L’Orchestra sinfonica fiumana chiude in bellezza il 2023

Al TNC «Ivan de Zajc» di Fiume è in atto il ciclo di concerti di Capodanno, che prosegue ancora questa sera e domani

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L’Orchestra sinfonica fiumana chiude in bellezza il 2023
L’Orchestra sinfonica ha dato il meglio di sé nella prima delle quattro date previste. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

La fine dell’anno, con tutte le feste, gli incontri e i brindisi, è un periodo di divertimento e musica. Uno degli eventi tradizionali più gettonati di questo periodo è il solenne concerto di Capodanno dell’Orchestra sinfonica del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, che accompagna a suon di musica il vecchio anno, per dare il benvenuto all’anno a venire. In questa stagione teatrale i concerti di Capodanno sono dedicati al valzer, la danza tedesca del XVIII secolo che viene spesso associata ai balli di corte, e portano, appunto, il titolo “Tutti al valzer!”.

Il pubblico fiumano ha dimostrato ancora una volta di apprezzare la buona musica classica e ha riempito lo “Zajc” in ogni ordine di posti. A dare il benvenuto ai presenti è stato il direttore dell’Opera, Dražen Siriščević, il quale ha ammesso che per lui questo è il primo Capodanno in questo ruolo, ma ha riconosciuto il fortissimo legame tra Fiume e il programma teatrale musicale di dicembre.

Tra valzer, marce e polke
“Ci siamo riuniti stasera per accogliere il più bel regalo che possa donarci la nostra orchestra – ha affermato Siriščević –. Vi ringrazio della vostra presenza e vi invito a continuare a seguirci anche a gennaio, perché abbiamo tanti appuntamenti in serbo. Il primo è in programma già il 5 gennaio e si tratta dell’Opera ‘Anna Bolena’ di Gaetano Donizetti, diretta da Diana Haller, che per l’occasione si esibirà a fianco di Anamarija Knego. Vi ricordo anche che il 23 gennaio organizziamo il concerto sinfonico intitolato ‘Divertimento’, con la partecipazione del Maestro Alan Bjelinski e del violoncellista Petar Kovačić. Questi sono, però, solo dei piccoli assaggi di tutto ciò che potrete vedere e ascoltare l’anno prossimo. Vi invito, dunque, ancora una volta a seguirci e a sostenerci”, ha concluso il direttore.
Il concerto, diretto dallo splendido Maestro Valentin Egel, è stato aperto dalla danza “La polacca” o “La polonaise” di Petar Iljič Čajkovski (1840 – 1893) dell’opera “Evgenij Onegin”, la quale ha segnato il ritmo ternario di tutta la serata. È seguito un altro valzer, sempre dello stesso compositore, ma questa volta tratto dal balletto “La bella addormentata”.

Un talento precoce
Sono seguiti “Danza slava” di Antonín Dvořák (1841 – 1904), il valzer “Gold und Silber” di Franz Lehár (1870 – 1948): la “Danza ungherese” di Johannes Brahms (1833 – 1897); “Walzerfolge”, tratto dall’opera lirica “Il cavaliere della rosa” di Richard Strauss (1864 – 1949); la “Danza ungherese n.1” di Johannes Brahms e l’”Allegro appassionato, Op. 43” di Camille Saint-Saëns (1835 – 1921). A quest’ultimo brano prima della pausa ha preso parte anche il giovanissimo solista Petar Đula Vrbanić al violoncello, il quale ha entusiasmato il pubblico non solo per la sua bravura e il virtuosismo nell’esecuzione, ma anche per il fatto che il musicista ha raggiunto un tale livello di maestria a soli dodici anni d’età. Il ragazzo è stato introdotto dal Maestro Valentin Egel, il quale lo ha indirizzato e seguito durante tutto il pezzo.

All’insegna della famiglia Strauss
La seconda parte del concerto di Capodanno ha compreso esclusivamente brani della famiglia Strauss, ovvero di Johann Strauss padre (1804 – 1849), Johann Strauss figlio (1825 – 1899) e di suo fratello minore Eduard Strauss (1835 – 1916).
Il primo è stato la “Marcia di Jelačić” (op. 244) di Strauss padre, il secondo è stato una polka veloce intitolata “Entweder oder!” di Johann figlio, seguita dal valzer “Künstlerleben” dello stesso compositore. È seguita la polka “Bahn Frei” del fratello Eduard, sicuramente uno dei pezzi più conosciuti del meno noto fratello Strauss. Il vivace brano è stato reso ancor più divertente da un’uscita di scena del Maestro Egel, che in pochi secondi ha sostituito la giacca del frac con una divisa da ferroviere e la bacchetta con la paletta tipica dei ferrovieri. Non è mancato nemmeno il cappello e il fischietto a rendere completo il costume in tema con la polka.
Gli ultimi tre brani della serata sono stati il “Kaiser-Walzer” o Valzer imperiale, la “Tritsch-Tratsch Polka” e la polka “Unter Donner und Blitzen” (Sotto i tuoni e i fulmini) di Johann Strauss figlio. Una volta concluso il concerto mozzafiato il Maestro Valentin Egel si è rivolto al pubblico per dire “Auguri”, mentre l’orchestra ha continuato all’unisono “di buon anno!”
L’insaziabile pubblico fiumano ha continuato, però, ad applaudire el che i musicisti hanno proposto tre bis: il classico di sempre, “Sul bel Danubio blu”, di Johann Strauss figlio, e l’immancabile e amatissima “Marcia di Radetzky” di Johann padre, che l’Orchestra – accompagnata dal pubblico che scandiva il ritmo, come da tradizione, battendo le mani – ha eseguito due volte.

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