Le confessioni dell’avvocato Giovanni Marotti

Presentato al CRS di Rovigno il 51º volume della Collana degli Atti, scritto dal prof. Giovanni Radossi, presidente onorario dell'UI

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Le confessioni dell’avvocato Giovanni Marotti
Raul Marsetič e Giovanni Radossi. Foto: ROBERTA UGRIN

Il Centro di ricerche storiche di Rovigno in collaborazione con l’Unione Italiana e l’Università popolare di Trieste, ha presentato nella sala conferenze dedicata al ricordo dell’illustre storico rovignese Bernardo Benussi presso il CRS, il 51.esimo volume della Collana degli Atti, cioè il “Diario polese” di Giovanni Marotti, opera del prof. Giovanni Radossi, presidente onorario dell’UI e già direttore del Crs.

L’opera, la cui pubblicazione è stata finanziata interamente dai fondi del Crs, si presenta al lettore sotto forma di tomo dalle copertine rigide con più di settecento pagine ricche di dettagli inaspettati e descrizioni vivide degli eventi vissuti in quattro anni di vita cittadina dell’avvocato, natio di Ragusa, Giovanni Marotti, precisamente dall’8 settembre 1943 al 16 settembre 1947.

Una testimonianza coinvolgente
A introdurre la presentazione del 51.esimo volume della Collana degli Atti è stato il direttore del Centro di ricerche storiche, Raul Marsetič, il quale ha voluto descrivere l’opera come un commento ragionato di notizie e approfondimenti agli eventi descritti e ai personaggi nominati nel diario tenuto a Pola dall’avvocato Marotti, scritto durante l’armistizio del Regno d’Italia fino al passaggio della Città di Pola alla Repubblica popolare di Jugoslavia.
“L’importante testimonianza è stata trascritta e riportata interamente nel prezioso volume appena pubblicato. La trascrizione del manoscritto trovato in una libreria di Zagabria si concentra sulla narrazione dei quattro anni di vita cittadina dell’avvocato Marotti, rappresentando una fonte unica dalla quale attingere per poter comprendere la quotidianità della popolazione nel corso del contesto articolato, complesso e difficile, del ventesimo secolo. La testimonianza è stata semplificata grazie agli approfondimenti e all’analisi dettagliata svolta dal prof. Radossi, con più di 1.300 note inserite a piè di pagina, per facilitarne la comprensione e la lettura”, ha detto Raul Marsetič. Gli avvenimenti, le paure e le incertezze dell’avvocato Marotti, ma anche le tragedie personali, quali la perdita del figlio appena 25.enne, nel corso del primo bombardamento di Pola avvenuto il 9 gennaio 1944, sono attentamente commentati e contestualizzati dall’autore.
“Si tratta di una testimonianza coinvolgente, la cui elaborazione è stata eseguita con minuzia e dedizione”, ha concluso il direttore del Crs.

Nominato Cavaliere ufficiale
Giovanni Radossi, nell’incipit del suo intervento, ha voluto ringraziare l’intero team del Centro di ricerche storiche per aver riconosciuto da subito la validità della ricerca svolta e della tematica trattata, come pure per aver contribuito alla pedante trascrizione del manoscritto reperito più di quindici anni fa da parte dello stesso autore.
Radossi percorre le vicende salienti della vita dell’avvocato Giovanni Marotti, descrivendolo come una personalità di vasta cultura umanistica, un intellettuale, molto cattolico, conoscitore di molte lingue oltre alla madrelingua (croato, tedesco e latino), nonché assiduo lettore della stampa e filatelista, antifascista, filo jugoslavo, spesso malpensante nei confronti degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, le cui tracce si perdono definitivamente attorno agli anni ‘60 del secolo scorso, lasciando un velo di mistero attorno ai suoi ultimi anni di vita.
Nato a Ragusa nel 1890, Giovanni Marotti nel 1924 si trasferì a Pola con la moglie e i due figli, nello stesso anno in cui fu nominato Cavaliere ufficiale. A Pola, al suo arrivo, svolge l’attività professionale di avvocato-procuratore presso la Camera degli avvocati di Pola, occupandosi di numerosi procedimenti giudiziari, tra cui quello legato al pluriomicida Giovanni Colarich, ma anche quello dei tre fratelli Sansa di Dignano, proprietari del mulino di Pola.

Gli anni del dopoguerra
Il libro è suddiviso in due parti; la prima tratta gli avvenimenti legati alla Seconda guerra mondiale, mentre la seconda narra del passaggio filo jugoslavo del Marotti. Nel diario, che diventa una confessione di sé stesso, Marotti descrive anche gli anni del dopoguerra, quando in una situazione quasi “normalizzata” si dirigeva in bicicletta a Dignano alla ricerca di provviste quali olio d’oliva e uova, descrivendo nel dettaglio gli odori, i paesaggi e le genti che incontrava strada facendo. Il “Diario” racconta le vicende di Pola nel corso di quattro anni, certamente i più drammatici per coloro che vi avevano abitato in tutte le epoche, considerata la ricaduta demografica conclusiva prodotta dall’esodo e dello svuotamento dell’italianità dell’Istria. Una testimonianza di vita recuperata che dopo più di un decennio di lavoro da parte del prof. Giovanni Radossi ha visto finalmente la luce. Il libro sarà a breve disponibile in tutte le principali biblioteche del territorio ed e già disponibile in versione digitale e scaricabile dalle pagine del sito web del Crs (https://crsrv.org/editoria/collana-degli-atti/il-diario-polese-di-giovanni-marotti).

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