Liberare la fantasia grazie al cinema italiano

Cerimonia di premiazione del concorso di critica cinematografica alla SMSI di Fiume. L’AFIM ha omaggiato la creatività degli studenti con lauti premi in denaro, ma anche libri e riviste

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Liberare la fantasia grazie al cinema italiano
I premiati. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Si è tenuta nella mattinata di ieri, nell’Aula magna della Scuola Media Superiore Italiana di Fiume, la cerimonia di premiazione degli studenti che hanno vinto i primi cinque posti al concorso di critica cinematografica “Liberiamo la fantasia”, organizzato dall’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo (AFIM). A dare il benvenuto ai presenti e a fare gli onori di casa è stato il preside, Michele Scalembra, il quale ha rilevato che, anche se è giunto soltanto alla terza edizione ed è dunque un premio relativamente recente, il concorso sta acquisendo rilevanza tra gli studenti della SMSI, che di anno in anno producono un numero sempre maggiore di elaborati. L’interesse per la materia è stato sicuramente risvegliato anche dai film proposti, che hanno destato la curiosità dei ragazzi e hanno dato origine a un proficuo dibattito in classe.

Scalembra ha salutato anche i numerosi ospiti presenti in sala, ovvero il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, il presidente e il vicepresidente dell’AFIM, rispettivamente Franco Papetti e Andor Brakus, il segretario generale Adriano Scabardi, Rosanna Turcinovich Giuricin, Rina Brumini in rappresentanza della Comunità degli Italiani di Fiume e tanti altri.

Approcci diversi
“Ho voluto che anche le prime classi fossero presenti a questa cerimonia, perché sono sicuro che prossimamente saranno loro a produrre i lavori migliori – ha spiegato Scalembra –. Gli obiettivi di questo concorso sono molteplici, ma potremmo isolarne alcuni tra i più importanti, ovvero migliorare la padronanza della lingua italiana, imparare a leggere un film, cogliere le idee dei registi e usare tutte queste nozioni per produrre un lavoro originale. Devo dire che tra i cinque elaborati premiati abbiamo altrettanti approcci diversi alla materia, ovvero foto, video, disegni e testi scritti. In conclusione ringrazio i nostri patrocinatori della generosità e li ringrazio anche per aver dato ai nostri ragazzi la possibilità di scoprire dei veri gioielli della cinematografia italiana contemporanea”.
Un bellissimo discorso è stato tenuto anche dalla professoressa Rina Brumini, la quale si è congratulata con i vincitori, ma anche con coloro che non sono stati premiati e ha affermato che concorsi di questo tipo sono un ottimo modo di incoraggiare i giovani a sperimentare e saggiare sentieri sempre nuovi.

Un legame indissolubile
Davide Bradanini ha parlato dell’AFIM, ma anche di altre associazioni di esuli e fiumani e ha lodato il modo in cui interpretano il loro ruolo nel mondo, ovvero l’approccio costruttivo dimostrato nel rapportarsi con i fiumani rimasti.
Anche se si tratta di persone che hanno avuto un’infanzia difficile, segnata da ricordi dolorosi, hanno trovato la forza di superare il trauma per instaurare un legame, nello spirito del dialogo, con la loro città d’origine.
Prima di procedere alla consegna dei premi, Franco Papetti ha voluto ringraziare il preside Scalembra con un crest dell’AFIM in segno di stima e ha ricordato alcuni episodi della sua infanzia, ma anche dell’infanzia del padre e del nonno, i quali hanno frequentato la stessa scuola, che oggi è la SMSI di Fiume. “Noi fiumani abbiamo avuto un destino tragico, sia per quanto riguarda gli esuli, che i rimasti – ha ricordato –. Noi dell’AFIM lavoriamo assiduamente per approfondire i rapporti tra le due sponde e per questo motivo abbiamo festeggiato con la CI di Fiume l’entrata della Croazia nell’area Schengen a gennaio di quest’anno. Per molte persone si è trattato di abolire un confine, ma per noi è stato l’abbattimento di un muro psicologico”. Andor Brakus, vicepresidente dell’AFIM, ha aggiunto che tutte le minoranze devono venire tutelate e che gli studenti della SMSI sono privilegiati perché possono vivere i loro anni più belli in una città come Fiume.

I vincitori
Per quanto riguarda le premiazioni, la giuria, composta dalle professoresse Ingrid Burić e Melita Sciucca, ha assegnato il quinto posto, del valore di 100 euro, a Lara Gerbaz, della seconda classe dell’indirizzo scientifico, “per aver interpretato perfettamente il senso e il significato del film ‘Smetto quando voglio’ (di Sidney Sibilia) nel parallelismo con una situazione di vita reale, ennesima dimostrazione di quanto i film possano essere uno specchio fedele della nostra quotidianità”.
Il quarto posto, del valore di 200 euro, è andato a Debora Scalembra della seconda classe dell’indirizzo scientifico sempre per il film “Smetto quando voglio” di Sidney Sibilia. La motivazione recita: “Nel disegno ha rappresentato magnificamente i vari personaggi del film permettendoci di immaginare chiaramente, anche non avendo visto il film, i caratteri e la storia personale di tutti i protagonisti, interpretando oltretutto il senso di quella che è a tutti gli effetti una banda sgangherata”.
Il terzo posto, del valore di 300 euro, è andato a Katarina Matijević, della terza classe dell’indirizzo scientifico per il film “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese. La motivazione recita: “Nella raffigurazione ha creato un mosaico dal forte impatto visivo proponendo una serie di riflessioni su quelli che sono i rapporti e come vediamo noi stessi e chi ci sta accanto. Il tutto suggellato da un messaggio riconosciuto come fattore centrale e di maggior rilevanza del film”.
Il secondo posto, del valore di 400 euro, è andato a Leonardo Flandia e Oliver Vlaškovac, della quarta classe dell’indirizzo scientifico, che hanno realizzato “uno stupendo affresco visivo che sintetizza in un minuto e mezzo la storia del film ‘Nostalgia’ di Mario Martone. Un vero e proprio trailer sulla falsariga delle produzioni professionali con l’aggiunta del gioiello della scena finale che riesce a immergere lo spettatore nella storia”.
Il primo premio, del valore di 500 euro, è stato vinto da Nela Butorac, ex allieva della quarta classe dell’indirizzo scientifico, che ha realizzato un disegno ispirato a “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese. La motivazione recita: “Suggestiva e inquietante, affascinante e riassuntiva allo stesso tempo, l’immagine creata digitalmente è un piccolo gioiello di inventiva e tecnica che potrebbe benissimo fungere da manifesto del film, ponendo oltretutto numerose domande su quello che stiamo diventando”.

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