«Ultima radice»: omaggio alla poetessa Adelia Biasiol

Recital di Elsa Fonda, attrice teatrale nonché storica voce RAI

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«Ultima radice»: omaggio alla poetessa Adelia Biasiol

Il giorno di Natale del 2000 moriva, a 50 anni, Adelia Biasiol, una delle voci più dirompenti del panorama letterario istro-quarnerino. Una voce che ha lasciato un’impronta che il tempo difficilmente potrà cancellare. Diciannove anni sono trascorsi da quando Adelia Biasiol si è spenta: ma nonostante la scomparsa, l’immensa opera della poetessa dignanese continua ad avere una forza e un’intensità straordinarie, praticamente impossibili da raccontare in poche righe. Per questo a quasi vent’anni dalla sua scomparsa a parlare sono nuovamente le sue poesie, riportate sul palco da una grandissima Elsa Fonda, le cui straordinarie doti interpretative e la sua potenza espressiva permettono a chi l’ascolta di entrare, nel modo più diretto e profondo, nella vita di Adelia Biasiol. Una vita a tratti dura e difficile, che la poetessa ha comunque sempre affrontato con coraggio, a viso aperto. Questo traspare dai suoi versi, che sabato sera hanno tenuto col fiato sospeso per oltre un’ora i tantissimi dignanesi che hanno avuto l’opportunità di assistere alla prima dal vivo del recital “Ultima radice”, il giusto e dovuto omaggio che Tv Capodistria e l’attrice teatrale nonché storica voce RAI, Elsa Fonda, hanno voluto rendere a una delle più grandi poetesse della Comunità nazionale Italiana.
Un omaggio sentito che inizia con una breve biografia della poetessa e prosegue con i suoi versi più significativi. Versi che hanno colpito il pubblico dignanese e, prima ancora, la stessa Elsa Fonda, rimasta “folgorata” dai contenuti delle poesie di Adelia Biasiol. “Poesie dalle quali traspare il bisogno di verità, il coraggio di parlare del mondo pur essendo nata e vissuta in piccole realtà come Dignano e Pirano”, ha detto Elsa Fonda, che di Adelia Biasiol – che ha conosciuto soltanto attraverso i suoi versi – ritiene fosse una donna tutto sommato fragile, ma capace di trasformare la sua fragilità e le sue debolezze in punti di forza. Fragilità e debolezza che con coraggio racconta a cuore aperto e in un italiano accuratissimo. “Adelia Biasiol adopera nelle sue poesie vocaboli di uso non certo comuni, ma di grande contenuto. Lei osa, ha il coraggio di osare. E questo è comune a poche persone”, ha osservato Elsa Fonda, che paragona la poetessa dignanese nientemeno che a Giacomo Leopardi.
“Trovo che Adelia condividesse con Leopardi lo stesso meccanismo mentale, il meccanismo dell’arte, ma di un’arte che inventa il passato, che si trasforma poi in presente. Inoltre sia Leopardi che la Biasiol hanno avuto il coraggio di raccontare le loro vite difficili”, ha spiegato Elsa Fonda, aggiungendo che forse proprio per questo motivo e per il suo amore per la verità è stata più apprezzata dai “piccoli”, dalle persone comuni piuttosto che dalle istituzioni, che non le hanno tributato i giusti onori. Un’ingiustizia alla quale l’attrice spera possa essere posto rimedio al più presto.
Tornando al recital – che prende il nome da uno dei versi più belli scritti da Adelia Biasiol – ad assistere alla prima dal vivo a Palazzo Bradamante, sede della Comunità degli Italiani, c’erano sia il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, il quale ha sottolineato che appena appresa l’iniziativa di TV Capodistria e di Elsa Fonda, l’UI ha voluto immediatamente sostenerla. Accanto ai vertici della CNI, a Dignano erano presenti anche numerosi conoscenti e amici di Adelia Biasiol. Tra questi anche il presidente della CI di Dignano, Livio Belci, il quale si è detto onorato di potere ospitare un recital capace di mettere in luce la sensibilità, la passione, la voce, ora acuta, ora grave, le debolezze e l’orgoglio di una poetessa di spicco della letteratura italiana dell’Istro-quarnerino.
“Spero che quest’evento possa contribuire a fare conoscere e capire questo fiore all’occhiello della poesia e della letteratura della CNI, che ha lasciato nei nostri cuori un’impronta indelebile”, ha concluso il presidente. Tra il pubblico presente in sala non poteva mancare Mara, la figlia di Adelia, che con voce rotta dall’emozione ha detto che “essere qui oggi a Dignano significa ridare nuovamente voce alla poesia di mamma”. “Una voce – sostiene Mara Škoti Bončina – questa volta diversa; una voce raccontata da chi ha studiato profondamente la poesia lirica di Adelia Biasiol, che l’ha capita, rendendosi conto dell’immenso valore di tali opere. Ricordando la madre, Mara Škoti Bončina, ha detto che Adelia è stata una mamma speciale, una donna ben voluta da tutti, una persona creativa sia sul lavoro che nella vita di tutti i giorni, ma anche una donna che ha usato la poesia come uno strumento per parlare alle coscienze. “Forse, proprio per questa sua voglia di parlare al cuore delle persone non è stata capita. Non sempre siamo disposti a farci travolgere da queste emozioni”, ha concluso Mara Škoti Bončina, la quale ritiene che il recital sia l’omaggio che sua madre si merita, ma che anche tutti noi meritiamo, poiché tramite la sua poesia possiamo conoscere meglio anche noi stessi.

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