Saša Ceci. Tecnologia e scienza: informarsi è importante

Nell’ambito della manifestazione «Un fiume di tecnologia», alla Facoltà di Edilizia di Fiume lo scienziato croato ha tenuto un’interessante conferenza

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Saša Ceci. Tecnologia e scienza: informarsi è importante
La Facoltà di Edilizia al Campus di Tersatto. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Ha avuto luogo nei giorni scorsi e si è conclusa ieri nel Campus di Tersatto la terza edizione della manifestazione “Rijeka tehnologije” (Un fiume di tecnologia), i cui obiettivi sono la promozione e la popolarizzazione dell’istruzione nel campo delle scienze tecniche e naturali al fine di illustrare all’opinione pubblica gli straordinari risultati tecnologici ottenuti a Fiume. Nell’ambito della manifestazione, negli spazi dell’Università fiumana scienziati e docenti hanno parlato del proprio lavoro e delle ricerche che svolgono, mentre i cittadini hanno avuto la possibilità di conoscerli da vicino. Questi risultati, infatti, sono generatori di innovazioni e di valori aggiunti e permettono l’assunzione di talenti nel campo della scienza in Croazia e, nello specifico, a Fiume.

Pubblicazioni rilevanti
Uno degli appuntamenti destinati a un pubblico più vasto è stata la conferenza, tenutasi alla Facoltà di Edilizia, sul tema “La tecnologia – precursore o effetto collaterale della scienza” con in veste di relatore il fisico delle particelle Saša Ceci, uno dei più noti promotori e divulgatori della scienza in Croazia.
A salutare i presenti è stato il preside della Facoltà di Edilizia, Mladen Bulić, mentre la vicepreside Neira Torić Malić ha proposto alcuni cenni biografici del relatore. Saša Ceci, ricercatore presso l’Istituto “Ruđer Bošković” di Zagabria e l’Agenzia europea per la ricerca nucleare CERN, ha seguito corsi di perfezionamento all’Università di Georgia negli Stati Uniti. Per dieci anni ha condotto la trasmissione “Treći element” ed è noto a livello nazionale, ma anche fuori dai confini della Croazia per il suo lavoro di divulgazione scientifica. È autore di quattro raccolte di testi divulgativi, intitolati “Blesimetar”, di cui il primo viene utilizzato ormai da anni al corso di metodologia delle ricerche in psicologia in seno all’Università fiumana, mentre il secondo propone una serie di testi sui fenomeni della fisica spiegati in maniera divertente e comprensibile, tanto che la Società nazionale di fisica distribuiva nel 2019 questo volume come premio agli alunni che hanno ottenuto i risultati migliori alle gare di fisica.

Carrellata nella storia della scienza
Il terzo libro, uscito nel 2021, comprende testi che analizzano i meccanismi e le conseguenze del “pensiero magico”, della pseudoscienza e di altri fenomeni che dilagano e si sono intensificati durante la pandemia, mentre per il quarto “Blesimetar” lo scienziato è stato insignito l’anno scorso del Premio della Città di Zagabria e, nonostante fosse fisico, è stato invitato dall’Istituto nazionale per la Salute pubblica a tenere una conferenza durante un corso educativo sulla vaccinazione per i medici e gli operatori sanitari. Nel 2015 è stato insignito del premio nazionale annuale per la scienza e la divulgazione scientifica.
Nell’ambito della sua conferenza, Ceci ha fatto una carrellata nella storia della scienza, nella sua età d’oro e nella scienza moderna e ha cercato di rispondere alla domanda se la tecnologia sia un fenomeno naturale, ovvero il risultato della curiosità e dell’impegno dell’essere umano a comprendere i meccanismi della natura, oppure se essa sia una conseguenza dello sviluppo della tecnologia. La risposta si trova tra i due estremi, in quanto nel corso della conferenza Ceci ha dimostrato come la scienza e la tecnologia spesso si compenetrano, in quanto le osservazioni scientifiche danno vita a soluzioni tecnologiche di portata epocale, mentre a sua volta lo sviluppo della tecnologia porta a nuove scoperte scientifiche.

Paure e insicurezze
Ceci ha esordito con alcune osservazioni legate al fatto che, seppure tutti utilizzano la tecnologia, che è frutto a sua volta della scienza, in molti casi questa viene percepita come qualcosa di negativo in quanto nel corso dei decenni è stata dipinta in questo modo da manipolatori e complottisti. Gli organismi geneticamente modificati (OGM), i vaccini, il sistema HAARP e altre tecnologie vengono demonizzate dai media e sui social, mentre invece basterebbe informarsi meglio sul modo in cui funzionano per fugare numerosi dubbi e paure. Stando a Ceci, la maggior parte dei media insiste a giocare sulle paure e le insicurezze della gente, generalmente poco propensa a informarsi a fondo su certi argomenti da fonti autorevoli, portando alla diffusione esponenziale di bufale e alla disinformazione.

Un modo di pensare
Parlando della scienza, il relatore ha citato la definizione che ne ha dato Carl Sagan, uno dei più grandi divulgatori scientifici nella storia, il quale ha spiegato come questa non è soltanto un compendio di conoscenze, ma è un modo di pensare. “Questo modo di pensare include anche molta fantasia e creatività, ma anche molto scetticismo. È un insieme di metodi e procedimenti che ci porta a delle nuove scoperte”, ha puntualizzato Ceci, il quale ha quindi elencato le prime tecnologie scoperte dagli umani, come il fuoco (utilizzato già dall’Homo Erectus circa un milione di anni fa), la ruota, scoperta circa 6mila anni fa, le osservazioni astronomiche e le deduzioni degli antichi Greci.
“Come sappiamo che il fuoco è la prima tecnologia? Perché si è visto che gli accumuli di cenere ritrovati nelle caverne si trovavano in punti ben precisi, il che vuol dire che il fuoco veniva controllato e acceso appositamente in punti specifici di queste abitazioni primitive”, ha spiegato, soffermandosi quindi sulle prime osservazioni astronomiche e le conclusioni alle quali erano giunti gli antichi Greci per quanto riguarda la forma della Terra, la sua circonferenza, la distanza tra la Terra e la Luna e altre scoperte che successivamente sono state confermate da misurazioni ed esperimenti, come anche da strumenti scientifici moderni.

Le scoperte scientifiche e il loro impatto
Ceci ha quindi fatto una carrellata nei maggiori scienziati del XIX e XX secolo e nelle loro scoperte, soffermandosi quindi sul CERN, il più grande laboratorio al mondo che svolge la ricerca sulla fisica delle particelle elementari, fondato nel 1954 per trattenere gli scienziati europei in Europa ed evitare che se ne vadano negli Stati Uniti. Ha puntualizzato che numerose scoperte fatte al CERN hanno avuto un impatto decisivo sulla vita di tutti i giorni.
La conferenza non poteva finire senza un accenno all’Intelligenza artificiale e alle incognite legate al suo utilizzo e sviluppo. In questo contesto, lo scienziato ha citato le parole di Marie Curie, fisica, chimica e matematica e l’unica in assoluto nella storia della scienza ad aver ottenuto due premi Nobel per due discipline diverse, la fisica e la chimica: “Niente nella vita va temuto, dev’essere solamente compreso. Ora è tempo di comprendere di più, così possiamo temere di meno”.

Lo scienziato ha preparato alcuni semplici esperimenti.
Foto: HELENA LABUS BAČIĆ

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