Un viaggio nell’Universo attraverso i valori della vita

La mostra dedicata al «Piccolo principe», allestita negli spazi dell'Exportdrvo a Fiume, si allontana dalle rappresentazioni classiche dell'opera e decodifica il romanzo in modo da renderlo più vicino al pubblico degli adulti

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Un viaggio nell’Universo attraverso i valori della vita

“Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”: così recita la Volpe, uno dei protagonisti del romanzo “Il Piccolo principe” di Antoine de Saint- Exupéry e i curatori dell’esposizione dedicata a questo ragazzino colgono con animo sensibile il senso di queste parole, regalando opere che possono essere “toccate”, quindi scoperte, con altri sensi al di là della vista. Una mostra da visitare a occhi chiusi, come amano fare i bambini, riscoprendo il tatto come uno dei primi strumenti di esplorazione del mondo esterno e ritrovando, attraverso esso, lo stupore dell’infanzia. Antoine de Saint- Exupéry, oltre ad essere uno degli scrittori più emozionanti del primo Novecento, è stato un vero “artista in erba”, come dimostrano i disegni da lui realizzati che intervallano il testo: essi possiedono la semplicità che rimanda a quell’animo libero da qualsiasi congettura che solo i bambini conservano.

L’amore ci rende felici

Grazie alla mostra inaugurata di recente a Fiume, tutti possiamo diventare “Piccoli principi”: con un senso di meraviglia intatta viaggiamo alla scoperta di nuovi orizzonti e mettendo al centro il nostro cuore di bambino e le nostre mani ci stupiamo toccando sculture di personaggi bizzarri, di mondi nuovi e niente è più bello di incontrare l’amata rosa, pronta a dirci che l’amore – se libero e disinteressato – non può che renderci felici. Un mondo fantastico si appresta a rapire il visitatore per trascinarlo in questo fantastico viaggio, ricordandogli che esiste una realtà che “non si vede bene che col cuore”, un mondo spesso dimenticato dalla maggioranza, in particolare dagli adulti e dai vedenti…

Un discostamento dall’opera classica

Il racconto di Antoine de Saint-Exupéry, che parla d’amore e amicizia in maniera semplice e universale, è il tema della mostra interattiva “Il Piccolo principe: il viaggio” (Mali princ: putovanje) esposta nell’Exportdrvo a Fiume fino al 25 giugno prossimo. L’esposizione, realizzata dall’emittente televisiva RTL in collaborazione con l’Istituto francese e la Città di Fiume, si allontana dalle rappresentazioni classiche dell’opera.

Uno dei classici della letteratura, che ha fatto sognare grandi e piccini, “Il Piccolo principe”, è un racconto universale che parla d’amore e amicizia in maniera semplice. L’autore ha scritto un libro semplice e diretto che a prima vista si rivolge ai bambini, ma quasi sicuramente è stato scritto pure per gli adulti che non hanno dimenticato come ci si sente a essere bambini.

Un’interpretazione personale

Le direttrici del progetto culminato nella mostra, Zorana Kličković Kanaet e Pavla Miličić, spiegano che il “Piccolo principe” è una delle opere letterarie più tradotte al mondo e tra le innumerevoli edizioni da dicembre del 2020 si è andata ad aggiungere pure una in formato audio e realizzata dall’emittente televisiva RTL. La prima idea di una mostra di questo tipo è nata all’inizio dell’anno scorso. La bellezza del “Piccolo principe” è che ogni persona, ogni lettore, sviluppa un’interpretazione diversa dell’opera e la ricorda in modo diverso. Questo è anche il motivo perché è stato difficile organizzare una mostra che potesse soddisfare tutte le diverse visioni dei lettori. “Volevamo fare una mostra che si allontana dalle rappresentazioni classiche dell’opera e decodificare il romanzo in modo da renderlo più vicino al pubblico degli adulti. Il progetto espositivo non è una versione video del romanzo, ma una sua diversa interpretazione. Lo spazio della mostra è stato definito quale percorso di un viaggio, spazio di ricerca e partecipazione, non soltanto osservazione passiva”, scrivono gli autori del progetto, l’architetto Ida Križaj Leko, i designer Ana Tomić e Marino Krstačić-Furić e la curatrice Morana Matković, quest’ultima membro del team di curatori della mostra “Fiume Fantastika: Fenomeni grada” (Fiume Fantastica: Fenomeni della città), realizzata nell’ambito di Fiume Capitale europea della Cultura 2020.

