«Mali neboder». Una vera chicca tra i negozi d’antiquariato

A colloquio con Tomo Vučinić, uno dei due gestori della libreria situata dal 1962 in via Ciotta a Fiume, premiata di recente dal Ministero della Cultura e dei Media

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«Mali neboder». Una vera chicca tra i negozi d’antiquariato
Tomo Vučinić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il Ministero della Cultura e dei Media della Croazia aveva proclamato il 2021 l’Anno del libro, avviando il concorso per le migliori librerie e negozi d’antiquariato per libri usati, a cui si accede attraverso un’autocandidatura. Quest’anno, tra i vincitori della seconda edizione del Premio, figura anche il “Mali neboder” di Fiume, lo storico negozio d’antiquariato del centro fiumano, che dal 1962 mantiene la medesima sede in via Ciotta. Si tratta, infatti, del negozio di libri usati con la più lunga attività continuativa in Croazia, inizialmente gestito dalla Matica Hrvatska e assunto nel 1998 da Tomo Vučinić e Saša Dmitrović (quando prende il nome attuale). Il “Mali neboder” è stato proclamato dalla giuria del Ministero – composta dalla poetessa Ana Brnardić, dalla traduttrice Lea Kovacs e dallo scrittore e drammaturgo Jasen Boko – miglior negozio d’antiquariato in Croazia a esclusione dell’area di Zagabria (alla quale è stata dedicata una categoria a parte del concorso), ottenendo un premio in denaro del valore di 30mila kune. Stando a quanto espresso nella motivazione della giuria, il “Mali neboder” è “una vera chicca del settore, uno spazio piccolo, ma sfruttato al massimo, con spazi e stanze semi-nascoste che rivelano un mondo di volumi meravigliosi e antichi, fumetti e dischi in vinile. Ha un’ottima offerta di prodotti – prosegue il comunicato – ed è amministrato da due gestori assai cordiali e informati. Una caratteristica particolare dell’attività, che non abbiamo incontrato altrove, riguarda l’organizzazione di aste online, con numerosi partecipanti locali e internazionali. Il ‘Mali neboder’ possiede diverse edizioni preziose, mentre la complessiva gestione e l’agilità dei proprietari lo rende chiaramente un negozio d’antiquariato con un’anima”. Abbiamo incontrato Tomo Vučinić, uno dei due responsabili, per parlare di alcune curiosità legate all’attività del “Mali neboder”.

Amore ed entusiasmo
Quali sono state le più grandi sfide del lavoro in questi anni?
“Si tratta di un mestiere che per sua natura porta delle sfide, poiché ci occupiamo di libri. È, purtroppo, un’attività agli sgoccioli, dato che i libri vengono sempre più sostituiti da altre tipologie di fonti d’informazione. Nel nostro caso, ciò che ci ha spinti a proseguire per tutti questi anni è stato l’entusiasmo e l’amore per questo mestiere, una grande passione per questa attività. I libri vengono acquisiti esclusivamente da collezioni private e, anche dopo trent’anni, frugare nelle biblioteche private rappresenta per noi un momento del tutto speciale, che porta con sé emozioni particolari, poiché non sappiamo mai quali rarità potremmo trovare”.

Quali sono tra i libri più antichi o più particolari che possedete?
“In questo settore, l’antichità non costituisce il criterio principale per quanto concerne la stima del valore di un dato volume. Capita spesso, infatti, che libri di autori viventi siano più costosi di alcuni scritti e pubblicati secoli fa. Piuttosto interessanti sono, invece, le prime edizioni di determinate opere, come anche pubblicazioni contenenti delle immagini preziose o delle dediche firmate da, oppure consegnate a personaggi noti, mentre un caso particolare è quello degli ‘ex libris’, una pratica purtroppo abbandonata nel tempo. Insomma, vengono apprezzati soprattutto quei volumi che, oltre al valore artistico-letterario dell’opera, presentano delle caratteristiche che ne accrescono il valore complessivo. Nel nostro negozio abbiamo, tra le varie pubblicazioni, una prima edizione del ‘Veli Jože’ di Vladimir Nazor, stampata a Lubiana nel 1908, con le illustrazioni di Saša Šantel, una vera chicca in quest’area”.

Ha notato in questi anni un effetto della digitalizzazione sulle abitudini di lettura e di acquisto di libri usati?
“Innanzitutto, bisogna essere realistici e ammettere che la lettura dei libri, anche prima dell’epoca digitale, non godeva di grande popolarità. La questione non riguarda, infatti, tanto le abitudini di lettura, quanto il possesso di libri. Una volta, il libro deteneva uno status simbolico nelle case, ovvero rappresentava, in un certo senso, il simbolo dell’alfabetizzazione delle famiglie, mentre oggi non indica nulla di tutto ciò. Negli ultimi cinque o sei anni abbiamo notato un generale aumento delle consegne dei libri nei negozi di antiquariato da parte delle persone, che indica un trend preoccupante per quanto riguarda l’importanza che le persone attribuiscono ai libri e alla lettura. Va osservato che un tipo di pubblicazione che sicuramente ha perso questo valore simbolico è quello dei dizionari e delle enciclopedie, che prima rappresentavano una sorta di ‘evergreen’, una fonte sicura di sapere. Oggigiorno, infatti, riceviamo da parte delle persone sempre più enciclopedie, molte delle quali non riusciamo a conservare a causa della mancanza di spazi. Per quanto invece riguarda le nuove tendenze nelle abitudini d’acquisto, è indubbiamente cresciuta la popolarità dei negozi online”.
Ideatori dell’asta pubblica

Ha osservato dei nuovi trend nei gusti dei lettori?
“Sì, un genere che è cresciuto di popolarità tantissimo negli ultimi anni è quello dei romanzi fantasy. Le opere di Tolkien, Martin e Rowling ora rappresentano degli oggetti da collezione, che vengono ricercati in base all’anno di pubblicazione e al tipo di edizione. Ci sono poi, ad esempio, dei collezionisti molto interessati alla letteratura scandinava contemporanea. Noi ci concentriamo soprattutto su volumi di grande valore storico e artistico-letterario. Siamo stati i primi in Croazia ad avviare un’asta pubblica di libri usati, che organizziamo due volte all’anno, anche in collaborazione con dei partner da Zagabria e da Lubiana (www.aukcije4a.com). È un’iniziativa particolarmente interessante per i collezionisti. Il prossimo incontro si svolgerà a Fiume agli inizi di giugno dell’anno prossimo, mentre ad autunno organizzeremo un’asta a Zagabria in collaborazione con altri negozi di antiquariato croati e sloveni”.

Com’è stato vincere il riconoscimento del Ministero?
“Speravamo tanto di ottenerlo e quindi ci ha fatto moltissimo piacere. Siamo molto grati del premio perché rappresenta un buon sostegno economico alla nostra attività”.

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