«Rivelazioni prioritarie». Gli scatti che veicolano messaggi

Alla Galleria Kortil di Fiume è allestita fino al 29 luglio la mostra dell'artista connazionale Rebeka Legović, che vanta una serie di prestigiosi riconoscimenti internazionali

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«Rivelazioni prioritarie». Gli scatti che veicolano messaggi
Rebeka Legović dinanzi ad alcune delle sue fotografie. Foto: Goran Zikovic

“Rivelazioni prioritarie” è il titolo della mostra fotografica dell’artista fiumana connazionale Rebeka Legović – giornalista, redattrice e conduttrice alla RTV Slovenia (già giornalista del nostro quotidiano), ma anche fotografa specializzata in moda, architettura e fotografia concettuale – inaugurata la settimana scorsa alla Galleria Kortil di Fiume. L’allestimento si compone di diversi cicli fotografici realizzati dall’artista negli ultimi anni, in cui gli elementi principali che caratterizzano le sue opere sono il minimalismo, la chiarezza della composizione, le tinte accese e brillanti negli scatti a colori, un’atmosfera surreale e la cura per ogni minimo dettaglio. Le fotografie dell’architettura, invece, giocano sulle tonalità di grigio e bianco, mentre le raffinate inquadrature richiamano delle composizioni astratte. La mostra propone anche una serie di scatti in bianco e nero che si presentano come dei ritratti, ma soltanto in parte, in quanto i volti dei modelli sono parzialmente nascosti nell’ombra e come tali risultano ancora più intriganti.

Un riassunto degli ultimi anni
Fin dal 2010, anno in cui ha iniziato a occuparsi di fotografia, Rebeka Legović è stata insignita di numerosi premi, mentre tra i più prestigiosi si colloca senza dubbio il titolo di “Advertising photographer of the year” all’edizione del 2019 degli International Photography Awards (Ipa) (chiamato anche Oscar della fotografia) alla quale ha vinto il primo posto nella categoria “Moda”, ottenendo anche una menzione d’onore nella categoria “Architettura”. La mostra “Rivelazioni prioritarie” è stata presentata due anni fa a Capodistria e l’anno scorso a Montona e in parte a Fiume, mentre quest’anno è stata arricchita con opere più recenti.
“La mostra che propongo alla Galleria Kortil contiene delle serie fotografiche realizzate negli ultimi due anni, quindi è stata arricchita, soprattutto per quanto riguarda le fotografie dell’architettura – ci ha riferito l’autrice –. L’allestimento comprende anche una nuova serie, premiata l’anno scorso con l’Oscar della fotografia, ‘Le prospettive dell’identità’, che ha vinto anche a Rovigno un premio nella categoria ‘Moda’. Questa è pertanto una mostra molto più ampia, che l’anno scorso era stata presentata anche a Montona e in parte anche a Fiume, dove erano state esposte le opere mai prima presentate al pubblico. Si può dire che quest’esposizione sia un riassunto degli ultimi anni della mia produzione fotografica, sia per quanto riguarda la fotografia dell’architettura sia quella di moda, con le serie fotografiche che hanno fatto il giro del mondo grazie ai vari concorsi e premi che ho vinto”, ci ha spiegato l’autrice.

Scatti pensati fino ai minimi dettagli
Nella sua prefazione al catalogo della mostra, il critico e fotografo Borislav Božić osserva come le fotografie di moda di Rebeka Legović siano molto più di ciò che rientrerebbe in questa categoria e l’artista si dice d’accordo con la sua constatazione. “Se dobbiamo categorizzare questi scatti, è vero che si tratta di fotografie di moda, ma io non lavoro su commissione e ciascuna mia fotografia è totalmente pensata, realizzata dalla A alla Z nel senso di acconciature, trucco e vestiti, della scelta delle location e via dicendo. Si tratta di una fotografia concettuale con la quale cerco anche di veicolare dei messaggi”, ha rilevato.
Un aspetto molto importante nei suoi scatti a colori è l’utilizzo di tinte brillanti, di colori accesi e ben definiti. “Per quanto riguarda i colori, io li uso soprattutto per la composizione, ma nelle mie opere ci sono anche tantissime ombre e luci. È difficile spiegarlo a parole perché la composizione è uno degli elementi fondamentali che contraddistinguono il mio lavoro fotografico, però in questa mostra una delle novità è che ho presentato anche un angolo dedicato alla fotografia in bianco e nero: i contrasti sono molto accesi e richiamano la stessa composizione che riproduco con i colori”, ha precisato.
In uno dei cicli di fotografie di moda si riconosce sullo sfondo l’ambiente dell’ultimo piano della Casa dell’infanzia di Fiume. “La serie ‘Le prospettive dell’identità’ è stata realizzata nella Casa dell’infanzia. Ho scelto quella location, l’ho ripulita un po’ e credo che quelle geometrie architettoniche mi abbiano permesso di raccontare bene la storia che avevo in me”, ha concluso.
La mostra si può visitare fino al 29 luglio prossimo.

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