, quella della fotografia professionale e, dall’altro, quella della sua corrispondente ‘amatoriale’ o hobbistica – preferisco usare quest’ultimo termine in quanto non è stato ancora abusato a tal punto da avere una connotazione negativa. Questo discorso vale anche per Fiume, sin dalla nascita della fotografia nella prima metà dell’Ottocento. Dunque, ancor prima della fondazione della prima sezione fotografica fiumana, sul territorio della città operano già diversi studi fotografici professionali, la cui produzione è conforme agli standard europei. Questi professionisti, però, non si dedicano alla fotografia fuori dagli schemi prefissati. Contemporaneamente, ci sono invece numerosi appassionati – i quali, a differenza dei fotografi professionali, svolgono nella vita altri mestieri – che si approcciano alla nuova forma d’arte con un ragionamento completamente diverso. Infatti, i primi fotografi ‘amatoriali’ riprendono gli esterni – come il mare, i monti, la città – oppure gli ambienti e le persone che frequentano, in ogni caso non lavorano rinchiusi nello studio”.

Prima sede il palazzo dell’ex Liceo

“Il 9 gennaio del 1897, un gruppo formato da appartenenti a questo secondo ramo dell’attività fotografica si riunisce nell’edificio dell’odierna Scuola Media Superiore Italiana, dando vita alla prima ‘sezione dei dilettanti di fotografia’, come viene definita nel quotidiano ‘La Bilancia’ il successivo 13 gennaio, in cui viene specificato che l’associazione nasce su iniziativa di Sándor Alexander Riegler, direttore dell’ex Liceo. A Riegler si unì Peter Salcher, all’epoca professore di fisica all’Accademia navale di Fiume. Si trattava di due intellettuali, studiosi di scienze naturali, che una decina di anni prima avevano ripreso, per la prima volta nella storia mondiale, un proiettile in volo, un’operazione tecnicamente molto esigente in quanto la pallottola viaggia a una velocità di 1.600 chilometri all’ora.

Va specificato anche che, nel 1890 – quindi, ben sette anni prima della nascita della prima sezione fotografica fiumana – Salcher tiene una lezione intitolata ‘Pittura e fotografia’ rivolta a fotografi ‘dilettanti’. L’evento del 9 gennaio del 1897 è, di conseguenza, la risposta a una sostanziale necessità degli appassionati di fotografia fiumani. In base alle informazioni conservate nell’Archivio di Fiume risulta che più tardi, a cavallo tra Ottocento e Novecento, la collezione fotografica della sezione ‘amatoriale’ fiumana andò distrutta durante un trasporto da Fiume a Budapest. Per questo motivo, l’archivio legato alla prima attività fotografica hobbistica fiumana – compresi i nomi dei membri della sezione – è composto da frammenti ricavati perlopiù da articoli di giornale e documenti d’epoca.

Al momento mi sto dedicando all’analisi dei numeri della rivista ‘Liburnia’ per cercare di ottenere dei dati riguardanti quella parte della storia della fotografia a Fiume. In seguito, presso il Club alpino fiumano (fondato nel 1885), viene pure istituita una sezione fotografica. Lo stesso succede poi, nei primi anni ‘30 del secolo scorso, anche in seno alla sede di Sušak della Società alpina croata – che nel 1939 diventerà il Fotoklub Sušak. Immediatamente prima della Seconda guerra mondiale – che arresta completamente l’attività fotografica hobbistica nella città – le due sezioni organizzano una prima Mostra intercomunale di fotografia artistica”.

La prima attività fotografica hobbistica è, dunque, legata alla fotografia paesaggistica…

“Sì, i primi appassionati riprendono le distese naturali e gli ambienti costieri, e specialmente le varie imbarcazioni che vi transitano. Bisogna ricordare che questa è l’epoca dell’impressionismo, e questi fotografi collaborano molto spesso con i pittori dell’epoca, in quanto questi ultimi, concentrando la loro opera sulla rappresentazione del segno della luce, vedono nella fotografia un utilissimo strumento per il loro lavoro. L’impressionismo e la fotografia vanno a braccetto poiché quest’ultima riesce a catturare la realtà, a imprimere la luce nell’immagine. Questa collaborazione, a sua volta, continua a stimolare la ripresa di esterni, semplificata dall’introduzione, nel 1888, della fotocamera Kodak, la prima macchina fotografica creata per essere usata anche da fotografi non professionisti. In questo periodo sto lavorando anche a una ricerca dell’attività della sezione fotografica del Club alpino fiumano. Tra il 1910 e il 1915, i membri dell’associazione hanno ripreso la Rječina. Sono delle fotografie molto interessanti”.

Come procede la storia della fotografia hobbistica nel capoluogo quarnerino?

“Al termine del secondo conflitto mondiale, con l’unificazione di Fiume, i fotografi ‘amatoriali’ si riuniscono dando vita al Fotoklub Rijeka. Nel 1961 viene invece fondato il Fotoklub ‘Color’ da membri passati del Fotoklub Rijeka. Nel secondo dopoguerra sono attive diverse associazioni hobbistiche che si dedicano alla fotografia, tra cui il ‘Foto-kino klub Jadran’, la sezione fotografica dell’azienda Torpedo e quella della Luka, solo per nominare alcune. Sono realtà che collaborano strettamente con il Fotoklub Rijeka”.

Quali programmi verranno realizzati quest’anno in occasione dei 125 anni di attività del Fotoklub Rijeka?

“Organizzeremo innanzitutto una mostra collettiva di autori fiumani (membri del Fotoklub e non) che in passato hanno vinto il Premio ‘Tošo Dabac’. Dedicheremo un allestimento anche ai presidenti delle varie sezioni fotografiche hobbistiche fiumane dal 1897 a oggi – molto probabilmente non si tratterà di un progetto esaustivo, data la scarsa reperibilità di certi lavori, ma ritengo sia comunque importante rendere omaggio alle figure che hanno portato avanti l’attività delle associazioni non professionali. Ci saranno anche delle esposizioni in occasione degli anniversari delle fondazioni di altre società non professionali, come ad esempio quello della sezione fotografica della sede di Sušak della Società alpina croata, che ricorre ad aprile. In autunno pubblicheremo, inoltre, una monografia incentrata sulla storia complessiva dell’attività fotografica hobbistica sul territorio fiumano”.

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