Marussici. La Luna in un connubio tra musica e natura

Tre musicisti austriaci hanno proposto alcune delle più belle canzoni dedicate al satellite della Terra

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Marussici. La Luna in un connubio tra musica e natura
Karolin Türk, Peter Erregger e Dolf Türk. Foto: ERIKA BARNABA

“Moon songs”, suggestivo concerto nella notte di luna piena che ha riunito nel Parco delle sculture di Marussici numerosi amanti di atmosfere romantiche e mistiche. Anche se il mal tempo ha fatto slittare il concerto di un giorno, la luna ha comunque regalato un’illuminazione naturale calda, affiancata da pochi fari con luci colorate soffuse, quasi come volesse salutare il pubblico. Sono stati il chitarrista Peter Erregger, il bassista Dolf Türk e Karolin Türk con la sua voce ad intonare canzoni ricche di poesia, di storie e di vita in un luogo già prezioso di suo, ma che ha vissuto anch’esso per la prima volta una magia simile.
Quindi non è potuta mancare la conosciutissima canzone “Moon river”, brano musicale scritto e composto da Johnny Mercer e Henry Mancini nel 1961 e che ha vinto l’Oscar per la migliore canzone nel 1962 come parte della colonna sonora del film “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn. La canzone inoltre diede il nome a un’insenatura in Georgia vicino alla città natale di Johnny Mercer.
Intonato pure “Moondance”, brano scritto da Van Morrison nel 1970 ma che non venne commercializzato come singolo fino al 1977. Uno dei suoi brani più famosi, la dedica perfetta, con l’energia e la passione che colpiscono nel segno. Di Sting invece è stata proposta “Moon over Bourbon Street” (1986), un delicato brano in stile jazz. In una notte di luna piena, quando il musicista inglese stava passeggiando per le vie del Quartiere Francese di New Orleans e avendo la sensazione di essere seguito, ricorda il libro che gli aveva regalato suo amico Andy Summers quando ancora i “Police” erano in vetta alle classifiche di mezzo mondo. Si trattava di “Intervista col vampiro”, il romanzo di Anne Rice ambientato proprio nella città della Louisiana. Il conflitto interiore del vampiro ha ispirato Sting a una delle canzoni più belle del suo debutto da solista. Proposto pure “Harvest Moon”, brano del musicista canadese Neil Young, pubblicato nel 1992 come ritorno ad atmosfere più rilassate, dopo una convalescenza. Sono seguiti brani di Norah Jones e altri compositori di canzoni ben note ma raramente eseguite e di vari generi come jazz, folk, pop e country.
Nel bis richiesto dal pubblico, i protagonisti hanno proposto “Blue Moon” celebre canzone, scritta nel 1934 da Richard Rodgers e Lorenz Hart, che entrò nel repertorio di molte formazioni jazz dell’epoca.
La scaletta del concerto è stata pensata apposta per l’occasione e comprendeva brani dedicati a questo unico satellite naturale della Terra e con nel titolo la parola luna, in un connubio tra musica e natura che supera i confini e che quest’anno ha aggiunto una novità alle proposte estive musicali dell’UPA di Buie, ente organizzatore.
Ad esprimersi in merito pure la direttrice dell’UPA, Tanja Šuflaj: “Questo concerto in notturna è stata un’occasione per vivere un’esperienza davvero speciale, pensata non solo per gli appassionati di musica, ma anche per quelli della natura. L’idea è nata da Peter Erregger, nato in Austria nel 1958, che ha studiato chitarra classica all’Università di Graz e ha diversi progetti con i quali suona le proprie composizioni. Arrivò per la prima volta a Grisignana nel 1980 come giovane studente di chitarra e da allora si innamorò del nostro territorio. Da sei anni possiede una casa a Bibali, nella quale passa alcuni mesi all’anno. A Marussici si è esibito con i coniugi e musicisti Karolin e Dolf Türk, austriaci pure loro ma che da qualche anno vivono a Monte Picollo, località del momianese. Ho accolto subito l’idea di questo concerto in quanto, oltre al fatto che Erregger avesse espresso il desiderio di suonare in futuro con vari ensemble del territorio di Buie per realizzare le sue idee e composizioni musicali, mi ha persuaso il pensiero di dedicare una serata alla nostra “lampada notturna”, nonché regina delle maree, governatrice di influssi magnetici ed evocatrice di sentimenti. È noto come al chiaro di Luna si consumino grandi promesse d’amore, in atmosfere poetiche. Una serata nella quale, poeticamente si può dire, abbiamo potuto andare a spasso tra le stelle a cercare proprio lei, la Luna”, ha concluso Šuflaj.

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