Si rafforza la collaborazione tra le due sponde

Le rappresentanti del Dipartimento di Italianistica di Fiume hanno preso parte alle celebrazioni del centenario della Società di Studi fiumani di Roma

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Si rafforza la collaborazione tra le due sponde
Un momento della presentazione del libro. Foto: DIPARTIMENTO DI ITALIANISTICA

Si è tenuta a Roma, presso la sede centrale della Società Dante Alighieri, la cerimonia in occasione dei cent’anni della Società di Studi fiumani, alla quale hanno partecipato in primo luogo il presidente della Società Giovanni Stelli, il presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo-Libero Comune di Fiume in Esilio Franco Papetti e il direttore dell’Archivio Museo storico di Fiume a Roma Marino Micich, i quali hanno parlato della storia e dell’importanza della Società nel panorama storico, ma anche contemporaneo. Giovanni Stelli si è soffermato sul significato della Società di studi fiumani negli ultimi 100 anni e sul suo ruolo oggi, mentre Franco Papetti ha tenuto una lezione sulle collaborazioni della Società e ha fatto presente che è uscito un numero della “Voce di Fiume” dedicato al centenario. Micich ha svolto il ruolo di conferenziere e ha accompagnato le esposizioni con una presentazione power point. Alla cerimonia erano presenti anche due licei romani, che studiano le problematiche riguardanti l’esodo, nonché diversi politici tra cui l’On. Maurizio Gasparri.

L’importanza del convegno internazionale
All’evento erano presenti anche le rappresentanti del Dipartimento di Italianistica di Fiume, Corinna Gerbaz Giuliano, Gianna Mazzieri Sanković e Iva Peršić.
“Alla cerimonia in occasione del centenario della Società di studi fiumani – ha raccontato Gerbaz Giuliano – si è parlato dell’importanza della collaborazione e sono stati persino letti i messaggi giunti dall’assessore comunale alla Cultura del Comune de Roma e altri personaggi illustri. La prima parte dell’evento si è conclusa con un potpourri di canzoni di Francesco Squarcia. La parte che ci ha interessato è stata la seconda, ovvero quella nella quale sono stati presentati gli Atti del Convegno intitolato ‘La cultura italiana a Fiume: risvolti linguistici, letterari e storici’ tenutosi a Fiume l’anno scorso, a novembre del 2022. Anche in questa parte del programma ha parlato Giovanni Stelli per ribadire l’importanza di questo convegno internazionale, ma anche della collaborazione scientifica tra la Società di Studi fiumani e il Dipartimento di Italianistica di Fiume.
Stelli ha ripercorso la storia dalla fondazione del Dipartimento e ha puntato sul fatto che la Società ha riconosciuto sin da subito l’importanza del Dipartimento ed è stata pronta a proporre studi e ricerche particolari. Il convegno corona questo percorso iniziato con un accordo di collaborazione
tra le parti”.

Gettate le basi per ulteriori ricerche
Corinna Gerbaz Giuliano ha aggiunto che il convegno è stato organizzato per celebrare il decimo anniversario della fondazione del Dipartimento di Italianistica, mentre gli Atti presentati a Roma testimoniano l’ampio raggio di interessi scaturiti dagli interventi e il coinvolgimento di persone vicine alla cultura fiumana (ungherese, italiana e croata). Il convegno, ha concluso la studiosa, getta le basi per ulteriori ricerche e si proseguirà su questa strada.
Gianna Mazzieri Sanković si è rivolta ai presenti per parlare nel dettaglio e illustrare cosa significava organizzare il convegno, ma si è soffermata pure su questioni identitarie riguardanti la natura confinaria, plurilingue e pluriprospettica di Fiume.
Iva Peršić ha illustrato gli interventi che si sono svolti durante il convegno.

La lingua italiana a Fiume
Ha fatto seguito nella giornata di martedì, al Dipartimento di Lettere e Culture moderne all’Università La Sapienza, la presentazione del libro “Un tetto di radici (Lettere italiane: il secondo Novecento a Fiume)” tenuta da Elisabetta Mondello e Giulio Nisini.
Il volume è un compendio di saggi scientifici che trattano il tema della letteratura in lingua italiana nel secondo Novecento a Fiume.
Tutto il volume è composto da saggi, ma in pratica la prima parte è la storia della letteratura fiumana, suddivisa in tre rami. Il primo è quello del secondo dopoguerra, ovvero dal ‘45 al ‘64, cioè il realismo socialista o neorealismo. Il secondo periodo è quello dal ‘64 all’’89, ovvero alla Caduta del Muro di Berlino, un’apertura in ogni senso, i libri, l’allacciamento dei rapporti con l’UPT, i primi studenti che vanno a studiare in Italia. La terza fase è quella del nuovo Stato croato, dal ‘90 fino ad oggi. Poi ci sono due capitoli aggiuntivi, ovvero la letteratura dell’esodo e la letteratura dialettale.
Alla lezione hanno presenziato anche le autrici, nonché rappresentanti del Dipartimento di Italianistica di Fiume, Corinna Gerbaz Giuliano e Gianna Mazzieri Sanković, accompagnate da Iva Peršić. L’incontro è stato moderato da Ester Capuzzo.

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