Quel realismo magico racchiuso in una bottiglia

È stata inaugurata nella Galleria «Juraj Klović» a Fiume l'esposizione personale di Morena Brnčić. Le tele dipinte in tecnica mista parlano delle bellezze e delle tradizioni marinare

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Quel realismo magico racchiuso in una bottiglia
Morena Brnčić e Theo de Canziani all’inagurazione della mostra. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Dopo sette anni di assenza, la pittrice Morena Brnčić è ritornata ad esporre nella sua città natale, precisamente nella Galleria “Juraj Klović”. Si tratta di una mostra personale, la 35.esima, dal tema “Una bottiglia nel mare e tanto altro ancora nella bottiglia” (Boca u moru a u boci mora još toliko) in cui l’artista presenta una serie di tele a forma di anfore con temi il mare, la sua ricchezza marina e le caratteristiche barche in legno dei pescatori nostrani.

Opere gradite all’occhio
A introdurre l’artista è stato lo storico d’arte, Theo de Canziani, il quale ha illustrato l’opus di Brnčić. “Il trattamento pittorico iperrealistico di tutte le sue opere è nobilitato da un’ottima padronanza della tecnica pittorica e della tecnologia. Sebbene, sia in questo caso, ma pure in tutte le sue tele, le rappresentazioni sono alquanto realistiche, si tratta di composizioni pittoriche di uno strano realismo magico, che confronta questa eccellenza con la magia di un’improvvisa fusione o evasione surreale. Il mare e tutto quello che è legato al mare sono la prospettiva di questo ciclo con interessanti contrappunti e svolte di pittura comparata, motivi e direzioni stilistiche. Le sue linee sono nette, reali e i suoi colori forti, per questo le sue opere sono gradite all’occhio”, ha illustrato de Canziani.
Le anfore, come dichiarato dalla pittrice stessa, sono tele ritagliate in forma di questi artefatti ritrovati nei fondali del mare Adriatico, dunque ben si addicono con i motivi presentati, il tutto dipinto su uno sfondo azzurro-blu a simbolo di mare e cielo. Molte di queste chiocciole e conchiglie che ha dipinto, sono specie protette e alla maggioranza sono quasi sconosciute. Per questo motivo l’artista ha voluto immortalarle affiancandole alla tradizione della flora e fauna e della storia delle piccole imbarcazioni dei pescatori locali.

Barche e fauna marina
Il ciclo marino è nato a partire dal 2011 e si è sviluppato nel tempo spontaneamente con diverse mostre dedicate al tema. Morena Brnčić ci ha fatto sapere che considera questa mostra come il punto finale, la fine di un ciclo a tutto tondo. “Le tele in questione trattano due motivi principali: il primo motivo sono le tradizionali barche dell’Adriatico, il secondo motivo sono le conchiglie e i pesci dell’Adriatico. Ho coltivato entrambi negli ultimi anni e ora ho deciso di terminare il tema”, ha detto l’artista.
La seconda parte della mostra è incentrata sulla natura morta, tema portante di quasi tutti i lavori di Morena Brnčić. Seppure le sue caratteristiche sono tele di formati più piccoli, qui vengono presentate tele più grandi e con toni più scuri. “Non sono i tipici colori mediterranei, solari e forti, ma sono piuttosto spenti, pur avendo trattato la vegetazione tipica dell’area. Ho modificato parzialmente la composizione, semplificandola in alcune parti e rendendola un po’ più complicata in alcune altre immagini”.
Morena Brnčić si è laureata nel 2000 all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nella classe del professor Saverio Terruso che la chiama, già nel 1998 ad esporre quale rappresentante della propria generazione alla mostra annuale dell’Accademia di Brera Salone I al Museo della Permanente di Milano. Espone in modo indipendente dal 2001 e finora ha all’attivo 35 mostre personali e un centinaio di collettive nel Paese e all’estero.
La mostra “Una bottiglia nel mare e tanto altro ancora nella bottiglia” rimarrà in visione fino al 15 marzo prossimo.

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