Meraviglie intergalattiche

Negli spazi dell’Exportdrvo il visitatore procede come se si trovasse nel libro, attraverso gli asteroidi grazie ai quali incontra diversi personaggi per rientrare poi a casa. In questo percorso espositivo il protagonista è il visitatore, che ha l’opportunità di ritrovare il suo animo “bambino” proiettandosi nel ruolo del Piccolo principe, per partire per un lungo viaggio pieno di incontri da vivere con occhi nuovi. Big Bang, costellazioni, pianeti, stelle e galassie: l’esposizione, che il prossimo autunno farà tappa a Zagabria, permette di navigare in lungo e in largo nello spazio, come astronauti in missione. Interesse e stupore dominano l’interno dell’ex magazzino fiumano, dove ciascuno rimane incantato dalle meraviglie intergalattiche.

La curiosità è indispensabile

Il disegno più noto che compare nel libro di Saint-Exupèry è un banale cappello da uomo, che viene visto dal Piccolo principe come un serpente che ha appena ingoiato un elefante. La chiave di lettura sta tutta lì, nel cappello. In quel disegno che l’autore del Piccolo principe aveva tratteggiato a sei anni per rappresentare un boa intento a digerire l’elefante inghiottito e in cui ogni adulto, deprivato della fantasia primigenia, si ostinava a vedere un cappello. Proseguendo con il suo viaggio, il protagonista incontra un piccolo fiore, delle alte cime ed infine un giardino pieno di rose. La rosa del suo pianeta aveva raccontato al Piccolo principe di essere l’unica di quella specie in tutto l’Universo e quindi rimane molto deluso da questa scoperta. Il Piccolo principe racconta poi come gli adulti perdano il loro equilibrio interiore perchè si caricano di sovrastrutture dovute e obbligate dalla società in cui viviamo. Siamo legati alle apparenze e al materialismo, ma il bambino che è dentro ad ognuno di noi, puro ed innocente, non è morto. E solo un bambino può vedere quello che è “invisibile agli occhi”. Non ci sarebbe ricerca scientifica, non ci sarebbero scoperte senza questo infantile desiderio di conoscere e di vedere sempre più di quello che ci appare. L’esposizione spiega il fatto che una mente razionale non serve a molto se a sfidarla non vi è la curiosità di un bambino e il suo senso di meraviglia e di stupore di fronte al mondo.

Tecnologia e scienza

Le tappe dell’esposizione presentano una marcata componente di innovazione. Nell’allestimento si è lavorato sia sull’aspetto emozionale, sia su quello tecnologico, rendendo quest’ultimo aspetto funzionale al percorso di scoperta ed emozione. Le tecnologie scelte permettono una fruizione intuitiva e completa, qualunque sia l’età di chi le utilizzi. L’adozione di videoproiettori e sistemi di illuminazione, i video e le luci offrono una contemplazione unica delle meraviglie dell’Universo. Ognuno, muovendosi liberamente in sala, può mutare il proprio punto di vista e decidere così da quale prospettiva guardare il mondo, dando un significato diverso alla propria visita. L’immedesimazione con la natura è il punto d’arrivo di questo viaggio che parte dalla scienza e arriva fino al cuore. Un’esperienza unica che partendo dall’emozione dello stupore passa attraverso il sentimento della meraviglia per arrivare, infine, alla consapevolezza. Missione compiuta, dunque, per la mostra curata da Morana Matković, la quale ha unito la favola all’astronomia, insegnando ai bambini (e ricordando agli adulti) i valori della vita, dell’amore e dell’amicizia, uniti alle spettacolari magie dell’Universo. Il viaggio diventa quindi la vera risposta che apre nuove prospettive sulla nostra esistenza: non è solo uno spostamento fisico, ma soprattutto un’evoluzione dell’anima. La mostra può essere visitata dal martedì al venerdì dalle 12 alle 20 e il fine settimana dalle 10 alle 20.

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