Un concerto che svela la gloriosa storia della musica di Abbazia

Al Centro Gervais un concerto documentaristico dedicato a un personaggio iconico, la grande Betty Jurković

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Un concerto che svela la gloriosa storia della musica di Abbazia
Betty Jurković. Foto: RONI BRMALJ

Un folto pubblico si è riunito presso il Centro Gervais di Abbazia venerdì sera in occasione del concerto in onore di Betty Jurković, “Barke faren”. In due ore e mezzo di musica, spettacolo e video, sono stati presentati i successi più famosi del repertorio musicale dell’intensa e varia carriera della cantante.

La storia narrata in musica
Le canzoni, cantate da Betty Jurković, David Danijel e vari ospiti, hanno narrato la storia musicale ma anche umana della cantante che è diventata un personaggio iconico della storia di Abbazia. Definire questo evento soltanto un concerto è forse in parte fuorviante poiché l’impostazione di Ernie Gigante Dešković e David Danijel è stata quella di presentare anche storicamente la figura di Betty Jurković tramite racconti e dialoghi filmati e proiettati su un maxi schermo posto dietro il palcoscenico. Tra una canzone e l’altra è stato riprodotto a spezzoni il filmato di una chiacchierata fatta tra la cantante e Danijel nella quale sono stati narrati vari episodi, aneddoti e pensieri personali della Jurković che hanno fatto sorridere il pubblico in numerose occasioni.

David Danijel.
Foto: RONI BRMALJ

Dalla canzone al video
Il concerto è iniziato con “Autobus Calypso”, un brano realizzato assieme al leggendario Ivo Robić e interpretato da David Danijel. Egli ha operato durante la serata sia come cantante che come presentatore. Assieme all’esecuzione del complesso musicale diretto da Aleksandar Valenčić, in questa prima canzone hanno danzato i ballerini del centro di ballo “Dancel” di Elio Bašan. Alla canzone è seguito qualche minuto di un filmato di carattere documentaristico. Video e canzone hanno dunque agito assieme lungo l’intera serata per descrivere il contesto, la storia o gli aneddoti legati al brano musicale che sarebbe poi stato eseguito. Il video e la musica hanno occupato approssimativamente una parte paritaria della serata. Visto però che le canzoni del periodo tendevano a essere di breve durata, a volte i filmati risultavano più lunghi della canzone presentata, rallentando sensibilmente il dinamismo dell’esecuzione.

Numerosi gli ospiti della serata
Ogni canzone è stata accolta da un forte applauso. Gli ospiti, Tina Vukov, Antonela Doko, Dino Antonić e Nevia Rigutto hanno interpretato ognuno un brano della Jurković dimostrando con la propria esecuzione grandi ammirazione e rispetto per l’autrice. Assente purtroppo Radojka Šverko per motivi di salute. L’arrivo sul palco di Betty Jurković, che ha cantato in tutto tre canzoni della serata, è stato accolto dal pubblico con una standing ovation. La cantante ha dimostrato una voce forte, chiara e praticamente intatta nonostante l’età avanzata. Durante la serata sono stati proposti tutti i più grandi successi, come “Paganini Twist”, “Nogometna utakmica” (l’interpretazione in croato de “La partita di pallone” di Rita Pavone), “Vozi me vlak (v daljave)”, “Ljetna noć” e tanti altri. La canzone di chiusura della serata è stata proprio “Barke faren”, cantata personalmente dalla Jurković, durante la quale sono ritornati sul palco tutti i protagonisti della serata che hanno accompagnato la canzone. Prima dell’inizio della serata si è rivolto al pubblico il sindaco di Abbazia Fernando Kirigin che ha ricordato i suoi primi incontri con Betty Jurković, conosciuta da bambino durante i bagni sulla vecchia spiaggia di Slatina. Uno dei difetti della serata riguarda, purtroppo, la parte tecnica legata al Centro Gervais. Gli altoparlanti della Sala non hanno purtroppo delle caratteristiche tecniche sufficienti per poter trasmettere l’ampia gamma vocale degli interpreti, che peraltro hanno eseguito il loro ruolo con grande professionalità e maestria.

I saluti del sindaco di Abbazia, Fernando Kirigin.
Foto: RONI BRMALJ

Messi in luce aspetti meno noti
Per quanto riguarda la parte documentaristica, il pubblico ha potuto apprendere alcuni aspetti meno noti in ambito generale. Sono stati ricordati i suoi anni universitari a Lubiana, dove ha iniziato praticamente per caso la sua carriera di cantante. La protagonista della serata ha ricordato questo periodo con grande piacere e ha dichiarato di essersi sempre trovata bene in Slovenia e di aver apprezzato la mentalità locale. I suoi primi grandi successi sono stati infatti cantati in lingua slovena. In quest’ambito è stato notato che le lingue che parla sono numerose, incluso l’inglese che negli anni Cinquanta e Sessanta era un idioma poco comune. Proprio grazie a questa abilità ha potuto trascorrere del tempo con Louis Armstrong durante la sua visita nella Jugoslavia di allora e cantare con lui. Un altro evento di rilievo è stato la firma per la casa discografica tedesca Polydor, la più grande del Paese. Sono stati in seguito ricordati i Festival di Abbazia e di Zagabria, che negli anni Sessanta avevano un’importanza di prim’ordine per la scena musicale dell’ex federazione, ai quali partecipavano tutte le più grandi star. Un colpo di scena inaspettato è stata la consegna degli storici dischi d’oro e d’argento, mai ritirati dalla Jurković, da parte del rappresentante della casa discografica “Croatia Records”, successore della “Jugoton” che è sopraggiunto al palco e li ha consegnati direttamente alla cantante.

Non solo cantante, ma anche autrice
Oltre a fare la cantante, la Jurković ha composto i testi per canzoni di altri. In ambito locale, famosa è la canzone “Nisan šla za ten” di Radojka Šverko, vincitore del MIQ 1994 e rimasta un evergreen noto anche oggi. Si è esibita in televisione e alla radio dimostrando una grande capacità anche in questo ambito. Ha considerato sempre molto importante la propria famiglia, e per questo motivo, dopo la morte del consorte Boris Ulrich, ha deciso di ritirarsi dalla scena pubblica nel 1983. Questa decisione è stata considerata da molti un atto prematuro.
Quella di Jurković è stata una vita ricca, che le ha dato l’occasione di conoscere numerose figure importanti della scena musicale croata, come Josipa Lisac, Radojka Šverko, Zdenka Kovačiček, Nevia Rigutto, Duško Jeličić Dule e tanti altri. Questi autori hanno potuto raccontare, nei filmati presentati alla serata, le proprie testimonianze e i ricordi che hanno avuto della Jurković. Hanno inoltre inviato i propri saluti e si sono congratulati per la realizzazione di questo grande concerto.

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