Un mondo senza confini di Juraj-Marko Žerovnik

L'opera d'esordio «Davanti alla legge» del giovane compositore fiumano, realizzata per il progetto GO! 2025 Nova Gorica-Gorizia, è stata eseguita a Gorizia

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Un mondo senza confini di Juraj-Marko Žerovnik
Juraj-Marko Žerovnik durante un’esibizione alla CI di Fiume. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Non si tratta di una reminiscenza di una qualche opera del passato, come ci si potrebbe aspettare, visto che è menzionato l’anno 2020, quando Fiume era Capitale europea della Cultura. Si tratta, invece, di una nuova opera del compositore fiumano Juraj-Marko Žerovnik, realizzata per il progetto CEC 2025 a Gorizia-Nova Gorica, ovvero del progetto GO! 2025. Il tema di questa CEC è la collocazione sul confine – di due stati e due culture, due lingue – nonché i loro collegamenti.

GO! Borderless Opera Lab fa parte di quel progetto – scrive Dora Lovrečić sul sito glazba.hr – nell’ambito del quale il festival Piccolo Opera del Friuli-Venezia Giulia ha messo in scena nei giorni scorsi due nuove opere. Il Piccolo Opera Festival nasce su iniziativa dell’omonima associazione artistica italiana, sotto la direzione artistica di Gabriele Ribis, con l’obiettivo di rappresentare opere da camera nella provincia italiana del Friuli-Venezia Giulia. Questo evento ha avuto luogo a Gorizia, in Italia, nel Centro culturale “Lojza Bratuž”.

Composizioni plurilingui
La prima opera del dittico è stata realizzata dal giovane compositore fiumano Juraj-Marko Žerovnik ed è la sua prima opera in assoluto, “Pred vrata zakona” (Davanti alla legge o Pred vrati postave). Sara Caneva, compositrice italiana residente a Birmingham, è autrice di un’altra opera, “Radice posizione distanza” (Izvor položaj razdalja o Izvor položaj udaljenost). È lodevole il fatto che il Festival abbia cercato di offrire un’opportunità di creazione ai compositori più giovani. Entrambe le opere sono state ispirate dal luogo per il quale sono state create. A questo proposito, la loro caratteristica è il plurilinguismo. Oltre all’italiano, in alcuni punti si usano lo sloveno e il tedesco e (nell’opera di Caneva) persino il croato e il dialetto friulano.

Personaggi kafkiani
Juraj-Marko Žerovnik, di origine sia croata che slovena, bilingue o trilingue, sembra aver saputo rispondere al meglio al tema del festival. Tuttavia, basa il suo lavoro sul racconto di Kafka “Alla porta della legge”, tematizzando il problema dei confini come imposti e irrazionali. Žerovnik raddoppia i due personaggi di Kafka (l’uomo alla porta e il portiere), quindi ognuno appare in un personaggio maschile e in uno femminile. Ciascuno per conto proprio e ciascuno nella propria lingua (italiano e sloveno), la Donna (Daniela Esposito, soprano) e l’Uomo (Jure Počkaj, baritono), i guardiani (Manuel Sedmak, basso, e Giulia Diomede, mezzosoprano) prova a chiedere il passaggio attraverso la porta, oltre il confine. Ma nessuna delle loro azioni, lusinghe, tentativi di avvicinamento, nemmeno la corruzione, bastano a cambiare la risposta indiscutibile: “Jetzt aber nicht”. Alla fine dell’opera, al termine del viaggio della vita, l’Uomo si rende conto di aver passato tutta la vita aspettando il permesso di passare. Per questo ha uno scoppio d’ira, che viene interpretato dai guardiani nel seguente modo: la porta era destinata solo a lui e ora può finalmente chiuderla.

Dal fiabesco all’umoristico
I mondi musicali evocati da Žerovnik, dal fiabesco incantato all’umoristico, sono intervallati da motivi ricorrenti che completano l’opera. La musica di Žerovnik per l’opera “Davanti alla legge” è piena di intermezzi e gli piace usare l’insieme tutto l’ensemble. Il culmine dell’opera è l’assolo finale dell’Uomo, interpretato dal fantastico e promettente baritono Jure Počkaj.
In generale, gli interpreti, un gruppo di giovani musicisti, attivi in ​​Slovenia, Italia e Croazia, hanno saputo affrontare in modo eccellente le sfide della prima rappresentazione. Entrambe le opere sono state dirette da Sara Caneva, che ha recitato con calma e flessibilità. Fino ad allora, il suono dell’ensemble era uniforme e inaspettatamente potente, grazie, tra l’altro, al sistema di altoparlanti. Di questo si sono occupate le aziende audio e luci della zona di Fiume, Fortissimo Production e dBoki sound&light.
In una città forse un po’ sonnolenta, questo evento ha incontrato una risposta e un consenso relativamente grandi da parte del pubblico. Sarebbe interessante vedere quest’opera nel luogo in cui è stata creata, il capoluogo quarnerino, poiché Fiume è un’antica città di confine e anche la patria di compositori d’opera della storia della musica.

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