L’errore multimediale come fonte d’arte

Al Peek&Poke di Fiume è allestita la mostra «Dilemmi etici»

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L’errore multimediale come fonte d’arte

Il Museo dell’informatica e della tecnologia di Fiume, Peek&Poke, aveva organizzato l’anno scorso un ciclo di cinque workshop virtuali che si erano tenuti dal 18 al 22 ottobre. La serie di incontri, intitolata “Dilemmi etici”, era mirata a creare opere d’arte glitch (errore di sistema, nda) usando materiale video originale con licenza e modificandolo per mezzo di strumenti legati al codice aperto. Il progetto era pensato per le persone che usano i sistemi operativi Linux o Windows, ma con alcune piccole modifiche hanno potuto aderire anche gli utenti con Mac. Usando dunque il linguaggio e la filosofia degli errori di trasmissione nei video, i partecipanti hanno realizzato dei filmati che poi sono entrati a far parte della mostra “Dilemmi etici”, in visione al Peek&Poke fino al 31 maggio prossimo. Le opere d’arte che hanno esplorato il significato etico dell’uso del software libero e dell’hardware aperto offrono una visione diversa non soltanto dell’arte, ma anche dei diritti d’autore. Il software libero (dall’inglese free software o libre software) è un software distribuito sotto i termini di una licenza di software libero, che ne concede lo studio, l’utilizzo, la modifica e la redistribuzione grazie all’utilizzo delle suddette particolari licenze software. Il termine hardware aperto viene principalmente usato per esprimere la libera divulgazione di informazioni riguardanti il progetto stesso dell’hardware.

 

Un progetto internazionale

Sono stati sette gli autori che hanno partecipato all’allestimento di questa mostra, ovvero artisti da Irlanda, Filippine, Germania, Canada, Estonia e Croazia. A fare loro da guida è stato Ian Keaveny (conosciuto come Crash-Stop), mentre i partecipanti erano AK Ocol, Carolina Romano, Chimereinvisible, j3d1n4, Miksitz, Paul Beaudoin e V.

Durante il workshop gli artisti hanno effettuato degli esperimenti video che si sono concentrati sul significato etico dell’utilizzo di software e hardware liberi e sulla necessità di rendere accessibile il materiale multimediale e audiovisivo protetto da licenza. Per quanto riguarda la strutturazione del laboratorio, una parte ha riguardato gli elementi del bene digitale condiviso (commons), un’altra i concetti costruttivi e gli errori nell’arte (glitch video) e una terza i metodi della creazione comune (remix).

Il potenziale dell’immagine digitale

Un altro punto di interesse del laboratorio è stato quello legato alla nascita di opere legate alla ri/decostruzione dell’errore multimediale, all’esplorazione del potenziale coloristico dell’immagine digitale e allo studio del multimedia in costante evoluzione senza una narrazione semantica chiara. Connettendosi alla rete wi-fi “fubar”, disponibile nei vani del Peek&Poke, è possibile visualizzare il remix video collettivo di tutta la mostra. I video individuali, invece, si possono vedere nell’orario di apertura del Museo.

Il laboratorio fa parte del progetto Inquiry Inc. 2021 e del programma ampliato /’fu:bar/, gestito dall’organizzazione artistica Format C, in collaborazione con il Centro per i Media Innovativi (CIM) dell’Accademia di Arti applicate di Fiume, nonché ovviamente con il Museo Peek&Poke. Il programma ha ottenuto il sostegno finanziario della Fondazione Kultura Nova e della Città di Fiume.

Ricco programma per il 2022

Svetozar Nilović, fondatore e direttore del Peek&Poke, ha spiegato che i progetti per il 2022 non si fermano qui. “Già in passato abbiamo voluto allestire una mostra di giocattoli, ma purtroppo siamo stati ostacolati dalla Disney – ha illustrato -. All’epoca il problema era legato al nome di uno dei giochi, che era protetto da copyright, anche se il giocattolo in sé era prodotto in Croazia da un’azienda assolutamente indipendente dal colosso americano. Per non avere problemi, però, abbiamo rinunciato all’esposizione e ora abbiamo intenzione di riproporla, ma in una forma leggermente diversa e che dovrebbe tutelarci da eventuali cause legali”.

“Nel corso di quest’anno – ha proseguito – presenteremo il libro sonoro ‘Mići princ’ (Il piccolo principe) in dialetto ciacavo, nonché l’albo illustrato in lingua ungherese dedicato alla leggenda di Jancsi Rigo e del dolce che ne ha preso il nome, ‘rigojanci’ appunto. La parte più importante, ovvero il fulcro di tutte le nostre attività, sarà il quindicesimo anniversario della fondazione del nostro Museo e in occasione di questo bel compleanno il primo giugno organizzeremo un grande concerto con tre o quattro complessi. Per il momento è stata confermata soltanto l’esibizione di Steven Brown della band statunitense Tuxedomoon. Per quanto riguarda altri eventi più vicini a noi, prossimamente ci aspetta la Notte dei musei, ma quest’anno abbiamo deciso di aprire il Museo ai visitatori senza offrire programmi di accompagnamento alla serata”, ha concluso Nilović.

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